Il 31 ottobre chiuderà EXPO Milano 2015. E' auspicabile, però, che il
dibatto che ha caratterizzato l'esposizione universale milanese sul
tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita" continui e non scompaia
dalle agende dei oltre 50 primi ministri e capi di stato e di governo
che in questi 5 mesi si sono confrontati tra i padiglioni milanesi.Il
tema della sostenibilità e, in particolare,della sostenibilità
alimentare e, quindi, dell'accesso a cibo sicuro e nutriente per
tutti,non è per niente una cosa scontata oggigiorno e diverse sono le
iniziative e i percorsi presentati ad EXPO 2015, come quello delle
nazioni unite "Sfida fame zero", che hanno come finalità quella di
informare il cittadino e di sensibilizzarlo sempre di più sul diritto al
cibo per tutti.Quotidianamente in occidente si sprecano enormi quantità
di cibo che, invece, scarseggiano nei paesi più poveri o in via di
sviluppo. Da un lato nei paesi industrializzati l'abbondanza di cibo e
le cattive abitudini alimentari hanno fatto registrare, negli ultimi
decenni, un aumento delle morti dovute alle malattie cardiocircolatorie e
all'obesità, dall'altro nei paesi poveri del sud del mondo, molto
spesso oppressi da guerre, l'inacessibilità al cibo incrementa il tasso
di malattie da denutrizione e semina morte per non parlare, poi, della
spinta disperata all'emigrazione che sta colpendo l'Europa in questi
mesi.Numerose sono le organizzazioni governative e non che
insieme, da molti anni, sono impegnate in questa faticosa battaglia per
livellare questo divario. Gli sforzi, ancora insufficienti, non ci
permettono di rilassarci di fronte a questa piaga ancora troppo grande
nel millennio della globalizzazione. L'impegno per una ridistribuzione
più equa della ricchezza, tra chi ha troppo e chi non ha nemmeno il
minimo necessario per la sopravvivenza, non deve arretrare e tanto meno
lasciare spazio agli interessi commerciali di pochi, spesso
identificabili in colossi multinazionali.Expo 2015 è stata fin
dall'inizio un'opportunità per capire come nutrire il pianeta voglia
dire molto più che occuparsi della qualità dell'alimentazione. Dietro ad
un prodotto sicuro e ad un servizio di qualità ci sono accordi
commerciali stipulati tra le grandi aree economiche del mondo. Nel
settore agro-alimentare, ad esempio,dopo il fallimento degli ultimi
negoziati del WTO (World Trade Organization) di Doha, l'Europa e gli
Stati Uniti d'America hanno deciso di lavorare ad un trattato di
cooperazione commerciale TTIP (Transatlantic Trade and Investment
Partnership), che mira a uniformare le regole sul commercio di beni e
servizi tra le due sponde dell’Atlantico.Ma EXPO Milano 2015 ha posto
l'attenzione anche sull'importanza della ricerca scientifica in campo
nutrizionale. Dietro ad una sana pietanza e ad una corretta
alimentazione c'è anche tanta ricerca scientifica che si articola in
svariati settori e che ha bisogno di fondi, in Italia spesso ancora
assolutamente insufficienti. Non basta, perciò, lo sviluppo tecnologico
dei sistemi industriali con gradi di efficienza produttiva sempre
maggiore a fronte di un minore impatto ambientale. La ricerca in campo
industriale deve essere accompagnata all'educazione del cittadino verso
abitudini alimentari più sane nel rispetto dell'ambiente per uno
sviluppo sostenibile a garanzia delle generazioni future.A tal
proposito: quanto impatta sull'ambiente mangiare carne quasi tutti i
giorni? Quante foreste dobbiamo disboscare per allevare mandrie
necessarie a sfamare una popolazione mondiale in crescita?Quanto costa,
anche in termini sociali, l'acqua utilizzata per irrigare i campi
coltivati o per abbeverare il bestiame al pascolo? E, infine, quanto gas
serra viene emesso nell'ambiente?La relazione tra il consumo di cibo di
origine animale, l'allevamento di bestiame a fini alimentari e
l'impatto ambientale provocato da queste produzioni sono, oggi più che
mai, oggetto di studio da parte della comunità scientifica e dei policy
maker che lavorano al noto problema dell'enorme pressione sulle risorse
del pianeta, purtroppo non infinite. Basti pensare che sono necessari
più di 5mila litri di acqua per produrre un chilo di manzo ed oggi non
tutti i 7 miliardi di uomini che abitano il pianeta possono mangiare
carne, perché è troppo costosa. Con una popolazione mondiale in continuo
aumento, come sarà influenzata la nostra dieta nei prossimi vent'anni?
Non ci sarà più il terzo mondo che conosciamo oggi, ma diversi Stati del
“sud” del pianeta saranno realtà economiche con crescenti necessità e
nuove abitudini alimentari che si evolveranno di pari passo al loro
sviluppo demografico ed economico (basti pensare al repentino progresso
economico e sociale avvenuto negli ultimi decenni in Cina e in India).
Se oggi sono popolazioni per la maggior parte vegetariane, con una dieta
spesso povera in termini nutritivi, la loro dieta si "occidentalizzerà"
spostando e, pertanto, modificando l'equilibrio esistente e già
precario tra un'offerta di prodotti limitata e una domanda con crescita
costante.Ecco perché a fronte di uno scenario che prevede la progressiva
riduzione della quantità di carne presente nella nostra dieta il
legislatore europeo si è posto il problema di regolare un settore,
quello degli Novelfood (al voto del Parlamento europeo in ottobre), fino
ad ora in vacazio legis, al fine di assicurare la necessità di trovare
fonti di approvvigionamento proteico alternative. Le proteine sono,
infatti, indispensabili per garantire il funzionamento del nostro corpo.
Sono sempre più spesso consigliate le diete vegane e i suoi sostenitori
sono in continua crescita, ma per coloro che non vogliono rinunciare
alle proteine di origine animale, gli insetti sembrano un buon target e
di sicuro sono gli esseri viventi più numerosi al mondo. Sono ben oltre
1500 le specie di insetti commestibili e molti sono per circa il 70%
composti da proteine. Inoltre, gli insetti sono in crescente aumento,
favoriti dal riscaldamento terrestre, conseguenza ultima del cambiamento
climatico. D'altronde, la cucina di alcuni paesi, principalmente
extra-europei, include da sempre gli insetti e si stima che, al mondo,
siano circa 2 miliardi le persone che si nutrono regolarmente di
insetti. L’entomofagia andrebbe, quindi, a risolvere il problema
dell’approvvigionamento di proteine.L’interesse verso una sana e
corretta alimentazione, ma anche sostenibile ed accessibile a tutti come
un diritto fondamentale, rimane al centro del dibattito mondiale.
L’EXPO di Milano con la "Carta di Milano" lascia come eredità culturale
un documento che richiama ogni cittadino, associazione, impresa o
istituzione ad assumersi le proprie responsabilità per garantire alle
generazioni future di poter godere del diritto al cibo. Rimane poco più
di un mese alla fine di EXPO Milano 2015, un evento da non perdere…
Tiziana della Ragione
Enrico Pellizzari
Enrico Pellizzari
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