domenica 30 maggio 2021

Un'asta memorabile alla Dorotheum di Vienna

fig.1  - Carlo Coppola - Cavalieri con armatura a cavallo  - 53x76


A breve a Vienna, 8 e 9 giugno, si terrà presso la Dorotheum un'asta ricca di oltre 300 lotti, tra i quali una quindicina di autori del Seicento napoletano, che descriveremo in questo nostro articolo per la gioia di studiosi ed appassionati.
Prima di passare ai tanti capolavori di artisti famosi dedicheremo la nostra attenzione a smascherare un madornale errore attributivo da parte dei due massimi pontefici della pittura napoletana, i quali hanno entrambi assegnato ad Aniello Falcone un dipinto raffigurante Cavalieri in armatura a cavallo (fig.1), già transitato presso Semenzato nel 2003 come opera di Andrea De Lione. Il quadro viceversa è stato eseguito da Carlo Coppola, il quale è riconoscibile facilmente osservando le terga  e la coda dei suoi cavalli, presenti non solo nelle battaglie, ma anche nelle scene di martirio. Le prime sono sempre imponenti, poderose e di evidenza scultorea, mentre la coda è costantemente vaporosa e ricchissima di crini, che arrivano fino a terra.
Dopo aver chiarito questo equivoco cominciamo con i tanti capolavori in vendita a partire da due Ribera, già noti alla critica, un San Francesco di Paola (fig.2), di cui esistono più versioni autografe ed un Ecce Homo (fig.3) dal volto triste che sembra voler parlare all'osservatore.
Per rimanere in ambito religioso proponiamo ora un Sermone di San Giovanni Battista (fig.4), di Salvator Rosa, presente nella fototeca di Federico Zeri e  pubblicato nella celebre monografia di Caterina Volpi ed un Apostolo (fig.5) di Mattia Preti, che fu esposto come autografo nel 2019 a Roma a Palazzo Barberini nella mostra: Nuova luce su Mattia e Gregorio Preti. 

 

fig.2 - Jusepe de Ribera - San Francesco di Paola - 77x63 - firmato e datato 1640

 

fig.3 -  Jusepe de Ribera - Ecce Homo - 127x90

 

fig.4 - Salvator Rosa - Il sermone di San Giovanni Battista - 115 x150 - siglato S.R.


fig.5 - Mattia Preti - Un Apostolo - 97x73

 

fig.6 -  Luca Giordano - Il ratto di Proserpina - 130x180
 

Dal buio delle tenebre passiamo alla luce sfolgorante della tavolozza di Luca Giordano, il quale nel suo Ratto di Proserpina (fig.6) ci regala un diluvio cromatico che porta allegria, anche se invita alla meditazione. L'autografia del quadro non lascia dubbi  perché è stata confermata da Scavizzi, il mitico studioso autore, con Oreste Ferrari, di una monografia sul pittore in 2 volumi, ristampata infinite volte.
Il più napoletano dei napoletani è senza dubbio San Gennaro, celebre in tutto il mondo per il suo prodigio e Francesco Solimena ce lo raffigura (fig.7) nel momento più eclatante dello scioglimento con un angelo che gli porge l'ampolla con il suo sangue.
Cesare Fracanzano è l'autore, a nostro parere in collaborazione col fratello Francesco, di un San Pietro (fig.8), impegnato a pregare con gli occhi rivolti al cielo.
Un autore a me particolarmente caro è Pacecco De Rosa, presente in asta con una Santa Caterina (fig.9), dall'epidermide levigata, che ho pubblicata in una delle ristampe della mia monografia sul pittore. Lo sguardo è malizioso, il seno debordante, mentre il cielo affollato di nuvole fa presagire una tempesta.
Tra i minori particolarmente interessante è un quadro, raffigurante la vittoria degli Ebrei sulle fiamme (fig.10) del Maestro di Fontanarosa, di cui ora, grazie alla recente scoperta di documenti di pagamento ed agli studi di Giuseppe Prozio e Viviana Farina, conosciamo nome e cognome: Giuseppe di Guido.
Sono presenti poi due interessanti dipinti (fig.11-12) di Francois de Nome, più conosciuto come Monsù Desiderio, offerti ad un prezzo veramente allettante e dalla autografia certa, perché pubblicati nella monografia di Maria Rosaria Nappi.
Un dipinto che ci permette di osservare due splendidi nudi: una donna corposa ed un maschio poco dotato (fig.13) appartiene al catalogo del Cavalier d'Arpino ed è databile intorno al 1630.
Facciamo ora una breve incursione nel Settecento per consigliare ai lettori di prendere in considerazione l'acquisto di una spettacolare Natura morta di vegetali e fiori (fig.14) di Francesco Della Questa, offerta ad un prezzo stracciato. L'autore ha collaborato con Luca Giordano  sul finire del Seicento nell'allestimento dei giganteschi dipinti che sfilavano nelle vie della città in occasione della festa del Corpus Domini ed ha proseguito poi la sua attività fino al 1723.
Per conoscere più a fondo il pittore consiglio al lettore di andare sul mio blog www.dellaragione.eu e di leggere un saggio che gli ho dedicato.
E concludiamo in bellezza con la Giuditta ed Oloferne (fig.15) assegnata ad Artemisia Gentileschi e di autografia border line, che parte da una base d'asta di 300.000 - 400.000 euro. La pittrice nelle ultime aste ha sempre raggiunto aggiudicazioni da record e siamo certi che avverrà così anche questa volta, per cui se siete ricchi sfondati vi invito a prenotare un volo per Vienna per partecipare alla gara, altrimenti se siete solo sfondati, vi consiglio di contentarvi della lettura del mio articolo e di ammirare più volte le splendide foto che lo accompagnano.

