lunedì 25 febbraio 2013

Allegoria sulla vita e sull’immortalità



Nel ventre di una donna gravida dialogano due feti.
- Tu credi nella vita dopo il parto? 
- Certo, qualcosa deve esserci dopo il parto, sicuramente siamo qui per prepararci a vivere nel mondo esterno. 
- Sciocchezze! Non c’è vita dopo il parto, come sarebbe questa vita? 
- Non lo so, ci sarà più luce, cammineremo con le nostre gambe e mangeremo con la bocca. 
- Ma è assurdo! Camminare? E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale serve a nutrirci ed è troppo corto per permetterci di uscire. 
- Invece io ne sono certo che ci sarà qualcosa di diverso. 
- Però nessuno è tornato dopo il parto a raccontarcelo. Con il parto finisce la vita, la quale non è altro che una angosciante esistenza al buio che ci porta al nulla. 
- Sicuramente vedremo la mamma e lei si prenderà cura di noi. 
- Mamma? Tu credi che esista e dove è ora? 
- Dove? Noi siamo nel suo ventre, grazie a lei vivremo. 
- Eppure non ci credo! Non ho visto la mamma e perciò non esiste. 
- Ok, ma quante volte, mentre siamo in silenzio riusciamo a sentire il battito del suo cuore e percepiamo quanto è premurosa per la nostra salute. Io sono sicuro che ci sia una vita che ci aspetta, per la quale ci stiamo preparando: cammineremo, mangeremo, penseremo e saremo a volte felici ed a volte tristi.

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