fig.1 Francesco Fracanzano - Cristo incoronato di spine - 53x40 - Napoli, collezione privata |
Il Cristo incoronato di spine (fig.1) di cui ci occuperemo in questo
nostro breve saggio, appartenente ad una famosa collezione napoletana,
fa parte della maggiore produzione di Francesco Fracanzano: la
rappresentazione di mezze figure investigate con crudo realismo, una
moda nata nella bottega del Ribera a Napoli ed affermatasi poi anche in
provincia grazie ai suoi discepoli, tra i quali, si annovera anche il
grande Luca Giordano, che più volte ritornerà sul tema nel corso della
sua lunga carriera, dilatando oltre misura la sua fase riberesca ,
identificata erroneamente dalla critica con un periodo unicamente
giovanile. Tra i più convinti seguaci del valenzano si distingue
Francesco Fracanzano, il quale nel 1622, dalla natia Monopoli, si
trasferisce con la famiglia nella capitale, entrando giovanissimo
nell’ambiente artistico partenopeo, grazie anche al matrimonio,
celebrato nel 1632, con la sorella di Salvator Rosa. Lavorando con il
Ribera ne recepì la stessa predilezione per la corposità della materia
pittorica e ripropose spesso i soggetti più richiesti dalla
committenza.
Nel volto del Cristo trasuda una massa pittorica
levigata, più morbidamente plasmata e vibrante di vita. Qualche
indulgenza ad un gusto manieristico più abboccato, un certo
compiacimento formalistico, un senso morale più allentato ed una cura
del dettaglio che si evince da alcuni particolari.
Il Cristo è
impregnato anche da un potente naturalismo nella descrizione dei tratti
somatici, indagati con severità nei solchi delle rughe, in linea con la
lezione del Ribera, anche se il volto, intenso e vigoroso, comincia a
rivelare i nuovi valori cromatici, sconosciuti nella produzione
giovanile del pittore, per cui la collocazione cronologica dell’opera va
posta nel corso del V decennio del secolo, quando il rigore
naturalistico comincia a cedere alle lusinghe di una tavolozza tenera e
raffinata.
Il De Dominici accenna all’attività del Fracanzano
nella bottega del Ribera: ”il maestro molto lo adoperava nelle molte
richieste di sue pitture... mezze figure di santi e di filosofi”.Nessuno
di questi quadri, attribuibili con un buon margine di certezza alla sua
mano, è firmato o datato, probabilmente perché spesso dovevano passare
per autografi del maestro e ad avvalorare questa ipotesi ci soccorrono
di nuovo le parole del biografo ”il Maestro molto lo adoperava nelle
molte richieste di sue pitture e massimamente per quelle che dovevano
essere mandate altrove, ed in paesi stranieri... egli è così simile
all’opera del Ribera che bisogna sia molto pratico di lor maniera chi
vuol conoscerlo... nell’esprimere la languidezza delle membra, nel volto
decrepito dei suo vecchi”.
Forniamo ora dei cenni della biografia
del pittore, invitando chi volesse approfondire l’argomento e visionare
circa 150 foto a colori dell’artista a consultare la mia monografia
“Francesco Fracanzano opera completa”, (fig.2) digitando il link
http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo82/fracanzano.pdf
Figlio
del pittore Alessandro e fratello di Cesare, Francesco, nel 1622, si
trasferisce a Napoli per entrare nella bottega del Ribera. Fu
successivamente maestro di Salvator Rosa, quest'ultimo fratello di
Giovanna, nonché sua moglie.
Per un certo periodo le sue attività
sono state condivise con il cognato Salvator Rosa e con Aniello Falcone,
specializzato in scene di battaglia.
Di stampo caravaggista, la
sua pittura fu inizialmente accostata alla scuola dello Spagnoletto e
più in particolare a quella del Maestro dell'Annuncio ai pastori. Col
tempo poi, la sua arte si è allontanata dall'influenza tenebrista per
assumere stili più luminosi e chiari. I capolavori del Fracanzano sono
riconosciuti su tutti nelle due tele con Storie della vita di San
Gregorio Armeno del 1635 nella chiesa di San Gregorio Armeno a Napoli.
Il figlio, Michelangelo, fu anch'egli pittore; tuttavia non riuscì mai
ad eguagliare il successo del padre.
Achille della Ragione
fig.2 - copertina della monografia Francesco Fracanzano |
RispondiEliminaGrazie ! beh questo Fracanzano formato francobollo non sfida nessuno a mio avviso tantomeno il Maestro ..comunque è bellino dolce mieloso quasi proto manierista ..grazie
Giancarlo Righi
Ciao, l'ho messo, con solo la copertina del libro, sulla pag FB di AAM e poi condiviso anche su autori monarchici. saluti
RispondiEliminaMatteo Sullivan