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mercoledì 17 febbraio 2021

Le chiese di Procida

  

fig.1 -Santa Maria della Pietá e San Giovanni Battista


Oltre alla Abbazia di San Michele, vero gioiello di storia ed arte, alla quale abbiamo dedicato un capitolo specifico, a Procida vi sono numerose altre chiese, aperte al culto e ricche di tradizioni e, nonostante l’incombente processo di secolarizzazione, ancora frequentate da una moltitudine i fedeli.
Descriveremo le più importanti, collocate soprattutto nella parte storica dell’isola.
Santa Maria della Pietà e San Giovanni Battista
La Chiesa di Santa Maria della Pietà e San Giovanni Battista (fig.1) è situata in Piazza Marina Grande (marina di sbarco) lungo via Roma.
Nel 1616 i marinai fondarono una piccola cappella titolata a Santa Maria della Pietà.
La cappella ed alcuni locali adiacenti, nel 1760, vengono trasformati dando luogo all'attuale chiesa.
La Chiesa presenta un'unica navata (fig.2) con cappelle laterali ed altari laterali in marmi policromi.
Stucchi e decorazioni settecentesche pervadono l'intera navata ed è possibile ammirare la grande cupola e gli stucchi sui pennacchi raffiguranti i 4 Evangelisti.
Sull'altare principale è collocata la bellissima statua lignea (fig.3), mentre sugli altari laterali si possono ammirare interessanti dipinti (fig.4).
Caratteristico è il campanile in stile barocco con un orologio a quattro quadranti. 

 

fig.2  - Chiesa S. Maria della Pietá, interno

 

fig. 3 - Altare maggiore
 

fig.4 - Madonna delle Grazie con le anime purganti

fig.5 - Chiesa di San Leonardo


San Leonardo
La Chiesa di San Leonardo (fig.5) è situata in via Vittorio Emanuele, presso il porto di Marina Grande.
La chiesa sorge su una cappella fondata nel XVI secolo dai marinai di Sancio Cattolico a devozione di San Leonardo l'Orlèans protettore e liberatore, insieme con la Madonna della Pietà e San Giovanni Battista, degli schiavi imprigionati dai turchi. Nei secoli successivi fu ampliata ed impreziosita notevolmente. Attualmente è sede della confraternita dei Rossi o dell'Addolorata.
La Chiesa presenta un'unica navata con cappelle laterali ed altari laterali. La pianta è a croce latina con abside e transetto.
Sull'altare maggiore si trova la statua di San Leonardo (fig.6–7) risalente al XIX secolo ed ai suoi piedi è riposto un vangelo ed un piccolo schiavo. La facciata è in stile barocco ed il campanile è del XIX secolo. 

 

fig.6  - Statua di San Leonardo

fig.7 - Immagine di San Leonardo

 

fig.8 - Santuario S. Maria delle Grazie

Santa Maria delle Grazie
La Chiesa della Madonna delle Grazie (fig.8) è situata in Piazza dei Martiri, alle pendici di Terra Murata. La chiesa sorse nel 1679 per volere dell'arcivescovo Innico Caracciolo, anche se, come testimonia l'inventario Abbaziale del 1521, esisteva di già, presso tale luogo, una piccola cappella di culto alla Madonna delle Grazie (la gente chiamava la piazza Semmarezìo, Santa Maria).
La Chiesa è un edificio tipico dell'età barocca, con pianta a croce greca con un braccio trasversale più ampio (fig.9). Sull'ingresso vi è il coro ed a sinistra la sagrestia ricca di armadi intarsiati in noce ed è possibile trovare una preziosa tela del XVIII secolo di scuola napoletana raffigurante l'Immacolata con Santa Lucia e San Gaetano da Tiene. L'interno è scandito da disegni floreali e stucchi di gusto settecentesco e i 4 altari, oltre quello maggiore, sono titolati a San Giuseppe, Santa Maria Goretti, San Francesco d'Assisi e all'Addolorata. Sull'altare maggiore impera una mirabile tela di incerta datazione della Madonna delle Grazie. 

