l'ingresso al complesso certosino di Napoli |
In pieno Maggio dei Monumenti, anche se quelli odierni sono una pallida caricatura di quelli grandiosi organizzati anni fa da Mirella Barracco, l'ultima regina di Napoli, il museo di San Martino, una delle strutture più importanti d'Italia, offre uno squallido quanto vergognoso spettacolo ai visitatori, forestieri o indigeni che siano. Oltre ai numerosi settori chiusi da tempo immemore, quali quelli dedicati al Seicento, all'Ottocento, alla collezione Alisio, in questi giorni ha chiuso i battenti, con la scusa di un inesistente dissesto nel pavimento, anche la Certosa con annessi sagrestia, tesoro, coro dei conversi etc. Il Quarto del Priore è visitabile per un sedicesimo. L'unica cosa che resta è lo spettacolare panorama, che si può ancora godere dalle ampie terrazze. Il tutto dovuto, oltre che dalla inefficienza dell'amministrazione, alla cronica carenza di custodi, affetti da asseinteismo reiterato. Va chiesto con urgenza assoluta il commissariamento dei vertici e se necessario dello stesso ministro della cultura.
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