mercoledì 18 dicembre 2024

Auguri



Buon Natale e felice anno nuovo a voi che mi seguite con affetto su questo blog.

Spero che questi giorni, siano per tutti pieni di: gioia, amore e serenità. 

Achille 

sabato 14 dicembre 2024

Villa Pappone

 

villa Pappone - Napoli 
in via salita del Casale di Posillipo


Villa Pappone è un esempio straordinario di come lo stile Liberty-floreale si sia fuso con l'architettura napoletana. L'edificio si trova a Posillipo, in una posizione incantevole che offre una vista mozzafiato sulla città.

La villa è stata progettata da Gregorio Botta e realizzata nel 1912 per conto del Commendatore Francesco Pappone, un fabbricante e commerciante di fiori artificiali. Il committente impose al progettista uno stile adeguato al modello in auge nei paesi del centro Europa con i quali commerciava e d’altra parte come rinunciare allo stile floreale quando il committente è un commerciante di fiori. La facciata liberty è sottolineata da una bellissima pensilina in ferro e vetri policromi sostenuta da grifoni in bronzo. I motivi floreali sono leggibili nelle balaustre in ferro battuto dal disegno diverso ad ogni piano, nelle cimase delle finestre e nelle maioliche della fascia sottostante il marcapiano, nei mensoloni in bronzo che sorreggono il cornicione. La villa è un autentico capolavoro del liberty napoletano e alcune delle sue soluzioni decorative come il marcapiano maiolicato saranno replicate in diverse costruzioni successive soprattutto al Vomero.

 

Ingresso con pensilina
 
 
Grifoni di bronzo
che sorreggono la pensilina


Villa Pappone, certamente è un caposaldo della nuova corrente architettonica liberty-floreale d'inizio secolo. L'ingegnere Gregorio Botta, era un professionista con all'attivo diversi progetti in Egitto allora controllato dal protettorato inglese, mentre il committente acquisì i gusti e le tendenze culturali del periodo grazie ai continui scambi culturali con l'Europa. Le confluenze culturali di entrambe favorirono la nascita di un progetto di ampio respiro architettonico che si allineava culturalmente alle costruzioni d'oltralpe. Nonostante l'apparenza di un immobile d'affitto a tre piani, è uno dei pochi a Napoli destinato unicamente a residenza del committente. La villa presenta, a differenza di molte altre costruzioni coeve in città, tutti gli stilemi tipici del floreale come l'assenza di simmetria in pianta e lungo i prospetti per la presenza di corpi aggiunti alla figura di matrice della pianta; le differenti altezze dei singoli corpi che compongono il volume; elaborate rifiniture in stucco accompagnate da balaustre in ferro battuto di diverso disegno e culminanti nella pensilina d'ingresso in ferro e vetro; le fasce marcapiano ornate da maioliche. I continui richiami stilistici fanno riferimento al linguaggio della Secessione viennese, filtrata attraverso le opere italiane pubblicate dalla casa Crudo & Co. di Torino


Achille della Ragione  

  

Villa Pappone 

domenica 8 dicembre 2024

Villa Patrizi

 

La facciata di Villa Patrizi 

Villa Patrizi è una  storica villa di Napoli, tra i quartieri di Posillipo e Vomero. Fu costruita nel XVIII secolo e rappresenta un pregevole esempio di architettura tardo-barocca.

Gli ambienti, decorati ed eleganti, sono sovrastati da un terrazzo che si affaccia sul vasto giardino protendente verso il panorama del golfo. Tutti questi elementi donano, all'intera struttura, un aspetto affascinante e singolare; perciò dalle istituzioni è stata dichiarata un bene di importante pregio artistico-architettonico.

Le origini di Villa Patrizi sono riconducibili al '700 quando la zona collinare di Napoli fu interessata dalle costruzioni di molte ville borboniche. In questo periodo, infatti, prendevano forma Villa Floridiana e tante altre, tutte abbellite da: orti, giardini e fontane. Tra queste, c'era anche Villa Patrizi circondata da un vasto parco, molto più grande di quanto non sia oggi. Nel 1775, anno di pubblicazione della mappa di Giovanni Carafa duca di Noja, la struttura della villa appare già delineata.

Nel 1766 Pietro Patrizi, marchese di Ripacandida e regio consigliere; acquistò da Francesco Palomba, marchese di Cesa e barone di Pascarola, la villa con due annesse masserie. La ingrandisce dotandola anche della cappella e del teatrino, tutt'oggi esistenti.

Nella prima metà dell'Ottocento la villa visse momenti di splendore. Infatti, la famiglia Patrizi, a cui apparteneva questo complesso, vi era solita organizzare serate di spettacoli ed eventi culturali, a cui spesso partecipavano anche ospiti di case regnanti e dell'aristocrazia europea di passaggio a Napoli. Tra i personaggi che visitarono il complesso della villa, restandone ammaliati, ci furono anche l'imperatore Giuseppe II e il famoso poeta romantico August von Platen.

All'interno la villa presenta anche un cortile con portici e locali per carrozze e cavalli. Negli appartamenti ci sono ancora varie sale con volte e pareti affrescate. All'esterno, il portale sinistro costituisce l'ingresso alla cappella privata del complesso. 

La villa conserva inoltre un piccolo teatro la così detta sala della musica. Infatti nei secoli scorsi era usanza, a Napoli, allestire dei veri e propri spettacoli teatrali nei palazzi, in particolar modo nelle magioni aristocratiche dove venivano realizzate piccole ma perfette sale teatrali.   


