I due acquerelli in esame fanno parte della produzione migliore di Giuseppe Carelli. Quella approntata per soddisfare le richieste dei numerosi turisti, che dopo aver ammirato Napoli e dintorni ed averne apprezzato le bellezze naturali, in un'era pre fotografica, volevano portare con sé in patria un ricordo tangibile dei luoghi visitati. Per soddisfare queste esigenze anche i pittori più bravi e famosi affiancavano ad una produzione più ispirata, delle opere improntate ad una cartolina mistica a volte anche di buon livello, come è il caso dei due acquerelli in questione, che rappresentano scorci di una Napoli che purtroppo non esiste più devastata da una cementificazione selvaggia che ha subito il paesaggio. In tutte e due le opere fa da sfondo il Vesuvio con il suo imponente pennacchio, l'azzurro mare del Golfo solcato da qualche imbarcazione con le vele spiegate, la ferrace campagna con le sagome tranquille degli antichi contadini, i grossi pini mediterranei che dominano il panorama. Sono contenuti ciò che gli elementi caratterizzanti della oleografia paesaggistica napoletana quegli elementi cari agli occhi dei visitatori stranieri che tornavano spesso a casa innamorati segretamente di Napoli e dei suoi dintorni .
Giuseppe Carelli nacque a Napoli nel 1858, fu prima allievo del padre Gonzalvo, in seguito seguì gli insegnamenti di Mancinelli e di Marinelli e riuscì a soli 18 anni a diplomarsi maestro d'arte presso l'Accademia napoletana. Si trasferì poi a Roma ove frequentò a lungo i Musei Vaticani nei quali potete approfondire lo studio dei classici ed esercitarsi nel disegno e nelle copie dei grandi maestri del passato. Egli fu prevalentemente un pittore di paesaggi ed in questo genere può essere considerato uno dei più abili vedutisti del tardo '800 napoletano si occupò anche di incisione, acquaforte e litografia. Amò lavorare dal vero e in questo carattere egli rappresentò un'ideale continuazione con la scuola di Posillipo a cui appartenevano il nonno, che fu uno dei fondatori ed il padre che fu uno degli interpreti più abili. Tra le sue opere più note ricordiamo il: capo Palinuro, Golfo di Napoli con il palazzo Donn'Anna, Marina di Posillipo che ricevette un premio nel 1889 ed i pescatori al largo di Capri già in collezione Lemmerman. Le sue opere si trovano in numerose collezioni private italiane e straniere. Tra queste la più ricca è la collezione Doria a Genova
Achille della Ragione
Nessun commento:
Posta un commento