mercoledì 1 settembre 2021

Un sensuale Rapimento di una fanciulla di Giacomo Del Po

 

tav. 1 - Giacomo Del Po
- Rapimento di una fanciulla - 60x73 -
Italia antiquario Maggio

Un sensuale Rapimento di una fanciulla di Giacomo Del Po Il dipinto di cui parleremo, raffigurante il Rapimento di una fanciulla (fig.1), di proprietà dell’antiquario Maggio, ha creato molto imbarazzo a diversi studiosi per una corretta attribuzione, fino a quando non è stato visionato dal sottoscritto, che ha subito riconosciuto la pennellata di Giacomo Del Po, un artista a me particolarmente caro a cui ho dedicato nel 2011 una corposa monografia (fig.2) più volte ristampata e consultabile in rete digitando il link http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo83/articolo.htm
Alcuni particolari (fig.3–4) sono ripresi da altri quadri dell’artista, il quale nei dipinti di cavalletto, più che nelle numerose decorazioni per le dimore patrizie napoletane mostra una variazione nello stile e nella cromia delle immagini, che diventano oniriche ed evanescenti, a dir poco sconvolgente. Il Del Po, attraverso una ripresa mediata delle più antiche fonti rubensiane e del Seicento genovese, poteva così dar vita ad un nuovo linguaggio, impostato su di un’ardita esperienza di capricciose levità cromatiche, inedite, rarefatte, ora asprigne ora preziosamente schiarite, volte alla dissoluzione del vincolo costruttivo in un processo che era, nello stesso tempo, di smaterializzazione delle immagini e di fantasiosa solidificazione di fluttuanti visioni di luce. Veramente un’immissione originale di grande portata per il rinnovamento della scuola napoletana ed il determinarsi dell’infinita serie delle divagazioni rococò. Il pittore modifica poi sensibilmente la sua maniera fondendo gli elementi seicenteschi romani del Gaulli con la lezione del Giordano e le sue formulazioni si svolgono con un gusto tutto personale parallelamente alle nuove sperimentazioni del Solimena, ma completamente distaccate da lui. La tavolozza degrada nei toni più fluidi con tinte grigio argentee, verdi tenui, violacei e amaranto nei toni bassi ed altre miscele di colori ardite ed originali.

 

tav. 2 - Giacomo Del Po - Copertina monografia

Forniamo ora al lettore alcuni cenni sulla sua vita: figlio del pittore e incisore palermitano Pietro del Po (tradizionalmente considerato allievo del Domenichino), si formò presso la bottega del padre e nel 1674 divenne membro dell’Accademia di San Luca. Durante gli anni romani Giacomo dipinse la Madonna col Bambino e i Santi Agostino e Monica della chiesa dei Santi Quattro Coronati e il Riposo durante la fuga in Egitto (1670-75), ora al Museo Civico di Pistoia. Nel 1683 lasciò Roma per trasferirsi a Napoli. Tra il 1685 e il 1688 dipinse le tele per la chiesa di Sant’Antonino a Sorrento (la Madonna col Bambino e San Gaetano, il Riposo durante la fuga in Egitto, la Peste di Sorrento e l’Assedio di Sorrento per mano di Giovanni Grillo). Nei primi anni a Napoli subì l’influsso dell’arte di Luca Giordano, che fu fondamentale per la formazione del suo stile maturo. Fu considerato una personalità di spicco della pittura tardo-barocca napoletana, grazie soprattutto alla fama ottenuta con i suoi dipinti a soggetto sacro (gli affreschi con Storie dell’Antico Testamento nella Cappella Palatina di Palazzo Reale, 1707) e profano (le tele per il soffitto del Palazzo del Belvedere di Vienna, 1722-23) e con le sue pale d’altare (l’Assunzione di San Pietro a Maiella, 1705).
Fu apprezzato anche per i piccoli dipinti a soggetto letterario, come Il paradiso perduto, ispirato all’omonimo poema epico di John Milton.

Achille della Ragione 

 

tav. 3 - Giacomo Del Po - Rapimento di una fanciulla
- 60x73 - (zona centrale) - Italia antiquario Maggio

tav. 3 - Giacomo Del Po - Rapimento di una fanciulla
- 60x73 - (zona centrale) - Italia antiquario Maggio

 

 


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