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01 - Giuseppe Ribera - Derisione di cristo - 106x86 |
Ad ottobre si è tenuta alla Dorotheum di Vienna, la più importante casa d'aste del mondo, una seduta nella quale sono stati posti in vendita, tra le centinaia di lotti presentati, una ventina di quadri del glorioso Seicento napoletano, che illustreremo per la gioia dei nostri lettori.
Partiremo da un Ribera, di dubbia attribuzione, raffigurante la Derisione di Cristo (fig.1), già presentato nella mostra di Conversano del 2018, quando nel catalogo la Farina lo assegnava a Pacecco De Rosa. La valutazione era iperbolica, ai limiti della fantasia 300.000 - 500.000 euro.
Passiamo ora a due Architetture di Viviano Codazzi (fig.2-3), arricchite da scene di grande tristezza, dall'esplodere di un'epidemia al massacro degli innocenti. L'autografia è fuori discussione, confermata anche da Marschall, massimo esperto dell'artista, al quale anni fa ha dedicato una monumentale monografia.
Per rimanere nell'ambito di prezzi stratosferici (400.000-600.000 euro) passiamo ad un David con la testa di Golia (fig.4) eseguito da Artemisia Gentileschi, che nelle ultime aste ha costantemente raggiunto quotazioni elevatissime.
Esaminiamo ora una S. Agata (fig.5), assegnata nel catalogo a Diana De Rosa, più nota come Annella di Massimo, dopo le bufale raccontate dal De Dominici.
Segue poi una Piscina probatica (fig.6) eseguita da Antonio de Bellis con la collaborazione di Viviano Codazzi per lo sfondo architettonico.
Ci troviamo poi davanti ad un'ardente composizione, che ha per oggetto il Martirio di un ebreo (fig.7), assegnata da Gianni Papi a Giuseppe di Guido, per lungo tempo conosciuto come Maestro di Fontanarosa, prima che la scoperta di un documento, gli fornisse nome e cognome.
Veri capolavori sono il pendant con due Scene di concertino (fig.8-9) frutto della collaborazione di Gregorio e Mattia Preti, due fratelli attivi a lungo a Roma, dove i due dipinti sono stati eseguiti intorno al 1635. Anche per questa coppia valutazione elevata: 250.000 - 300.000 euro.
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02 - Viviano Codazzi - Architettura e scena di epidemia - 119x171 |
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03 - Viviano Codazzi - Architettura e massacro degli innocenti - 119x171 |
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04 Artemisia Gentileschi - David con la testa di Golia - 203x152 |
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05 - Diana De Rosa - S. Agata - 61x52 |
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06 - Antonio de Bellis e Viviano Codazzi - Piscina probatica - 212x171 |
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07 - Giuseppe di Guido - Martirio di un ebreo - 183x242 |
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08 - Gregorio e Mattia Preti - Concertino con pianola - 95x131 |
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09 - Gregorio e Mattia Preti - Concertino con violino - 95x131 |
Giuseppe Simonelli, uno tra gli allievi prediletti di Luca Giordano è poi l'autore di una Battaglia mitologica (fig.10) di rara potenza espressiva, in passato attribuita da Federico Zeri al pennello del maestro, prima che Scavizzi la collocasse nel catalogo del valoroso comprimario.
Di estenuante dolcezza vi è poi una S. Agata (fig.11) di Massimo Stanzione, siglata sul seno con le iniziali dell'autore, con gli occhi "all'in su" a contemplare l'estasi e con una pudica mano che ricopre le fattezze di un corpo desiderabile. Schutze, massimo esperto dell'artista colloca il quadro intorno al 1640.
Di rara bellezza ed offerto ad una quotazione generosa vi è poi una Giovane donna che pone fiori in un vaso (fig.12) eseguito da Abraham Brueghel, mentre la figura femminile è realizzata da Francesco Solimena.
Impregnato di intenso realismo di derivazione riberiana, di cui era allievo, il San Paolo eremita (fig.11) di Francesco Fracanzano, mentre il San Sebastiano (fig.13) eseguito da Niccolò De Simone è un esaltazione di forza muscolare e fede integerrima, un misto tra materia e spirito degna di essere perseguita con devozione ed ammirazione.
Da condividere l'attribuzione a Giuseppe Marullo avanzata da Spinosa per San Michele che sconfigge Lucifero (fig.14), che rammenta un dipinto dell'artista conservato a Napoli nella chiesa di San Michele a Port'Alba.
Un vero capolavoro, offerto ad un prezzo stracciato, è Adamo ed Eva con Caino ed Abele (fig.15) di Nicola Vaccaro, figliolo del più noto Andrea e degno di attenzione è il Cristo e l'adultera (fig.16) di Onofrio Palumbo, già pubblicato in passato dal compianto Mario Alberto Pavone.
Di debordante sensualità è la Cleopatra (fig.17) dai seni prorompenti eseguita dal pennello di uno stanzionesco vicino allo stile di Pacecco De Rosa, un dipinto dal quale per l'osservatore è difficile allontanare lo sguardo che invita ad eccitanti pensieri.
Di Niccolò Codazzi è la Basilica di Costantino (fig.18), mentre a Viviano appartiene il Capriccio architettonico con figure (fig.19).
E concludiamo la nostra carrellata con un Testa di filosofo (fig.20), opera mediocre del già citato Francesco Fracanzano.
Achille della Ragione
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010 - Giuseppe Simonelli - Battaglia tra centauri e lapiti - 190x257 |
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011 - Massimo Stanzione - S. Agata - siglato EQ MAX - 51x37 |
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012 -Abraham Brueghel e Fancesco Solimena - Fanciulla che pone fiori in un vaso - 99x94 |
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013 - Niccolò De Simone - San Sebastiano - 100x128 |
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014 - Giuseppe Marullo - S. Michele sconfigge Lucifero - 158x128 |
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015 - Nicola Vaccaro - Adamo ed Eva con Caino ed abele - 133x178 |
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016 - Onofrio Palumbo - Cristo e l'adultera - 128x154 |
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017 - Ignoto stanzionesco - Cleopatra - 101x83 |
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018 - Niccolò Codazzi - Basilica di Costantinopoli - 96x73 |
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019 - Viviano Codazzi - Capriccio architettonico - |
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020 - Francesco Fracanzano - Testa di filosofo - 48x35 |
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