domenica 11 dicembre 2022

Mostra su Artemisia Gentileschi a Napoli

 




Fino alla fine di marzo si potrà ammirare la grande mostra su Artemisia Gentileschi organizzata a Napoli dalle Gallerie d'Italia nella splendida sede di via Toledo.
Il soggiorno napoletano di Artemisia Gentileschi, attestato tra il 1630 e il 1654 e interrotto solo da una parentesi londinese tra la primavera del 1638 e quella del 1640, costituisce il capitolo conclusivo e più esteso nel tempo dell’intensa esistenza della pittrice. Ciò nonostante, e a fronte del clamore mediatico suscitato da Artemisia, anche come eroina proto-femminista, tale stagione raramente ha ricevuto una attenzione specifica da parte della critica e delle iniziative espositive dedicate all’artista; e mai a Napoli si era tenuta una mostra su questa fase della sua carriera.
Il percorso espositivo presenta sia opere realizzate da Artemisia, sia opere realizzate da artisti di primo livello a lei strettamente collegati, per lo più attivi a Napoli negli stessi anni della pittrice, come Massimo Stanzione, Paolo Finoglio, Francesco Guarino, Andrea Vaccaro o la riscoperta “Annella” Di Rosa, la maggiore artista napoletana della prima metà del Seicento, anche lei vittima – secondo una tradizione antica però inattendibile – della violenza di genere.
La selezione delle ventuno opere di Artemisia in mostra offre un quadro essenziale della parabola napoletana della “pittora”, con i suoi vertici e i suoi aspetti ancora problematici: per la prima volta sono esposte al pubblico italiano capolavori come la giovanile Santa Caterina d’Alessandria, di recente acquisita dalla National Gallery di Londra, che costituisce l’antefatto della mostra; inoltre, la medesima Santa del Nationalmuseum di Stoccolma o la Giuditta e l’ancella con la testa di Oloferne del Nasjonalmuseet di Oslo. Non mancano poi le grandi e rare commissioni pubbliche della pittrice, dall’Annunciazione di Capodimonte a due delle tre monumentali tele realizzate tra il 1635 e il 1637 circa per il coro della cattedrale di Pozzuoli, il San Gennaro nell’anfiteatro e i Santi Procolo e Nicea, quest’ultima restaurata per l’occasione.
La realizzazione della mostra è stata preceduta da una intensa attività di indagine scientifica e di ricerca archivistica che ha restituito nuovo e importante materiale per la biografia di Artemisia, che fa del catalogo uno strumento fondamentale anche per il prosieguo degli studi, grazie a un accurato regesto documentario. Si sono finalmente chiarite le circostanze dell’arrivo di Artemisia Gentileschi a Napoli, nel 1630, direttamente da Venezia, così come si sono aggiunte ulteriori tracce per i suoi anni estremi, afflitti da difficoltà economiche – confermando l’intuizione letteraria di Anna Banti –, sia la sua vicenda privata (il concubinato della figlia Prudenzia Palmira e il matrimonio riparatore seguito alla nascita del nipote Biagio, nel 1649), sia alcuni degli aspetti salienti della sua attività, a cominciare dal ruolo della committenza vicereale e borghese, per finire con le relazioni tra Artemisia e le accademie letterarie, che già in vita contribuirono ad amplificarne la fama.
Per chi volesse approfondire il periodo napoletano della pittrice consiglio di consultare un mio articolo sull'argomento digitando il link  (articolo del 21 marzo 2012)


Achille della Ragione 

Artemisia Gentileschi: Giuditta con la testa di Oloferne
 National Museum di Oslo

 

Artemisia Gentileschi: Susanna e i vecchi 
Pinacoteca Nazionale di Bologna

 

Artemisia Gentileschi: Autoritratto come Santa Caterina
The National Gallery di Londra

 

Artemisia Gentileschi: San Gennaro nell'anfiteatro di Pozzuoli
Cattedrale di Pozzuoli

 

 

9 commenti:



  1. Grazie, caro Achille,
    per l' affascinante racconto e descrizione della grande Artemisia Gentileschi.
    Data la tua grandissima conoscenza della pittura napoletana del Settecento, ti manderò, a parte, la foto di una famiglia di quell'epoca, raffigurante madre con due bambini appartenenti alla famiglia di mia suocera Isabella Morra di San Massimo dell' antica casata napoletana, della quale forse conoscerai l'autore.
    Molti cari saluti e auguri,
    Fulco Pratesi

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  2. Grazie infinite
    Vladimiro Placidi

