sabato 10 febbraio 2018

Inesattezze, bugie ed imprecisioni sulla storia di Napoli. Errori madornali e boiate pazzesche a volontà

Tavola strozzi

Prefazione


Ho cominciato a scrivere questo libro nel 2015, proseguendo a rilento perché preso continuamente da altre idee da trasfondere sulla carta stampata. Alcuni passaggi hanno cominciato a comparire sui giornali, soprattutto su Il Mattino ed hanno sviluppato grande interesse, non solo tra i lettori, ma anche e soprattutto tra gli specialisti, che mi hanno sollecitato a raccogliere in un volume tutto il materiale che negli anni avevo faticosamente raccolto, frequentando gli archivi e molto spesso attingendo al lavoro poco divulgato di colleghi napoletanisti.
Infine non sono riuscito più a resistere alle pressioni dell'editore, che si dice certo che il volume quando uscirà creerà una sorta di linea di demarcazione tra la storia di Napoli, prima e dopo la caduta di tanti falsi idoli,  ai quali si è creduto per secoli e finalmente la nostra amata città potrà entrare nella modernità.
Conoscere la vera storia della sfogliatella e della pizza margherita, correggere infinite date ed attribuzioni nella pittura del secolo d'oro, sapere con certezza che le macchine anatomiche della Cappella Sansevero sono artefatti, che il "miracolo" dello scioglimento del sangue di San Gennaro sotto la minaccia dei fucili del generale Championnet non è mai avvenuto, che la fondazione della prima università laica del mondo nel 1224 ad opera di Federico II è una bufala; conoscere in ogni dettaglio la vera storia del brigantaggio, del sacco edilizio,del Risanamento, della terra dei fuochi è quanto mai sconvolgente, come scoprire con orgoglio la nascita a Napoli del futurismo, del cinema, della televisione e di tante altre cose che tutti credono nate altrove.
La storia di Napoli è piena di errori madornali, tramandati anche da studiosi celebri come Benedetto Croce e Matilde Serao. Metterli in risalto non può essere imputato come un reato di lesa maestà, ma unicamente come una faticosa ricerca della verità.
Non resta che cominciare la lettura ed ai posteri l'ardua sentenza
Achille della Ragione

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