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tav. 1 - Giacomo Del Po - Rapimento di una fanciulla - 60x73 - Italia antiquario Maggio |
Un sensuale Rapimento di una fanciulla di Giacomo Del Po Il
dipinto di cui parleremo, raffigurante il Rapimento di una fanciulla (fig.1),
di proprietà dell’antiquario Maggio, ha creato molto imbarazzo a diversi
studiosi per una corretta attribuzione, fino a quando non è stato visionato dal
sottoscritto, che ha subito riconosciuto la pennellata di Giacomo Del Po, un
artista a me particolarmente caro a cui ho dedicato nel 2011 una corposa
monografia (fig.2) più volte ristampata e consultabile in rete digitando il
link http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo83/articolo.htm
Alcuni particolari (fig.3–4) sono ripresi da altri quadri dell’artista,
il quale nei dipinti di cavalletto, più che nelle numerose decorazioni per le
dimore patrizie napoletane mostra una variazione nello stile e nella cromia
delle immagini, che diventano oniriche ed evanescenti, a dir poco sconvolgente.
Il Del Po, attraverso una ripresa mediata delle più antiche fonti rubensiane e del
Seicento genovese, poteva così dar vita ad un nuovo linguaggio, impostato su di
un’ardita esperienza di capricciose levità cromatiche, inedite, rarefatte, ora
asprigne ora preziosamente schiarite, volte alla dissoluzione del vincolo
costruttivo in un processo che era, nello stesso tempo, di smaterializzazione
delle immagini e di fantasiosa solidificazione di fluttuanti visioni di luce.
Veramente un’immissione originale di grande portata per il rinnovamento della scuola
napoletana ed il determinarsi dell’infinita serie delle divagazioni rococò. Il
pittore modifica poi sensibilmente la sua maniera fondendo gli elementi
seicenteschi romani del Gaulli con la lezione del Giordano e le sue
formulazioni si svolgono con un gusto tutto personale parallelamente alle nuove
sperimentazioni del Solimena, ma completamente distaccate da lui. La tavolozza
degrada nei toni più fluidi con tinte grigio argentee, verdi tenui, violacei e amaranto
nei toni bassi ed altre miscele di colori ardite ed originali.
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tav. 2 - Giacomo Del Po - Copertina monografia |
Forniamo ora al lettore alcuni cenni sulla sua vita: figlio
del pittore e incisore palermitano Pietro del Po (tradizionalmente considerato
allievo del Domenichino), si formò presso la bottega del padre e nel 1674
divenne membro dell’Accademia di San Luca. Durante gli anni romani Giacomo dipinse
la Madonna col Bambino e i Santi Agostino e Monica della chiesa dei Santi
Quattro Coronati e il Riposo durante la fuga in Egitto (1670-75), ora al Museo
Civico di Pistoia. Nel 1683 lasciò Roma per trasferirsi a Napoli. Tra il 1685 e
il 1688 dipinse le tele per la chiesa di Sant’Antonino a Sorrento (la Madonna
col Bambino e San Gaetano, il Riposo durante la fuga in Egitto, la Peste di
Sorrento e l’Assedio di Sorrento per mano di Giovanni Grillo). Nei primi anni a
Napoli subì l’influsso dell’arte di Luca Giordano, che fu fondamentale per la
formazione del suo stile maturo. Fu considerato una personalità di spicco della
pittura tardo-barocca napoletana, grazie soprattutto alla fama ottenuta con i
suoi dipinti a soggetto sacro (gli affreschi con Storie dell’Antico Testamento
nella Cappella Palatina di Palazzo Reale, 1707) e profano (le tele per il soffitto
del Palazzo del Belvedere di Vienna, 1722-23) e con le sue pale d’altare
(l’Assunzione di San Pietro a Maiella, 1705).
Fu apprezzato anche per i piccoli dipinti a soggetto
letterario, come Il paradiso perduto, ispirato all’omonimo poema epico di John
Milton.
Achille della Ragione
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tav. 3 - Giacomo Del Po - Rapimento di una fanciulla - 60x73 - (zona centrale) - Italia antiquario Maggio |
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tav. 3 - Giacomo Del Po - Rapimento di una fanciulla - 60x73 - (zona centrale) - Italia antiquario Maggio |
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