 

fig.9 - S. Maria delle Grazie, interno

 

fig.10 - Ingresso chiesa San Tommaso d'Aquino

San Tommaso D'Aquino
La chiesa (fig.10–11) fu costruita nel 1885 su committenza di Angiolino Scotti. All'interno è conservata la statua lignea (fig.12) del Cristo morto velato che, insieme alla statua dell'Addolorata, viene portata in processione il Venerdì Santo. All'interno della chiesa è conservato anche un bel presepe (fig.13) di gusto settecentesco. La chiesa è detta anche Congrega dei Turchini, perché è sede di questa arciconfraternita. L'edificio è a croce greca sormontato da una cupola. Caratteristica è la facciata su via Marcello Scotti; infatti l'ingresso è preceduto da un pronao a quattro colonne, che si conclude in alto con un timpano.
Chiesa di San Vincenzo
Poco oltre la chiesa di San Giacomo (sconsacrata) vi è la chiesetta di San Vincenzo (fig.14) edificata nel 1571,attuale sede dell'Arciconfraternita dei Bianchi (cosiddetti per la mozzetta di seta bianca). La chiesa è ad un'unica navata e su un altare laterale vi sono  due statue policrome di San Pietro e di San Paolo (fig.15). 

 

fig.11 - Scritta all'ingresso della chiesa

 

fig.12 - Statua lignea del Cristo velato

 

 fig.13 - Presepe settecentesco

fig.14 - Chiesa di San Vincenzo

fig.15 - Statue policromo di S. Pietro e S. Paolo

 

fig.16 - Chiesa della SS. Annunziata

Santissima Annunziata o della Madonna della Libera
La Chiesa della SS. Annunziata (fig.16) o della Madonna della Libera è situata in via SS. Annunziata, poco distante da piazza San Giacomo. Le origini della chiesa sono di incerta datazione. Le prime testimonianze sono rapportate nell'inventario abbaziale del 1521.
Molto probabilmente fu fondata dai padri benedettini una cappella che poi divenne sede di un convento di monache che titolarono Monastile.
L'edificio, dapprima cappella, venne poi ampliato e trasformato in chiesa nel XVII secolo.
La Chiesa è a croce latina con tre navate e altarini laterali. Sull'altare maggiore si trova un'edicola in marmo nella quale è posto il dipinto della Madonna e dell'Angelo del XVIII secolo. La tela raffigura l'Annunciazione, ove la Madonna in ginocchio riceve il messaggio dell'Angelo porgendole un giglio (fig.17).
Nel 1833 viene realizzata la cappella della Madonna della Libera nella quale impera una splendida statua lignea del XIX secolo. 

 

fig.17 - Altare maggiore

fig.18 - Chiesa di S. Antonio Abate

 
Sant'Antonio Abate
La Chiesa di Sant'Antonio Abate (fig.18) è situata in via Vittorio Emanuele all' incrocio con via Cavour.
La chiesa venne costruita nel XVI secolo ed ampliata nello stesso secolo.
Presenta una navata unica con cappelle laterali (fig.19).
L'altare maggiore è finemente intarsiato da marmi policromi (secolo XVIII) e pregevole è anche la balaustra antistante cesellata da lesene decorate a rilievo.
La statua di Sant'Antonio Abate è posta alla sinistra dell'altare maggiore ed è accompagnata dal caratteristico porcellino.
Nella chiesa è possibile trovare quadri (fig.20) appartenenti alla scuola del Solimena. 

