Nel 2010 nel concludere il mio breve saggio sulla produzione di Onofrio Loth, che invito il lettore a consultare digitando il link http://achillecontedilavian.blogspot.com/2012/04/onofrio-loth-specialista-di-pesci-e.html
affermavo: “L’auspicio è che quanto prima il reperimento di altre opere o documenti possa meglio focalizzare la personalità di questo artista che lavora, non solo nel Seicento, ma anche nei primi quindici anni del Settecento, fino alla sua morte improvvisa nel 1717 (e non 1715, come erroneamente segnalato in molti testi)”.
Finalmente la segnalazione da parte del proprietario di due splendidi dipinti (fig.1–2) firmati, raffiguranti due nature morte con ghirlanda di fiori e scena bacchica, conservati in una collezione privata di Reggio Emilia, unita ad alcune interessanti nature morte comparse di recente sul mercato antiquariale internazionale hanno permesso di meglio inquadrare un pittore molto abile ed ancora poco noto alla critica.
Abbiamo avuto la conferma che il Loth prediligeva un cromatismo delicato ed una precisione accurata nella rappresentazione della realtà.
Preferiva trattare tematiche marinare, derivate dalla sua ammirazione per la produzione di Giuseppe Recco o in egual misura, fiori e frutta, con sfondi di paesaggio, che lasciavano libera la fantasia di sbizzarrirsi.
Amava rappresentare l’orizzonte solcato da una pallida luce venata da rapide pennellate di color rosso arancio, che evidenziavano nella sua produzione matura un graduale allontanamento dalle forme più arcaiche della tradizione pittorica seicentesca ed un ingresso trionfale nel nuovo secolo.
Un pittore che merita di essere conosciuto da studiosi ed appassionati e le cui quotazioni tenderanno a salire sempre più.
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Buongiorno Dott. Della Ragione, prima di tutto mi scuso per non averla contattata prima e di non averla informata personalmente dell’inserimento dei dipinti nell’asta di maggio presso Blindarte.
RispondiEliminaIn realtà ho firmato il mandato a loro per la vendita e poi ammetto di essermene colpevolmente disinteressato. Sinceramente fino a un paio di giorni fa non avevo nemmeno avuto il tempo di aprire il loro sito e solo allora ho visto che hanno messo i quadri in evidenza aprendo le pagine delle prossime aste.
A dire il vero da quando ho firmato nessuno si è più fatto vivo e anch’io sono stato preso da troppi altri impegni. Tuttavia è mia intenzione chiamare la prossima settimana la dott.sa Cesari e in quell’occasione le ricorderò sicuramente di inserire la monografia in bibliografia.
Grazie ancora per il suo interessamento e il suo lavoro che ha sicuramente contribuito ad indirizzare verso questo artista tutta l’attenzione che merita.
La saluto cordialmente.
Federico Ravà