Il Mattino 5 settembre 2017 |
Tra tanti primato negativi Napoli ne annovera anche uno positivo; infatti su tutti i libri di storia leggiamo che nel lontano1224, l’imperatore Federico II, non avendo di meglio da fare, fondò all’ombra del: Vesuvio la prima università laica del mondo. Un record mai messo in discussione e una data precisa: 5 giugno.
Peccato che se proviamo a chiedere ai massimi storici del periodo, da Feniello a Galasso, non tanto il nome dei primi professori, me dove avesse sede la prestigiosa istituzione, nessuno è in grado di rispondere, a dimostrazione evidente che si tratta di una bufala, alla pari di tante altre che circolano sulla nostra storia, dalla presenza di decine di ampolle di santi, che fanno concorrenza al prodigio di San Gennaro, alla nascita della pizza margherita in epoca post unitaria in onore di una regina sabauda, quando la prelibata specialità è descritta accuratamente in famosi libri settecenteschi.
Peccato che se proviamo a chiedere ai massimi storici del periodo, da Feniello a Galasso, non tanto il nome dei primi professori, me dove avesse sede la prestigiosa istituzione, nessuno è in grado di rispondere, a dimostrazione evidente che si tratta di una bufala, alla pari di tante altre che circolano sulla nostra storia, dalla presenza di decine di ampolle di santi, che fanno concorrenza al prodigio di San Gennaro, alla nascita della pizza margherita in epoca post unitaria in onore di una regina sabauda, quando la prelibata specialità è descritta accuratamente in famosi libri settecenteschi.
Achille della Ragione
Sull’argomento nulla so di preciso e quindi non intendo confutare le certezze del dottor della Ragione, però aggiungo qualche elemento di ricerca.
Federico fondò lo Studium con una lettera circolare (generalis lictera) inviata da Siracusa, lo dice perfino wikipedia. Napoli fu scelta pure perché accessibile via mare, per il clima dolce e per la posizione baricentrica nel Regno.
Di almeno due intellettuali che affiancarono l’imperatore i nomi si conoscono, quelli di Pier delle Vigne reso immortale da Dante e di Taddeo da Sessa.
A proposito della mia città sono fazioso, ho fede in San Gennaro e mi piace la leggenda della regina Margherita.
Pietro Gargano
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