tav. 1 - Copertina libro |
La scultura lignea nel Settecento a Napoli rappresenta un settore trascurato dagli studi, per cui accogliamo con grande interesse il libro (fig.1) di Egidio Valcaccia, ricco di immagini, la gran parte a colori, che colma un vuoto e ci permette di conoscere artisti di valore, anche se poco noti, come Francesco Picano (fig.2), Michele Trilocco (fig.3), Giovanni Verzella (fig.4) e tanti altri, che si affiancano ai nomi più famosi di Giacomo Colombo e Nicola Fumo.
Nel 1950 si svolse a Napoli una memorabile mostra sulle sculture lignee della Campania, curata dai due mitici dioscuri Ferdinando Bologna e Raffaello Causa, allora giovanissimi. In seguito dobbiamo ricordare i contributi di Gennaro e Gian Giotto Borrelli, di Teodoro Fittipaldi, di Letizia Gaeta e soprattutto di Pierluigi Leone de Castris.
L'autore del libro è un innamorato della sua terra ed animato da un sacro furore, pregno di passione civile, che lo spinge ad indagare i settori nascosti specialmente nel comprensorio stabiese e sulle costiere sorrentina ed amalfitana, fornendo agli specialisti spunti di riflessione e materiali inediti, che riesce a scovare grazie ad un fiuto da detective.
Non mancano coraggiose proposte di variare attribuzioni consolidate, come nel caso del San Michele Arcangelo (fig.5) del museo di Los Angeles, assegnato da tempo a Francesco Picano e che Valcaccia ritiene di restituire a Nicola Fumo, un artista che ben conosco ed a cui ho dedicato un breve contributo, quando ebbi occasione di conoscere un capolavoro (fig.6) dell'artista conservato in una collezione piemontese, consultabile in rete digitando il link
http://achillecontedilavian.blogspot.it/2015/09/una-splendida-scultura-inedita-di.html
tav. 2 - Francesco Picano - S. Pietro d'Alcantara - Modugno, chiesa dei Cappuccini |
tav. 3 - Michele Trilocco - Cristo alla colonna - Positano, chiesa dell'Assunta |
tav. 4 - Giovanni Verzella - S. Anna - Napoli, chiesa di S.Anna alle paludi |
tav. 5 - S. Michele Arcangelo |
tav. 6 - Nicola Fumo - Madonna - Alessandria, collezione privata |
Nessun commento:
Posta un commento