 

 fig.19 - Chiesa S. Antonio Abate, interno

fig.20 - Dipinto scuola del Solimena

 

fig.21 - Chiesa S. Antonio da Padova

Sant' Antonio da Padova
La Chiesa di Sant'Antonio di Padova (fig.21) è situata in via Giovanni da Procida e fincheggiata da via Lavadera.
La chiesa venne costruita nel 1636 dalla famiglia Cacciuttolo in luogo di un'antica cappella, descritta dall'inventario abbaziale del 1521. Della benefattrice famiglia è possibile ritrovare lo stemma del casato sulla facciata della chiesa. Essa presenta un'unica navata con cappelle laterali (fig.22).
Sull'altare maggiore impera la bellissima tela di Sant'Antonio del XVII secolo. In un altarino laterale, invece, è possibile ammirare la statua lignea di Sant'Antonio realizzata da maestranze napoletane nel XVIII secolo.
Ricche di pregio sono altre tele raffiguranti insieme San Gennaro e San Biagio (fig.23), San Giuseppe e Gesù. 

 

fig.22 - Chiesa S. Antonio da Padova, interno

 

fig.23 - San Gennaro e San Biagio

fig.24 - Santuario di San Giuseppe


Santuario di San Giuseppe
La Chiesa di San Giuseppe (fig.24) è situata in via Giovanni da Procida, a Marina Chiaiolella.
La chiesa venne costruita nel XIX secolo e vari interventi di rifacimento la ampliarono e sistemarono. Essa è a croce latina con unica navata e piccole cappelle laterali (fig.25).
Sull'altare maggiore si trova un'edicola in marmo nella quale è posta la statua del santo protettore San Giuseppe del XVIII secolo alla sommità della quale è posta una conchiglia con l'iscrizione ITE AD JOSEPH .
La cupola e il campanile risalgono al XIX secolo e spiccano tra l'abitato di Marina Chiaiolella.
 

fig.25 - Santuario di San Giuseppe, interno

fig.26 - Convento di-Santa Margherita Nuova

 

Santa Margherita Nuova
Concludiamo in bellezza con la Chiesa di Santa Margherita Nuova (fig.26). Il complesso risale al XVI secolo circa, eretto per ospitare i monaci domenicani, che si trasferirono dall’antico Cenobio di S. Margherita Vecchia alla Chiaiolella, per via delle incursioni dei saraceni e per la posizione estremamente decentrata della loro sede rispetto all’abitato.       
Secondo le testimonianze la Chiesa fu eretta dopo un accordo stretto tra i rappresentanti dell’Ordine Domenicano e il Cardinale D’Avalos, allora feudatario di Procida. Quest’ultimo era particolarmente interessato ai terreni boschivi annessi al vecchio convento dei domenicani e mirava a farne una propria riserva di caccia. Da qui l’idea di proporre ai monaci domenicani di trasferirsi in un’area più vicina al centro cittadino e allo stesso tempo meglio difendibile.     
Fu così che la Chiesa e il convento furono costruiti sul promontorio in località “La taglia”. L’opera fu conclusa nel 1586, anno in cui i monaci si trasferirono nella struttura. Da quel momento e ancora oggi il promontorio è chiamato “Punta dei monaci” proprio per la presenza del complesso religioso guidato dai Domenicani.      
La Chiesa di Santa Margherita si contraddistingue per gli interni in stile Barocco e per l’elaborato altare in marmo. Proprio alle spalle di quest’ultimo si apre un porticina che conduce a un ampio terrazzo, che faceva da tetto al convento sottostante.       
Purtroppo, la chiesa e il convento subirono danni per via di crolli che si verificarono nell’inverno del 1956. Si salvarono, tuttavia, alcuni ambienti collocati sui livelli inferiori, e che si sviluppavano intorno un sistema di cisterne costruito per la raccolta dell’acqua piovana. Lavori di restauro hanno restituito da qualche anno la chiesa ai procidani e ai turisti ed è oggi un luogo destinato per l’organizzazione di mostre ed eventi culturali.           
La suggestione del posto è data non soltanto dalla sua storia affascinante, ma soprattutto dal fatto che si trova in un’area da cui si gode di un panorama davvero unico sull’isola. Se questa estate pensate di concedervi qualche giorno a Procida non dimenticate di visitare questo luogo ricco di storia e bellezza.
 
 

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