Una sirena dal seno poderoso si trova a Mergellina. È una delle fontane simbolo di Napoli. Fu eretta dallo scultore Onofrio Buccini, nel 1869 per ornare i giardini della stazione ferroviaria, ma nel 1924 fu spostata in piazza Sannazaro, in occasione dell’inaugurazione della Galleria Laziale, la galleria che collega Mergellina a Fuorigrotta.
La fontana è un gruppo marmoreo composto da un’ampia vasca ellittica nel cui centro si erge lo “scoglio”, sul quale poggiano quattro animali simbolo di tradizioni iniziatiche: un cavallo, un leone, un delfino e una tartaruga, oltre ad alcune piante acquatiche. Su questo gruppo sovrasta la Sirena Partenope (simbolo della città di Napoli), che stringe una lira con il braccio destro, mentre il braccio sinistro è puntato verso l’alto. La sirena ha la coda avvolta intorno ai fianchi. Non ci sono altre notizie riguardo questa statua.
Posso solo aggiungere qualcosa sulla storia della Sirena Partenope a cui è legata la fondazione della città di Napoli, che certo conoscerete, ma la scrivo a beneficio di chi non la conosce ancora. Nell’antichità le sirene erano creature mitologiche, essendo esseri per metà donna e metà uccelli, mentre solo successivamente in epoca medievale furono considerate metà pesci. Abitavano le acque antistanti le coste campane e il loro canto era così dolce e melodioso da ammaliare qualsiasi equipaggio di navi che transitava da quelle parti facendoli avvicinare così tanto alla costa che finivano per sfracellarsi contro gli scogli. Nessuno riusciva a sottrarsi al loro canto. Partenope era una di queste. Un giorno però le cose non andarono così, infatti si trovò a navigare in quei luoghi Ulisse, l’eroe della guerra di Troia. Ulisse era un uomo molto astuto, e volendo a tutti i costi udire il canto delle Sirene senza però correre pericoli, pensò di tappare le orecchie di tutto il suo equipaggio con della cera in modo che loro non potessero sentire il pericoloso canto, mentre lui invece si fece legare ad un albero della nave. In questo modo poteva ascoltare ma non compiere nessuna azione che potesse risultare pericolosa per sé e per il suo equipaggio. Partenope rimase molto sorpresa da quella nave che a differenza di tutte le altre non veniva attratta verso di loro, anzi tirava diritto senza problemi. Era la prima volta che ciò accadeva, per cui inseguì la nave fino alla baia dove attualmente sorge Napoli ma niente da fare, Ulisse non si lasciava ammaliare. Dal dispiacere di non essere riuscita a conquistarlo col suo canto, si lasciò morire sullo scoglio di Megaride, dove attualmente sorge il Castel dell’Ovo. Lì fu trovata da alcuni pescatori che la veneravano come una dea. La elessero protettrice del luogo e in suo onore chiamarono il loro villaggio Partenope. Il termine è rimasto per sempre, anche se poi, successivamente, a quel piccolo borgo, che negli anni si sviluppò diventando una città, fu dato il nome di Neapolis.
Achille della Ragione
RispondiEliminaLeucosia, la Bianca, si lascio’ morire a punta Licosa, che da lei prende il nome. Ligea, quella che parla bene, si arenò a Lamezia Terme. Partenope, la vergine, sullo scoglio di Megaride
Carla Romano