“Napoletanità arte miti e riti a Napoli” di Achille della Ragione
editore CLEAN, pag 176, fig 300 a colori, 15 euro
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Venerdì 31 maggio 2013 nei locali della Galleria d’Arte “Minerva Auctions”, sita nel prestigioso Palazzo Odescalchi di Roma, è stato presentato l’ultimo libro di Achille della Ragione dal titolo “Napoletanità arte miti e riti a Napoli”, edito dalla casa editrice Clean di Napoli.
Alla presenza di un foltissimo pubblico si sono alternati al tavolo dei relatori la prof.ssa Elvira Brunetti, moglie dell’autore; il prof. Pietro Di Loreto, docente di storia dell’arte; l’ing. Dante Caporali, cultore di cose napoletane e l’autore stesso, il dott. Achille della Ragione.
Una breve introduzione della prof.ssa Brunetti ha focalizzato il contenuto del libro ed i motivi che hanno spinto Achille della Ragione a cimentarsi nella produzione di quest’opera che prevede la pubblicazione di altri quattro volumi sull’argomento per rappresentare alla fine un vero e proprio manuale di Napoletanità vista con gli occhi e l’animo dell’autore, in definitiva un atto d’amore verso questa meravigliosa città.
Il prof. Di Loreto ha tracciato poi un breve profilo dell’autore ricordando le sue varie pubblicazioni sulla pittura napoletana del ‘600, dall’opera in 10 volumi “Il secolo d’oro della pittura napoletana” alle varie monografie su molti pittori napoletani del ‘600 come Giuseppe Marullo, Pacecco De Rosa, Aniello Falcone, Niccolò De Simone, ricordando altresì la grande capacità di Achille della Ragione nel riconoscere le paternità di tanti dipinti del ‘600 napoletano, molti dei quali dati in precedenza ad ignoti ed altri non correttamente attribuiti, in virtù della sua straordinaria competenza.
L’ing. Caporali, amico di vecchia data dell’autore, ha parlato in primo luogo della sua lunga collaborazione con Achille della Ragione per la realizzazione di gran parte della sua produzione letteraria degli ultimi dieci anni, rammentando anche alcuni episodi relativi alle ricerche di archivio e alle innumerevoli visite a chiese e musei,tra i quali l’emozionante scoperta di una Pietà di Mattia Preti, nascosta nella sagrestia di una chiesa di Forio d’Ischia. In seguito ha parlato più in dettaglio del contenuto del libro, che si configura come un vero e proprio viaggio nell’anima più profonda della città di Napoli, nella sua storia, nelle sue tradizioni, nelle sue leggende, insomma in tutto ciò che costituisce la Napoletanità, intesa come un continuo susseguirsi di espressioni artistiche,di miti e di riti, in definitiva di questi tre aspetti che si ritrovano costantemente nella millenaria tradizione partenopea e che molto spesso si fondono tra loro fino a renderne indistinguibili i confini. Poi ha letto alcuni passi del libro soffermandosi in particolare sulle descrizioni di alcune opere d’arte e puntualizzando anche in questo caso la finalità dell’autore, cioè di andare sempre alla ricerca dell’intima essenza dei soggetti rappresentati e quindi dei loro significati più nascosti, sempre allo scopo di mettere in luce i caratteri salienti della Napoletanità.
Infine è intervenuto l’autore del libro, il quale si è intrattenuto in particolare sulla sua situazione personale ricordando le innumerevoli difficoltà da dover superare a causa di regolamenti anacronistici ed ottusi, spesso lesivi della dignità umana, che frequentemente portano anche a non tener conto delle condizioni di salute di tante persone, a volte già compromesse, che inevitabilmente tenderanno sempre più ad aggravarsi.
Quindi proprio per queste ultime considerazioni il libro assume una valenza straordinaria perché è il frutto dell’inesauribile forza di volontà dell’autore, il quale, nonostante le tante restrizioni di cui è stato ed è ancora vittima, ha tenacemente creduto nella realizzazione di questa sua testimonianza per continuare a sentirsi vivo ed utile agli altri. La lettura di questo volume è senz’altro il modo più efficace per far sentire realmente la presenza di Achille della Ragione fra tutti noi, per non recidere quel sottilissimo filo che ancora ci unisce a lui.
Dante Caporali
Guido Bossa Una delle sfaccettature del poliedrico sommo Achille della Ragione non poteva non riferirsi alla nostra mai troppo poco citata Napoli, città conosciuta in tutto il mondo, invidiata da tutti, ammirata, disprezzata, amata visceralmente, cantata, cucinata, mangiata, insomma un calderone ove tutto si mescola in un crogiolo di musica, passione, colori, amori, natura, calore, profumi, sensualità, gioia di vivere, libertà, fratellanza...
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