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  3. Grazie Achille per averci ricordato quest' immancabile appuntamento; spero di riuscire a venire a Napoli per vedere la mostra e spero chissà di poter incontrare e conoscere di persona il mitico Achille! ne sarei onorato intanto grazie per questo bellissimo assaggio e per aver citato Annella De Rosa, figura di cui so poco o niente e che senz'altro approfondirò. Ciao buona domenica
    Antonio Giordano

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  4. Caro Achille, grazie per questo fantastico dipinto che ho potuto guardare durante un mio soggiorno a Forio.....Grazie per questo bellissimo capolavoro indicato e segnalato nella sua originalità da te con supporto di qualche altro esperto di Mattia...una ricchezza nascosta e per niente divulgata......grazie per queste bellissime scoperte......ci fate sognare....
    Alfredo De Lucia

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  5. Buonasera Dott. Della Ragione.

    Faccio seguito alla mail con cui avevo prenotato per domani la visita guidata alla mostra di Artemisia Gentileschi per comunicarle con dispiacere che non potrò partecipare, causa febbrone che ha colpito mio marito.
    Mi scuso per il disguido e spero di non aver tolto il posto a nessuno. Mi auguro che ci sia un'altra occasione.
    La ringrazio per l'attenzione che sempre mi riserva e le auguro una buona serata.
    Maria Antonietta Turtoro

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  6. Buona sera, cari Achille ed Elvira.

    Prima che le feste incalzino, io e Franco vogliamo augurarvi di trascorrerle il meglio possibile, con tutti i vostri cari figli e nipoti. Vi auguriamo anche che il nuovo anno vi porti serenità e salute, sperando che il brutto periodo, che ha afflitto in particolar modo Achille, sia ormai alle spalle: la mostra su Artemisia Gentileschi ci aspetta, Achille, e noi aspettiamo te per andare a vederla!
    Buon Natale e Buon anno nuovo!
    Erminia e Franco Monaco

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  7. Buonasera Professore,
    sono Giacomo Montesani di Taverna, in provincia di Catanzaro, e come tanti miei paesani sono malato di "Mattia Pretite" ovvero quella malattia che ci spinge a ricercare, in qualsiasi posto del mondo, la bellezza che ha disseminato il nostro illustre concittadino. Sabato mattina, spinto da questo desiderio, speranzoso sono andato a visitare la mostra di Artemisia Gentileschi alle Gallerie d'Italia a Napoli. La speranza è stata vana, nessun dipinto di Mattia Preti era in mostra, ma non ho fatto mille chilometri inutilmente, per fortuna ho trovato una piacevolissima sorpresa: mentre visitavo la mostra sentivo illustrare a voce alta le tele della Gentileschi da un distinto signore con un tono che risuonava su tutta la sala; quasi infastidito mi sono avvicinato al gruppo, guidato da questo "urlante", ma due secondi soltanto sono bastati per capire che in realtà tutti gli altri, con le rispettive guide, dovevano fare silenzio e ascoltare solo Lei per imparare qualcosa. Ho lasciato la mia guida, carina ma noiosa, e furtivamente mi sono unito al suo gruppo, nascondendomi di tanto in tanto alla sua vista. Grazie a Lei ho trascorso quasi due ore interessantissime ed incantevoli. Purtroppo non La conoscevo ma per fortuna ho ricordato quando ha detto di trovare su internet "Andrea Vaccaro lo specialista del décolleté" e da qui sono risalito alla sua mail.

    Le scrivevo solo per ringraziarla e chiederle scusa se ho approfittato a sua insaputa della lezione d'arte di sabato scorso. Le volevo, inoltre, se possibile, fare tre richieste:

    1) Se gentilmente mi può dire se ci sono tele di Mattia Preti a Napoli, oltre a quelle di Palazzo Reale, del Pio Monte della Misericordia e di San Pietro a Majella che purtroppo ho trovato chiusa per restauro;
    2) Se può fare qualcosa per far illuminare le due tele "Cena in casa di Simone" e "Le nozze di Cana", nella Chiesa di San Domenico Maggiore, che sono vergognosamente al buio, non si possono ammirare come meriterebbero e sono in uno stato di quasi abbandono.
    3) Se mi può dire dove si mangia la migliore pizza a Napoli.
    Nel ringraziarla ancora e nello scusarmi per il disturbo (e per la lungaggine), la saluto e le faccio gli auguri più belli di Buone feste ed un sereno Natale.
    Giacomo Montesani
    Taverna 12/12/2022

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  8. Caro Achille,
    il quadro di Artemisia Gentileschi su Susanna e i vecchioni che ci hai mandato, lo considero veramente magistrale e conferma la mia ammirazione per Artemisia.
    Tanti cari auguri e infinite grazie,
    Fulco Pratesi

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  9. Bravissimo, è dir poco !
    Boris Ulianich

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