giovedì 21 marzo 2019

Uno spettacolare pendant di Adriaen Van Utrech

fig. 1 - Banquet still life - 185x242 - databile al 1644-
Amsterdam  Riyksmuseum di


Adriaen Van Utrech è un celebre pittore di nature morte e tra le sue opere più famose va annoverato il Banquet still life (fig.1), conservato nel Riyksmuseum di Amsterdam, del quale rendiamo ora noto il suo pendant: Scena di cucina (fig.2), appartenente ad una celebre collezione napoletana.
Dopo la descrizione  del dipinto in esame forniremo alcune notizie biografiche sul suo autore, del quale mostreremo anche il suo ritratto (fig.3)
Passiamo ora a parlare del dipinto raffigurante una Scena di cucina, appartenuta fino al 1984 ad una collezione privata milanese, per passare poi in collezione della Ragione a Napoli.
Questa pregevole opera di Van Utrech, siglata in basso a destra sulla base dell'anfora con le iniziali del pittore e nella quale è certa la  collaborazione  di Thomas  Willeboirts, detto Bosschaert, potrebbe, con grande probabilità, essere un quadro scomparso da secoli e di cui ci danno notizia alcuni documenti da poco tempo scoperti. Da tali documenti veniamo a conoscenza che su richiesta del principe Frederic Herni da Nassau il Van Utrecht eseguì in collaborazione con Thomas Willeboirt Bosschaert una importante composizione dal soggetto non ben precisato. Questa opera sarebbe dovuta essere destinata alla residenza dell'Aja, che rappresentava allora il domicilio estivo della Casa Orange. 
La partecipazione del nostro pittore fu largamente ricompensata nel 1648 con una somma di 400 fiorini, che all'epoca costituivano il prezzo di un'opera molto importante.   
Ad ogni modo un altro paragone è d'obbligo tra la nostra opera e la famosa «Kuechenstuck» o «Kitchen Piece» della Staatlichen Gemaldegalerie di Kassel, firmata per esteso e datata 1629, nella quale compare lo stesso timballo di cigno sontuosamente decorato presente nella nostra tela e che possiamo osservare identico in un'opera analoga del 1644, eseguita da David Theniers il Giovane e conservata nel Museo dell'Aja. 
In particolare nel dipinto del Teniers il cigno, il timballo e le decorazioni alludono ai rapporti politici del tempo: infatti la crosta del timballo è decorata con l'aquila bicipite della casata degli Asburgo, mentre al collo del cigno è appeso un emblema con mani giunte e un cuore in fiamme, simbolo della fede.      
Tali emblematiche e fastose decorazioni erano ideate per accompagnare le colte conversazioni dei cortigiani nell'ambito di un pranzo che soddisfacesse oltre che il palato anche la vista. E ciò faceva parte del cerimoniale da tavola delle feste celebrate   dall'aristocrazia nel XVII secolo nelle quali facevano spesse parte invenzioni plastico-artistiche realizzate con galatine o timballi che risultavano «pietanze da guardare» le quali evidentemente erano pensate per soddisfare più l'occhio che la gola, o almeno l'uno e l'altra. Queste decorazioni  erano costituite da una base commestibile tipo timballo, il quale certamente non aveva per ingrediente la sgradevole carne di cigno e da parti di cigno impagliate che formavano l'artistica alzata, ornata al culmine da una corona.
La scena di cucina del museo di Kassel, pur presentando notevoli similitudini sia nel soggetto che nei dettagli con la nostra tela non può essere però considerata un suo pendant, perché ha dimensioni, anche se di poco, diverse.  Nel quadro in esame il Van Utrecht, al posto di un sontuoso disordine, pone gli elementi. della  composizione con una netta distinzione in carni, vegetali  e dolci.  Il cigno sul lato sinistro è poggiato su un elaborato timballo molto decorato ed è impreziosito da un nitido mazzolino di fiori derivato dallo stile di Jan Brueghel.
 La figura della cuciniera (fig.4), di mano del Bosschaert, che ricorda i volti dolcissimi del Rubens, rifulge al centro della tela con la sua prorompente bellezza, che ben si esprime negli occhi lucenti e nel seno prosperoso che fa capolino maliziosamente dalla scollatura e spezza in due la composizione; mentre la scena viene a svolgersi su due piani orizzontali: uno costituito dal gruppo di selvaggina e volatili appesi al muro o posti sulla tavola, mentre al suolo si contrappongono i grandi cavoli, i carciofi. e gli altri legumi.
Il pittore, per spezzare la verticalità e la crudezza degli animali appesi ai crocchi, fa comparire lunghi gambi di verdura dal tracciato sinuoso, che fuoriescono dal tavolo o dalla grossa anfora posta  sulla destra  della scena.  Questo artifizio di composizione compare nella maggior parte delle nature morte del Van Utrecht, in particolare nelle opere di grande formato, ove l'artista si sforza di rendere sensibile la profondità dello spazio. 
Tra i colori adoperati nella composizione caratteristico è il verde dei  cavoli che vira verso il grigio, il che può essere considerato come «patognomonico» della firma del pittore (fig.5).
Il tappeto della tavola è reso con un grigio spento per favorire la riaccensione dei colori delle vivande.
 Altri elementi presenti nel dipinto e che spesso troviamo nei lavori di Van Utrecht sono il bel pezzo di argenteria cesellata ed il bicchiere di cristallo trasparente (fig.6). In particolare il pezzo  di argenteria compare identico (fig.7) nel dipinto conservato nel museo di Amsterdam.
In definitiva questa opera costituisce un ulteriore arricchimento del catalogo di Van Utrecht, il quale si riscopre come artista di altissimo livello, dotato di una tecnica raffinata ed in grado di gareggiare con l'opera di un Franz Snyders o di un Jan Fyt.