Achille della Ragione 

 

fig.7 - Francesco Solimena - San Gennaro - 121x102

 

fig.8 - Cesare Fracanzano - San Pietro - 84x83

  

fig.9 - Pacecco De Rosa  - Santa Caterina - 105x78

 

fig.10 -  Giuseppe di Guido, detto Maestro di Fontanarosa - Vittoria degli Ebrei sulle fiamme -  183x242

 

fig.11 - Francois de Nome - Cristo entra in Gerusalemme - 51x41

 

fig.12 - Francois de Nome - Benedizione di un santo davanti alla cattedrale - 60x71


fig.13 -  Giuseppe Cesari, detto Cavalier d'Arpino - Il tempo svela la veritá - 120 x91

 

fig.14 - Francesco Della Questa - Natura morta di vegetali e fiori - 75 x102

 

fig.15 -  Artemisia Gentileschi - Giuditta e la sua serva con la testa di Oloferne - 115x116

 


5 commenti:

  1. Ad aver soldi la fig 14 non è male.
    A me non piacciono le figure dei Santi ed, anche se belli, i dipinti non li vedo negli ambienti domestici. Bellissimi invece quelli di Francois de Nome ma mi dicono che le opere di questo autore portano sfortuna. Non so se anche tu sei al corrente di questa leggenda. Il genere è molto bello. Di recente la sig. Cesare ha effettuato un'asta alla quale non siamo riusciti a partecipare. La prossima volta ti mando catalogo e ci dai un consiglio. Baci Patrizia D'Amato

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  2. Carissimo Achille
    Ti ho pubblicato l’articolo … tranquillo … inutile il tuo sollecito telefonico domenicale
    http://www.rinart.it/2021/05/30/26437/
    Sono tre ore di lavoro di impaginazione e trattamento delle foto della mia Domenica
    Come dovresti sapere non siamo editori, non vendiamo libri, nemmeno pubblicità, ne compensi sulle vendite all’asta e perfino non chiediamo quote associative ne ci candidiamo
    ad incarichi politici.
    L’unica cosa che chiediamo in cambio è collaborazione a promuovere il nostro grande
    progetto artistico culturale riepilogato nel sito a www.rinart.it che porterebbe a Napoli
    ed anche a te, insieme alla cultura, sviluppo sociale ed occupazione.
    Osservo purtroppo che ognuno chiede ma è sempre avaro nel dare … forse non hai
    nemmeno mai guardato il progetto e non ne hai compreso quanto sia importante
    anche per te e le tue passioni.
    Un cordiale saluto
    Carlo Sorvillo

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  3. Ciao Achille, se ti fa piacere facciamo come la scorsa volta e ti pubblichiamo online prima del 6!
    Barbara Martusciello
    ps: il tuo libro è interessantissimo, mi manca Napoli da morire ma adesso, dopo questa lettura, di più!!!

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  4. Buongiorno Achille
    Grazie per questa tua interessante mail
    Marina Politi

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  5. Come sempre Achille della Ragione ha ragione, non si tratta di Aniello Falcone, bensì di Carlo Coppola, è lui il massimo pontefice del Seicento napoletano.
    Prof. Pietro Di Loreto

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