Marco, il figlio del primo sindaco rosso di Napoli, ci ha lasciato all'improvviso e per celebrarlo degnamente vi sarà una cerimonia laica mercoledì prossimo alle ore 11 presso la fondazione Valenzi sita al Maschio Angioino e poi a breve un memorial di scacchi con ricchi premi.
Con Marco eravamo amici da oltre 50 anni, da quando lui lavorava come tecnico di laboratorio al Cnr, ma ci incontravamo continuamente nei circoli dove si svolgevano tornei di scacchi di cui lui era appassionato quanto me.
Ha sempre abitato, prima con i genitori e poi da solo in una splendida casa, col panorama mozzafiato, sita nel celebre palazzo colle colonne, posto all'incrocio tra via Manzoni e via Orazio.
L'appartamento di oltre 200mq possedeva una splendida biblioteca con migliaia di volumi, tra cui quasi tutti quelli scritti da me ed ieri, quando lui è spirato, dovevamo incontrarci, perchè venerdì mi aveva telefonato che voleva acquistare i miei tre ultimi libri.
Egli in passato ha frequentato il salotto culturale che si tiene ogni venerdì nella mia villa di Posillipo e non perdeva una delle mie visite guidate che si svolgono di sabato.
Questo fino a circa 5 anni fa, quando per una cisti alla colonna vertebrale decise imprudentemente di farsi operare a Napoli, al Cardarelli.
Il risultato: da anni era costretto sulla sedia rotelle ed a rimanere a casa costantemente.
Io presi come impegno morale imprescindibile di recarmi un pomeriggio alla settimana a casa sua dove giocavamo un torneo di scacchi lampo di 10 partite.
A parte me solo eccezionalmente si recava a fargli compagnia qualche amico, una tristezza infinita, che finalmente è terminata.
Achille della Ragione
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