Tra le tante cose di cui vergognarsi, una delle più eclatanti per Napoli è la chiusura da decenni e senza speranza di riapertura in tempi decenti dell’acquario sito nella Villa comunale, che, quando nel 1874 fu creato da Anton Dohrn, allievo prediletto di Darwin, fu il primo esempio in Europa di struttura interamente dedicata all’esposizione della flora e della fauna marina del Mediterraneo e per decenni venne considerato uno dei più importanti del mondo. Accorrevano numerosi visitatori e turisti, che rimanevano estasiati, oltre che dalle rarità ittiche esposte, anche dagli splendidi affreschi di Hans Von Marees, che adornavano le sale della biblioteca.
La struttura in completo stato di abbandono è in buona compagnia: statue vandalizzate dai writers, viali invasi da erbacce, cani randagi ed a pochi passi, in stato di abbandono totale, lo splendido edificio che ospitava la sede dell’ordine dei giornalisti: la Casina del boschetto, dagli ampi ed eleganti saloni, che potevano essere affittati per feste sfarzose e dove si sono svolti nel 1998 le mie nozze d’argento.
Achille della Ragione
Il Mattino pag.34 -17 marzo 2021 |
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