venerdì 3 dicembre 2021

Un Ecce Homo di Giacomo Farelli



fig.1 - Giacomo Farelli
- Ecce Homo - Italia, collezione privata

Il dipinto che descriveremo nel nostro articolo, di proprietà di una importante collezione  privata e raffigurante un Ecce Homo (fig.1) non lascia alcun dubbio sull'autore: Giacomo Farelli, perché oltre ai caratteri distintivi dell'artista, presenta sul retro della tela (fig.2) la firma del pittore, nato da padre di Trapani e madre di Sorrento e cresciuto a Napoli, che all’età di quindici anni  entra nello studio di Andrea Vaccaro per emanciparsene presto e incamminarsi verso una carriera di successo. Lo spessore dei riferimenti stilistici e il bagaglio formale fanno di Farelli un artista completo e attrezzato con una cultura figurativa molto articolata, influenzata dal genio di Luca Giordano, ma aggiornata appieno sull’emergere delle tendenze accademizzanti e classiciste emerse nei dibattiti dell’Accademia romana di San Luca.
Di recente il professor Riccardo Lattuada con una sua collaboratrice ha pubblicato un corposo libro sull'artista ed  evento raro nel mondo accademico gli autori, nella prefazione, riconoscono che la prima monografia (fig.3)  sull’artista è stata licenziata alle stampe nel 2011 dal sottoscritto, ha avuto 4 edizioni ed è a disposizione di studiosi ed appassionati ordinandola alla Libro Co, mentre tutti la possono consultare gratuitamente digitando il link
http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo80/articolo.htm
Riportiamo integralmente le parole degli autori:
"Un discorso a parte merita l'opera di divulgazione per così dire selvaggia di Achille della Ragione, il quale nel 2011 ha pubblicato quella che tecnicamente è la prima monografia su Giacomo Farelli, e che si può considerare un assemblaggio, per lo più intelligente, a volte originale, ancor più spesso un po' confuso di materiali anche inediti sul pittore"
E vorrei ricordare la recensione che mi fece nella sua rivista il compianto professor Mario Alberto Pavone: “Il libro inquadra la figura del Farelli nel panorama artistico napoletano della seconda metà del Seicento e ci permette di conoscere ed apprezzare un artista poco noto, attivo per oltre cinquanta anni, non solo nelle principali chiese napoletane, ma anche in Abruzzo ed in Toscana.
Discepolo di Andrea Vaccaro, egli subì il fascino di Guido Reni e del Domenichino, pur rimanendo nell'ambito di una tradizione figurativa di marca napoletana e si orienterà in seguito allo studio dei maestri cinquecenteschi, raggiungendo un espressionismo esasperato, soprattutto nei particolari anatomici, resi con particolare forza attraverso un costante esercizio disegnativo.
Il contatto col Giordano sarà quanto mai fecondo, perché il Farelli dall'illustre collega seppe cogliere gli aspetti innovativi, che trasferì nel suo stile personale.
Vengono pubblicati vari documenti di pagamento, che hanno meglio delineato i termini cronologici della sua attività, permettendo una più precisa ricostruzione degli influssi esercitati sul suo stile dall'ambiente artistico circostante.
Il mercato antiquariale, oggi che sappiamo meglio riconoscere il suo stile, ci ha restituito numerosi quadri destinati al collezionismo privato, che vengono illustrati per la prima volta, incrementando il suo catalogo, che oramai può contare su molte decine di opere certe, a cui si aggiunge da oggi quella da noi pubblicata nel nostro articolo.

Achille della Ragione 

 

fig.2 - Giacomo Farelli -
Ecce Homo (retro) - Italia, collezione privata

 

fig.3 - Giacomo Farelli opera completa
(copertina)

 

 



3 commenti:

  1. Non conosco l'opera di Giacomo Farelli, ma se mi posso permettere, Achille, di esprimere un mio modesto giudizio critico, almeno da quello che si può giudicare da una foto, mi pare che lo stato della superficie pittorica sia alquanto deteriorato e che l'opera non sia di elevatissima qualità formale e cromatica e parecchio debole sia nella figura del cristo che dei due aguzzini... non so se sia stata sottoposta a pulitura e restauro...
    dimmi se ho ragione o se mi sbaglio...( sicuramente la seconda ipotesi);
    anche perchè i maestri che ebbe il Farelli erano tutti stelle di prima grandezza e magnitudo
    ciao e scusami se almeno una volta non sono d'accordo con te ciao un abbraccio
    Antonio Giordano

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    1. Suo maestro fu un certo Andrea Vaccaro.

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  2. A Giacomo Farelli si attribuisce una Natività sull'altare maggiore dell'inaccessibile Oratorio dell'Arciconfraternita dei Verdi dello Spirito Santo. Bene, ho avuto modo di vedere una foto del dipinto e sono certo che sia opera invece di Paolo De Matteis.

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