Ricevere una mail da Pannella per un vecchio radicale non è una sorpresa, Marco possiede uno sterminato indirizzario ed è stato il primo politico a convertirsi al web, la sorpresa è stata accorgersi che non si tratta del solito invito ad un congresso o ad una riunione, bensì dell’annuncio dell’uscita della sua biografia, un’impresa nella quale aveva tentato di impegnarsi lo stesso Umberto Eco, ma senza successo. Finalmente il grande vecchio ha deciso di raccontarsi attraverso una lunga intervista concessa a Stefano Rolando, una carrellata di oltre cinquanta anni di vita politica italiana, che ha visto il prode Marco, non certo tra i protagonisti, ma sicuramente tra i comprimari nobili di quella squallida combriccola che ha dominato la scena tra prima e seconda repubblica. Il ritratto che ne viene fuori ci configura le tante anime pannelliane: evangelica, anarchica, gandiana, liberale, agnostica; il tutto tra non violenza, uomini sandwich ed infiniti digiuni, una specialità del Nostro, inventore dell’anoressia ingrassante, infatti mentre il mahatma, dopo poche astensioni dal cibo divenne evanescente se non etereo, Marco, complici pizze e cappuccini assunti di nascosto, dopo il millesimo digiuno aveva raggiunto e sorpassato i 140 kilogrammi.
Le duecento pagine del libro sono piene di aneddoti ed incontri con personalità non solo del mondo della politica, una compagnia, a volte pericolosa, che ha fatto corona per decenni al suo piccolo quanto incontrastato regno, sul quale voleva e vuole essere un astro senza satelliti, infatti ogni qual volta, uno dei suoi pupilli, da Rutelli a Capezzone, tentava di assumere una sua veste automa, lui lo estrometteva da ogni carica. Un’esperienza che ho vissuto sulla mia pelle, quando candidato nel 2001 per il Senato e risultato primo, non entrando a Palazzo Madama unicamente perché la lista non raggiunse il quorum, l’anno successivo alle europee, dove avevo serie chances di successo, non venni nemmeno messo in lista, per non intralciare un suo protetto.
Il partito è stato solo e soltanto Pannella (unica lodevole eccezione Emma Bonino) nel bene e nel male, e tramonterà con lui.
Il racconto si ferma alle soglie della sua camera da letto, per un inutile pudore, perché Marco non ha mai nascosto le sue preferenze a 360°, che includevano tutti i generi, anche se negli ultimi tempi pareva assiduo di una piacente ginecologa romana. Egli non ha fatto mai mistero di questa apertura di veduta, una lezione coraggiosa per questi nostri tempi ipocriti e corrotti. Vi è poi una parte dedicata a pensieri esoterici, per non dire gigantesche corbellerie, come quando afferma di credere alla compresenza dei vivi e dei morti o quando tenta di richiamarsi alle leggi dell’astrofisica per spiegare i concetti di armonia e rottura.
Un libro che forse vuole rappresentare una sorta di testamento spirituale, ma chi lo conosce bene, sa che dopo la prima e la seconda repubblica egli anela a divenire un attore, anche se nel ruolo di comparsa, pure della terza.
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