Pietro Citati ieri, ad appena 92 anni d'età, ha concluso il suo percorso terreno ed è entrato a pieno titolo nell'immortalità della cultura.
Autore di decine di saggi sui più importanti scrittori dell'Ottocento, tanto da meritare il Premio Strega, si era cimentato con successo anche su temi filosofici, in particolare in due libri: L'armonia del mondo e L'elogio del pomodoro, che ho letto decine di volte, sui quali ho meditato a lungo, scopiazzando frasi scultoree e concetti superbi, che ho riportato nei miei scritti.
Egli aveva preconizzato la fine dell'Europa, il tramonto della civiltà contadina e si era battuto contro il dilagare del consumismo, che a suo parere avrebbe costituito la fine della civiltà. Nello stesso tempo aveva tessuto l'elogio del pomodoro, che consumava da ragazzo,un ortaggio all'epoca dalla superficie sfaccettato, barocca, da attirare il pennello dei più celebri specialisti di nature morte del Seicento napoletano.
Negli anni Novanta ho avuto l'altissimo onore di averlo come relatore nel salotto culturale che ogni settimana si svolge nei saloni della mia villa a Posillipo.
In seguito siamo costantemente rimasti in contatto, prima epistolare e poi via mail.
Arrivederci Pietro e non addio, presto ci rivedremo in un luogo dove il tempo non esiste e potremo dialogare di letteratura e filosofia.
Achille della Ragione
Il Mattino, pag.38, 2 agosto 2022 |
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