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domenica 1 aprile 2012

Salviamo subito Villa Bisignano

26/5/2010


“Villa Bisignano è una perla del Barocco smarritasi in un mare di degrado in uno dei quartieri periferici della città: Barra. Essa fu nel Seicento dimora di Gaspare Roomer, ricchissimo mercante, proprietario di una delle più importanti collezioni d’Europa, ricca di oltre mille dipinti. Nel Settecento il palazzo fu proprietà del principe di Bisignano, che l’arricchì ulteriormente di colonnati, fontane, scaloni ed uno straordinario orto botanico. La villa, oggi, proprietà comunale, ospita un plesso scolastico, mentre 4-5 famiglie hanno occupato abusivamente il resto del palazzo. 
Trattandosi di Napoli un abuso quasi normale, ma tra gli ambienti occupati c’è l’antica biblioteca, che raccoglie un prezioso ciclo di affreschi del famoso pittore Aniello Falcone, miracolosamente scampato. La famiglia impossessatasi dei locali respinge vigorosamente qualsiasi visitatore, inclusi i professori di storia dell’arte della scuola, mentre numerosi piccioni coabitano nell’abitazione e sull’elegante porticato sono state erette abusivamente delle verande. Uno scandalo macroscopico che grida vendetta, possibile solo a Napoli. 
Della triste vicenda avevo informato, sfruttando una personale amicizia, il sottosegretario Sgarbi, il quale aveva promesso il suo immediato intervento. Purtroppo dopo due giorni, per le note vicende politiche, l’onorevole è decaduto dall’incarico, per cui non ci resta che indirizzare il nostro accorato grido di dolore al sovrintendente Nicola Spinosa, di cui è noto l’attaccamento ai beni consegnati alla sua tutela, ma soprattutto è proverbiale la focosa grinta con la quale sa difenderli, per cui possiamo attendere fiduciosi”.
Questa lettera è di una sconfortante attualità come dimostrano gli articoli comparsi su alcuni quotidiani napoletani nei giorni scorsi, i quali, in occasione del maggio dei monumenti, increduli, accennavano alla vicenda, parlando di leggenda metropolitana, come se si trattasse dell’invenzione di una sfrenata fantasia.
Si tratta purtroppo di una triste e perdurante verità e l’unico cambiamento è stato il pensionamento del sovrintendente, per il resto, tutto è rimasto invariato, come denunciavo in un’accorata missiva(quella tra virgolette) pubblicata il 29 settembre 2002 da Il Mattino e nei giorni successivi da altri quotidiani napoletani.

P.S. allegate tre foto degli affreschi dal mio libro Aniello Falcone opera completa, che riuscii a scattare dando del denaro al turpe occupante, il quale permise anche una frettolosa visita della sua… casa agli Amici delle chiese napoletane, l’associazione fondata da mia moglie Elvira.    
     

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