-Relitto aereo- |
I giornali da giorni parlano della strage di Ustica, affermando che solo ora si conosce la verità, che viceversa io ho rivelato alla stampa più di dieci anni fa.
Ho sempre sottolineato l'assurdità del vincolo del segreto militare, che non ha termini perentori, a differenza del segreto di Stato che decade dopo 50 anni e posso testimoniarlo personalmente, perché fui il primo a consultare, trascorsi 10 lustri, il carteggio amoroso tra Claretta Petacci e Mussolini, conservato presso la biblioteca nazionale di Napoli.
In particolare vorrei sottolineare che grazie a me conosciamo la verità sulla strage di Ustica perché dopo la pubblicazione della mia missiva "Una strage che grida vendetta”, che uscì su 11 tra giornali e riviste, finalmente si seguì il mio consiglio e compulsando i tracciati radar della portaerei americana, alla rada nel golfo di Napoli la notte del fattaccio, si è saputa la imbarazzante verità, anche se in seguito i mass media hanno fatto di tutto per farla dimenticare.
Rileggiamola insieme
Una strage che grida vendetta
A giorni saranno trenta anni dalla strage di Ustica, uno dei tanti misteri che soffocano la nostra storia recente, sulla quale si è detto e non detto e sono stati versati fiumi di parole inutili.
A ricordare la triste ricorrenza nessuna cerimonia ufficiale, le interviste reticenti ai politici dell’epoca, che sanno e non dicono ed un bel libro di Rosario Priore, il giudice che indagò a lungo, ostacolato in ogni modo, sulla tragica esplosione del Dc9 dell’Itavia e sulla morte di ottanta persone.
Ma trovare la verità non dovrebbe essere difficile e mi permetto di consigliare la via da percorrere a chi volesse, giornalista o magistrato, sapere cosa successe realmente nei nostri cieli.
Gli Americani conoscono da sempre l’esatto svolgersi degli avvenimenti, anche se hanno sempre rifiutato di collaborare. A Napoli, alla rada, stazionava una portaerei che con i suoi radar teneva sotto controllo tutto il Mediterraneo, mentre dall’alto ai satelliti non sfugge un metro quadrato di territorio; tutto registrato e conservato.
Negli Stati Uniti esiste una legge sacrosanta a baluardo della libertà d’informazione: il Freedom of Information Act, che consente al semplice cittadino di accedere direttamente ai documenti, anche all’epoca riservati, della pubblica amministrazione civile e militare.
Le informazioni che ci interessano sono lì che attendono di essere compulsate, ci sarà qualcuno di buona volontà che vorrà adoperarsi per farci conoscere la verità?
Nessun commento:
Posta un commento