fig.1 - Pacecco De Rosa - Madonna della Purità (86x64) Napoli collezione privata |
A Napoli la fantasia popolare ha creato varie iconografie della Madonna, da quella del Rosario a cui è attribuita la vittoria delle truppe cristiane su quelle musulmane, nella famosa battaglia di Lepanto nel 1571, a quella delle Grazie, che si occupa delle anime del Purgatorio, a quella del Carmine, di provenienza orientale, a quella del Latte, che soccorre i neonati, la Madonna della Purità di cui parleremo tra poco, fino alla Madonna dei nodi, che sta acquistando notorietà negli ultimi tempi.
La Madonna della Purità deriva da un dipinto di Luis de Morales che è venerato in una cappella della basilica di San Paolo Maggiore di Napoli.
La cappella fu voluta per ospitare il dipinto che il sacerdote Diego Di Bernardo y Mendoza donò all'ordine dei teatini nel 1641. La tela in questione è quella della Madonna della purità di Luis de Morales. L'opera oggi è presente nel convento e non è visibile al pubblico, quella in cappella risulta essere una copia dell'originale.
Tutto l'ambiente della cappella rispetta il tema della "purità", infatti molti sono gli elementi circostanti che si ricollegano alla tela di Morales: dal giglio, ribadito anche nei soggetti dei dipinti laterali raffiguranti Storie della Vergine di Massimo Stanzione e delle tele nelle lunette sovrastanti con la Natività della Vergine a sinistra e la Presentazione di Gesù Bambino al tempio a destra, attribuiti entrambi a Pacecco De Rosa, il quale in seguito ha eseguito numerose repliche dello stesso soggetto, partendo da quella nella chiesa del Divino Amore, intrisa da un elemento arcaizzante nel fondo dorato affollato di cherubini, motivo ancora caro agli ultimi cinquecentisti napoletani; la tela costituisce un prototipo a cui seguiranno negli anni successivi numerose repliche autografe con varianti, come quelle presenti nella chiesa dei Cappuccini a Solofra o nella sacrestia di San Potito od altre meno note, nella chiesa delle Trentatrè, nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano a Conversa, nella prima cappella sinistra dell'Annunziata, nel museo Lazaro Galdiano di Madrid, nel scuoro della Cattedrale di Salerno ed il tondo di Santa Maria la Nova.
E da oggi senza ombra di dubbio possiamo aggiungere il quadro (fig.1) di collezione privata napoletana che presentiamo in anteprima ai nostri affezionati lettori.
Achille della Ragione
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