fig.1 - Anna Karenina |
fig.2 - Hervé Le Tellier - L'anomalia |
"Tutte le famiglie felici si assomigliano tra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo" da "Anna Karenina" (fig.1) di Tolstoj a "L'Anomalia"di Hervé Le Tellier (fig.2) il salto è enorme, ma l'autore francese ci previene con il suo incipit: "Tutti i voli tranquilli si somigliano. Ogni volo turbolento lo è a modo suo". Qui aleggia lo spettro della catastrofe che sfocia poi nel fantastico.
Nel suo libro Le Tellier racconta una storia inverosimile annunciata già nel titolo. Il volo Air France Parigi-NewYork a marzo del 2021 riesce faticosamente ad atterrare dopo aver sfiorato una tragedia per serie turbolenze affrontate e risolte grazie all'abilità del pilota. I passeggeri illesi sbarcano. E l'attenzione dell'autore si riversa sulla descrizione di 11 personaggi diversissimi tra loro. Fin qui niente da eccepire se non fosse che dopo tre mesi a giugno lo stesso aereo, equipaggio e stesso numero di passeggeri atterra di nuovo a New York. Si allarmano Trump e Macron. Il Boeing viene dirottato in una base militare. La CIA si mette alla ricerca dei misteriosi doppi.
Chi sono costoro? Un prodotto di una simulazione digitale? Una specie di programmazione che ci ricorda il film Matrix?
Che faresti se incontrassi il tuo doppio? E' l'interrogativo di fronte al quale ci pone Le Tellier. I personaggi di giugno incontrano i loro stessi di marzo, che però sono vissuti tre mesi in più. Qualcuno è morto e spinge la sua copia a riflessioni di conseguenza. Un altro è stato abbandonato dalla sua ex di marzo e incontra la stessa ad aprile in attesa di un figlio.
Sono scenari immaginari quelli ai quali si abbandona lo scrittore, intrisi tuttavia di un possibilismo niente affatto surreale.
In alcuni punti la lettura presenta anche una vena umoristica, quando per esempio il presidente cinese, chiamato al telefono riattacca.
E' un viaggio nel tempo in cui l'anomalia iniziale investe altre anomalie da quella del numero di personaggi osservati a quella dei vari generi letterari associati ad ogni singola persona esaminata. Blake è un killer e la sua storia viene descritta con savoir poliziesco o l'introspezione da analista freudiano che segue il vissuto di un altro attore prima e dopo.
Sembra per giunta intenzionale la separazione tra tre soggetti del romanzo. L'autore lo immagina e lo scrive. Ogni lettore lo legge e lo elabora. E poi ci sono i personaggi, nei quali ognuno di noi si può riconoscere, perfino in diversi momenti della propria vita.
fig.3 - L'amante (film) |
fig. 4 - Escher, le cittá invisibili |
Hervé Le Tellier è al suo ottavo libro pubblicato. Con quest'ultimo ha vinto a dicembre del 2020 il prestigioso premio Goncourt. Non solo, ma ha venduto più di 700.000 copie, classificandosi nella storia di tutto il Goncourt al secondo posto dopo "L'Amante" di Marguerite Duras nel 1984, un best seller da un milione e mezzo di libri Come quest’ultima (fig.3) potrebbe aspirare a diventare un film. Sarà tradotto in 34 lingue come da accordi; da noi è appena uscito da qualche giorno per La nave di Teseo.
Questo stupisce: l'enorme successo in Francia. Chi è Hervé Le Tellier? Innanzitutto è un matematico ed è il presidente del gruppo OuLiPo, acronimo di Officina di Letteratura Potenziale. Scrittori fioriti nella seconda metà del Novecento intorno alla figura di Raymond Queneau. Promotori e amanti di nuove sperimentazioni, giochi di letteratura fantastica, che a volte sorprendono e depistano ma interrogano sempre. In genere le trame sono legate a strutture con determinati limiti. Italo Calvino ne faceva parte nel suo lungo soggiorno parigino. E a lui Le Tellier ha dedicato "Il ladro di nostalgia". Era affascinato dalle costruzioni romanzesche dell'autore italiano in alcune sue opere come "Le città invisibili" (fig.4).
Nel suo libro "L'Anomalia" lo scrittore francese ha voluto alla ribalta una folla di personaggi per evidenziare accanto alla questione del doppio ugualmente quella fondamentale della letteratura. E' lo stesso Hervé che dice: "Una volta entrati in un universo letterario, viviamo in un mondo reale, tanto quanto il nostro, che potrebbe essere l'invenzione, la simulazione di qualcun altro".
E' lecita la domanda se "L'Anomalia" è un romanzo distopico? Quale abuso si è fatto e si continua a fare del termine!
Il maestro è Orwell con "1984" (fig.5) principalmente per la profezia sui regimi totalitari successivi, se si considera che il libro fu scritto nel 1948. "Il mondo pareva freddo... Il Grande Fratello Vi Guarda".
Distopico non è forse anche "1Q84" di Haruki Mukarami? Un'opera più recente, lunga e complessa, che si pone all'attenzione del lettore come un omaggio a Orwell perché al 9 si sostituisce la Q. Sia il numero che la lettera in giapponese si pronunciano nello stesso modo. Nella dimensione del fantastico di Mukarami i due protagonisti Aomamé e Tengo vivono diverse avventure e disavventure, entrando e uscendo da due mondi paralleli, uno è onirico (1Q84) e l'altro è reale (1984). Un amore romantico li tiene legati per la vita nonostante le sue evoluzioni differenti. Erano bambini di 10 anni quando l'uno prese le difese dell'altra contro tutti. Si strinsero la mano e segnarono il loro patto d'amore. Solo alla fine dopo tante peripezie 1Q84 con le sue due lune (fig.6) scomparirà e si ritroveranno.
Allora anche "L'Anomalia" si può considerare distopica, perché è una previsione basata su una dimensione avveniristica forse ma non reale.
Elvira Brunetti
fig.5 - Orwell - 1984 |
fig.6 - Le due lune di 1Q84 |
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