Villa Patrizi via Manzoni 41  


Il portale della cappella privata


Il palcoscenico del teatrino
 in una foto  del 1991

Il Teatro di Villa Patrizi inglobato nell'antica struttura, è un pregevole esempio di teatro del XVIII secolo ed è l'ultimo esempio integro di "teatro di palazzo" settecentesco dell'Italia meridionale.  Il teatrino è certamente il locale più prezioso dell'intero fabbricato, alla cui realizzazione è intervenuto Ferdinando Sanfelice.

La villa era di proprietà di Francesco Palomba di Pascarola che in seguito la cedette nel 1766 al marchese Pietro Patrizi. Quest'ultimo, arricchì la struttura ingrandendo anche il teatro di palazzo, poiché doveva ospitare varie personalità di spicco: come ad esempio musicisti emergenti e non. Esso occupa uno spazio di circa cento metri quadrati ed è alto circa dieci. Il suo piccolo palcoscenico era dotato di un antico sipario, dipinto con l'allegoria delle Muse. 

In passato il teatro ospitò importanti figure politiche come l'Imperatore Giuseppe II e re Luigi di Baviera che ne apprezzarono il gusto e il decoro. Tuttavia, la struttura in oggetto ha fatto i conti anche un periodo di decadenza, in cui varie opere d'arte furono messe a rischio; nella seconda guerra mondiale, infatti, un gruppo di alleati, che requisirono l'edificio, si curarono molto poco dell'antica struttura e misero a repentaglio alcuni suoi affreschi.

Tramite l'adiacente terrazzo, il teatro affaccia sul vasto giardino e gode del panorama del golfo di Napoli, del quale si riesce a scorgere anche il Castel dell'Ovo. La sua decorazione interna fu affidata, a partire dal 1771, a Giuseppe Funaro, detto il Mancino, a Giuseppe Baldi ed a Fedele Fischetti. Su un piccolo coro di legno dorato si vede un affresco della scuola del Longhi.

Il teatro di villa Patrizi in tempi recenti ha ospitato importanti cantanti ed attori, per spettacoli ad uno o due personaggi: da Sergio Bruni a Leopoldo Mastelloni, da Peppe Barra a Rosalia Maggio a Ida Di Benedetto. Ma nel luglio del 1998 questo teatro è stato gravemente danneggiato da un incendio e da allora abbandonato sino al giugno del 2011, quando per evitare la rovina di questo luogo unico nel suo genere, nella sua bellezza e nella sua storia e dei suoi affreschi, si è proceduto al restauro della sala decorata, terminato nel dicembre 2014 sotto la sorveglianza della Soprintendenza. Villa Patrizi attualmente ospita: incontri, mostre e convegni, mantenendo viva la sua anima culturale. Un pezzo di storia napoletana che continua a ispirare e ad accogliere.


Sala decorata del teatro 

Il teatro di Villa Patrizi 


Il teatro o sala della musica 


Achille della Ragione 

giovedì 5 dicembre 2024

Un inedito di Pacecco De Rosa

Fig.1 - Scena di mercato
olio su tela (117x179)

Il dipinto che presentiamo in questo articolo (fig.1), conservato in una collezione tedesca, rappresenta un'importante aggiunta al catalogo di Pacecco De Rosa. Giovan Francesco De Rosa detto Pacecco, nacque a Napoli il 26 dicembre 1607, è stato certamente uno dei protagonisti della pittura napoletana del Seicento; questo pittore mi è particolarmente caro,  perchè nel 2006, su di lui ho pubblicato una monografia (fig.2), che ha avuto sette ristampe e rappresenta per tutti gli studiosi che vogliono conoscere la sua opera un punto di riferimento obbligato. Ma anche perché da decenni sul mio letto veglia una sua Madonna del latte (fig.3), che protegge il mio sonno e allontana gli incubi. Il quadro in esame mostra in ogni dettaglio (figg.4-5-6) una palpabile analogia con altri  famosi dipinti dell'artista, a conferma della sua abilità nel dare vivacità alle figure. 

   

Fig.2

 

Fig.3

Per conoscere l'artista e le sue opere invitiamo il lettore a consultare in rete il mio libro digitando il titolo o seguendo il link 

http://www.guidecampania.com/derosa/ 

Achille della Ragione

 

Fig.4


Fig.5

Fig.6

mercoledì 4 dicembre 2024

Pina Ferrandino un'artista eccitante


Pina Ferrandino, ischitana DOC, da quasi due anni  ha iniziato a cimentarsi ad eseguire quadri  con una tecnica originale: Pastel Pencil su Pastelmat. Questa tecnica produce su carta colori brillanti, e i disegni sembrano foto. 

PROPONIAMO UN LINK CHE CONTIENE INFINITE FOTO DEI SUOI DIPINTI

https://photos.app.goo.gl/fHpz5NBRrVc7EXHY8

Ora ci soffermeremo sui dipinti che mi sono sembrati più belli 

 

 Gatto
- marzo 2023 -
Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
-18x24 - di Pina Ferrandino

Castello Aragonese all'alba
- agosto 2024 -
Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
-30x50 - di Pina Ferrandino

Castello Aragonese Ischia
- ottobre 2023 -
Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
-18x24 - di Pina Ferrandino

Ritratto mano neonato
- settembre 2023 -
Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
 -18x24 - di Pina Ferrandino 

Scorcio Castello Aragonese Ischia
 - luglio 2024 -
 Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
 -18x24 - di Pina Ferrandino

Pansè 
- maggio 2023 -
Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
-18x24- di Pina Ferrandino

Campo di Girasoli
- ottobre 2024 -
Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
-18x24 - di Pina Ferrandino

Cigno
- maggio 2023 -
Tecnica Pastel Pencil su Pastelmat
-18x24 - di Pina Ferrandino