XXI secolo - Maggio dei monumenti, pag.21 |
Lorena Campovisano per la testata giornalista "Il XXI secolo" intervista: Achille della Ragione napoletanista, esperto conoscitore dell'arte e della cultura partenopea.
Da esperto di Napoli e profondo conoscitore dell'arte, della storia e della cultura partenopee, ci illustri un po' questa manifestazione ormai diventata celebre in tutto il mondo e che è il fiore all'occhiello della città.Preferirei partire da quello che era il vero Maggio dei Monumenti. cioè quello creato da Mirella Barracco 25 anni fa circa. lo in una sua biografia, la definisco "l'ultima regina di Napoli". Da molti anni ormai, l'organizzazione è passata al Comune e mi lasci dire che la sua efficienza lascia molto a desiderare. Mentre in passato si aprivano al pubblico monumenti chiusi da decenni, quest'anno la manifestazione degli eventi non offre nulla di veramente culturale.
A suo avviso quali monumenti sarebbe irrinunciabile visitare in un evento del genere?A Napoli c'è un'infinità di monumenti che meriterebbero di essere valorizzati e posti all’attenzione dei visitatori: la Chiesa dei Girolamini, Castel Capuano, la Chiesa della Santissima Trinità. Dico soltanto che quest'ultima la si vorrebbe trasformare in un Bed&Breakfast. Per quanto riguarda Castel Capuano, basti pensare che due luoghi straordinari come il salone dei Busti e la cappella della Sommaria sono chiusi alle visite. La Chiesa dei Girolamini, dopo un'apertura in pompa, magna, fu chiusa quasi immediatamente. Le faccio un altro esempio eclatante: nella Certosa di San Martino, forse il monumento più importante di Napoli insieme alla Cappella del Tesoro, da oltre un anno non si può entrare perché teoricamente il pavimento sarebbe pericolante. Ma la verità è che non c'è un numero sufficiente di custodi. Da diversi anni sono guida turistica e, sfruttando il potere dei social network, lanciai una protesta su Facebook che arrivò al Ministro della Difesa. Infatti a marzo dell'anno scorso, riuscii a far aprire per i miei visitatori la Chiesa della Nunziatella, la quale è regolarmente inaccessibile al pubblico. Apre solo la domenica mattina per la funzione dei Cadetti. Pochissimi turisti vanno a visitare Capodimonte perché è mal collegata, manca un efficiente sistema di trasporti.
Un punto forza di questo Maggio dei Monumenti, invece?Un'iniziativa lodevole della manifestazione, che si ripercorre anche quest'anno, è che in questi giorni gli studenti si "appropriano" di un monumento, nel senso che si dedicano ai visitatori guidandoli nelle visite, illustrando loro le opere d'arte. Questo è un modo per sottolineare cheNapoli è proprietà nostra, i suoi tesori artistici sono la nostra ricchezza. Dobbiamo riappropriarci della nostra storia. Napoli non è la capitale della spazzatura, ha un glorioso passato e potrebbe avere un futuro. Per ritornare quella di un tempo, la città deve ri-solvere tanti problemi, tra cui ad esempio quello dei trasporti che non sono sufficienti ed efficienti.
Secondo lei, quale potrebbe essere una spinta valida per mettere in moto questa rinascita?Attualmente a Napoli mancano ormai gli intellettuali. I pochi viventi, al massimo tre o quattro, non vivono più qui, stanno a Roma: Napolitano, Peppino De Filippo, Paolo Sorrentino, Raffaele La Capria. Manca un ceto culturale che possa fare da traino a certe iniziative. I giovani di valore sono portati ad allontanarsi in cerca di futuro.
Quest'ondata di turismo, merito in verità di tante associazioni culturali che si danno da fare, potrebbe invece rappresentare un'opportunità molto significativa per la città, se venisse ben sfruttata.
Lei avrebbe qualche idea su come sfruttare al meglio questa opportunità?In questo periodo a Napoli arrivano delle navi enormi piene di turisti, la metà dei quali non scende a terra. Un po' per timori privi di fondamento, un po' per mancanza di addetti che li vadano a prelevare.
La mia idea sarebbe di organizzare dei percorsi pedonali, con dei giovani laureati in architettura. in beni culturali. in lingue. ecc. che accompagnino. anche a piedi, i visitatori dal Molo Beverello al Maschio Angioino a via Toledo, alla Galleria Umberto I, al Teatro San Carlo.
Tutto ciò senza dover neanche ricorrere ai mezzi di trasporto. Sarebbe anche una possibilità di lavoro per centinaia di giovani e quindi di futuro per questa meravigliosa città
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