 fig. 2 - Scena di cucina
(in collaborazione con Willeboirts Thomas, detto Bosschaert) - 240x175 -firmata -
Napoli, collezione della Ragione

fig. 3 Coenraet Waumans
Ritratto di  Adriaen van Utrecht

 fig. 4 - Scena di cucina (particolare)

Passiamo ora alla biografia dell’autore
Adriaen van Utrecht (Anversa, 12 gennaio 1599-1652) era un pittore fiammingo noto soprattutto per i suoi sontuosi banchetti di nature morte, selvaggina e frutta, ghirlande di frutta, scene di mercato e cucina e raffigurazioni di pollame vivo nei cortili. I suoi dipinti, in particolare i pezzi di caccia e di giochi, mostrano l'influenza di Frans Snyders . I due artisti sono considerati i principali inventori del genere dei pronkstillevens, vale a dire nature morte che hanno enfatizzato l'abbondanza rappresentando una varietà di oggetti, frutti, fiori e giochi morti, spesso insieme a persone viventi e animali. Era un collaboratore abituale con i principali pittori di Anversa che erano stati alunni o assistenti di Peter Paul Rubens, come Jacob Jordaens, David Teniers il Giovane, Erasmus Quellinus II, Gerard Seghers, Theodoor Rombouts, Abraham van Diepenbeeck e Thomas Willeboirts Bosschaert.  
La maggior parte delle notizie riguardanti la sua biografia le ricaviamo dalla leggenda posta sotto il suo ritratto, eseguito da Jan Meyssens. Van Utrecht nacque ad Anversa il 12 gennaio 1599 e nel 1614 divenne apprendista presso la bottega di Herman De Ryt. Tra il 1620 e il 1625 compì un lungo viaggio di istruzione in Francia. Germania e Italia.  Dal testamento di suo padre veniamo a conoscenza che il 1° giugno del 1624 si trovava ancora lontano da casa, mentre dal 1625 alcuni documenti di archivio testimoniano la sua presenza costante nella sua città natale. Il 14 agosto 1625 diventa maestro della corporazione di San Luca,

     
fig. 5 -Scena di cucina (particolare patognomonico)
fig. 6 -Scena di cucina (particolare )

fig. 7 - Banquet still life -(particolare)-
Amsterdam  Riyksmuseum



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