Quella dei nostri figli, al massimo quella dei nostri nipoti, sarà l’ultima generazione, nel mondo occidentale, che partorirà secondo i dettami della Bibbia. Le successive non dovranno più sobbarcarsi ai disagi della gestazione ed ai pericoli del parto, perché nei prossimi anni le tecniche di fecondazione assistita, nate per risolvere l’infertilità, avranno trovato una soluzione a tutti i problemi legati allo sviluppo completo dell’embrione in un utero artificiale.
Nelle more l’ingegneria genetica saprà debellare la maggior parte delle malattie ereditarie e sarà inoltre possibile scegliere, oltre al sesso, anche i principali caratteri individuali: colore degli occhi e dei capelli, costituzione fisica e, probabilmente, anche significativi tratti della personalità ed il quoziente intellettivo. I genitori potranno avere il figlio che più desiderano, sarà semplice come andare in un negozio e comprare il tipo di bambola che il bambino desidera. Sarà certo questione di disponibilità finanziaria, ma i risultati non saranno meno sconvolgenti.
La pratica del sesso diverrà facoltativa ed interesserà i pochi pervicaci appassionati, che non vorranno usufruire delle scoperte della neuro sessuologia, la quale, una volta identificate le aree cerebrali deputate all’orgasmo, saprà sollecitarle a piacimento, attraverso stimoli virtuali o farmacologici.
“Se nulla è certo, molto è possibile, qualcosa è probabile, poco è improbabile”. Una massima di grande saggezza, ma che trova una ridotta applicazione nel rapido delinearsi dello scenario prossimo venturo, nell’ipotizzare il quale ben poche sono le variabili che possono trasformare il risultato finale.
Una legislazione restrittiva, anche se adottata da molti Stati, non potrà fermare il progresso, al massimo potrà accentuare le disparità economiche, permettendo solo ai più ricchi di accedere alle nuove scoperte. I divieti infatti non hanno alcuna efficacia su quelle pratiche scientifiche che non necessitano di una tecnologia particolarmente sofisticata.
Un laboratorio per la fecondazione assistita non richiede grandi attrezzature, né materiali difficili da procurarsi e, tanto meno, un know how particolarmente ostico da apprendere e da trasmettere.
Il quadro futuribile che abbiamo delineato non prevede salti di conoscenza significativi, ma semplicemente il normale sviluppo della scienza, che si può ipotizzare allo stato attuale degli studi.
Alcuni traguardi come ad esempio la determinazione del sesso della propria prole è già realizzabile, anche se con tecniche da perfezionare e già sta creando pericolosi squilibri nella composizione di quelle popolazioni, come quella cinese, che da alcuni anni ne fanno ricorso.
In Cina infatti è permesso avere un solo figlio, per cui, per ataviche motivazioni, sia economiche che culturali, quando una donna è all’inizio della gravidanza, spesso chiede di potersi sottoporre ad indagini per la determinazione del sesso del nascituro, oggi possibili già dalla settima, ottava settimana di gestazione ed in caso di un embrione di sesso femminile decidersi a ricorrere all’aborto volontario, che nella Repubblica Popolare cinese è non solo permesso, ma anche incoraggiato.
Quando si adoperano le tecniche di fecondazione assistita è sempre possibile scegliere il sesso del nascituro e, quando questa pratica diverrà molto diffusa, gli effetti collaterali… devastanti si vedranno dopo una sola generazione.
Il genere umano presenta infatti, per il perpetuarsi di un meccanismo di tipo omeostatico molto sofisticato e solo in parte conosciuto, una percentuale costante del 50% di maschi e di femmine. Questo postulato biologico è alla base della monogamia della nostra specie. A lungo nei secoli scorsi si è data la colpa alla donna quando non generava un figlio maschio, poi si è creduto che era l’uomo attraverso i suoi spermatozoi a stabilire il sesso della prole; ma erano scoperte fallaci: a determinare una eguale e costante percentuale tra i due sessi presiede un mirabile meccanismo ancora del tutto sconosciuto.
La presenza in una popolazione, come ad esempio quella italiana, di un maggior numero di donne è legato unicamente alla maggior durata della vita femminile, caratteristica costante in tutto il mondo. Ma ha ben poca importanza se esaminando le classi di età più avanzate (oltre i 60-70 anni) troviamo più donne che uomini, l’importanza è che nell’età feconda vi sia un perfetto equilibrio tra i due sessi.
Questa “armonia percentuale”, necessaria per il quieto vivere delle famiglie, della società e degli Stati è tenuta sotto controllo in maniera a dir poco prodigiosa: infatti in periodi post bellici, quando i maschi diminuiscono, per una generazione nascono meno femmine.
Una scoperta recente è stata l’osservazione che gli embrioni abortiti spontaneamente, nelle prime fasi della gravidanza, sono più frequentemente di sesso maschile, di conseguenza il rispetto della percentuale paritaria non avviene al momento della fecondazione, quando contiamo 170 maschi per 100 femmine, bensì nel momento più significativo, il periodo di maggiore fertilità, tra i 20 ed i 35 anni.
La prospettiva di poter a breve scegliere il sesso dei propri figli deve farci riflettere sulla circostanza che la scienza, con le sue incessanti scoperte, rende le nostre scelte sempre più difficili e che le chiavi del nostro destino sono in gran parte nelle nostre mani, se sapremo valutare correttamente i quotidiani cambiamenti provocati dal continuo progredire delle conoscenze.
Il poter leggere, grazie alle continue scoperte scientifiche, nel gran “libro” della natura le tracce inequivocabili di un ordine deve invitarci ad una profonda riflessione e la stupefacente maniera con la quale la natura programma il rapporto percentuale tra i sessi ne rappresenta uno degli infiniti esempi.
Il Newton nel porre termine al suo “Philosophiae Naturalis Principia Matematica”, una tra le più importanti opere dello scibile umano, non ritenne fuori luogo dissertare sugli attributi di Dio. Sia perciò permesso, ad un laico inveterato, per alcuni in via di conversione, invitare tutti a meditare sulla certezza che tali delicati meccanismi è assolutamente improbabile che siano sorti per combinazione!
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