01 - La Japonais di Monet |
Articolo di Elvira Brunetti
Il mio interesse ed il mio amore per il Paese del sol levante sono nati diversi anni fa, quando mi appassionai allo studio degli Impressionisti francesi.
All'epoca la scoperta delle "Stampe giapponesi" (fig.2) determinò un fenomeno di ampia portata, il cosiddetto Giapponismo: "Non vi è strada a Parigi che non abbia la sua boutique di "giapponerie" (Guy de Maupassant). Perfino Claude Monet realizzò un dipinto magnifico di una giapponese tra i ventagli (fig.1).
Era una pittura assolutamente nuova: "Perché Hiroshige (fig.3), Hokusai, Utamaro riuscivano a delineare con pochi e sottili tratti figure tanto deliziose, paesaggi incantati, quasi fiabeschi, delicati, semplici, sospesi?
C'è una sola risposta : E' il trionfo dell'estetica giapponese.
Così incominciai a seguire le loro esposizioni e me ne innamorai.
In verità io credo che tali opere grafiche meriterebbero un'attenzione maggiore.
Leonard Foujita, a cui Parigi dedica una importante retrospettiva tra febbraio e marzo 2019, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni di uscita dall'isolamento del Giappone, in realtà non lo è, ma viene considerato un impressionista giapponese per essere stato vicino ai pittori francesi negli anni folli della loro rivoluzione (fig.4-5).
05 - Nudo con gatto di Foujita |
La scorsa primavera, ad aprile, un tempo magico per la cultura nipponica. C'è la famosa fioritura dei Ciliegi, che per molti rappresenta quel breve momento in cui si può contemplare l'impermanenza dell'attimo fuggente. Ebbene decisi allora, coraggiosamente di intraprendere il lungo viaggio da sola verso quella terra lontana. Ricordo che arrivai la sera tardi a Tokio, per un disguido aereo a Pechino e solo il giorno dopo mi collegai al gruppo della Mistral.
Una toccata e fuga di dieci giorni, che certamente mi ha arricchito, lasciandomi tuttavia molti punti interrogativi e un po' di mistero in più.
La storia di tutti i Paesi forse passa attraverso le loro religioni.
I Giapponesi sono innanzitutto e da sempre Scinthoisti, una forma di animismo legato alla natura; poi è arrivato il Buddismo, che hanno adottato, perché non intralciava le loro abitudini di vita derivanti dalla loro credenza primitiva. Molto presente è anche l'eredità confuciana per il senso dell'onore, il rispetto delle gerarchie,delle leggi, delle regole. Ebbene tutte e tre le religioni sono immanenti e non trascendenti, per cui restano per noi Occidentali distanti, poco comprensibili.
La cerimonia del tè è l'esempio più classico della cultura Zen, insieme al giardino di pietra (fig.6–7).
Naturalmente oggi con la modernità e la secolarizzazione il panorama è cambiato.
Eppure il Giappone resta uno dei pochi Paesi in cui la forza della tradizione si sente ancora viva; essa ha accompagnato quel processo rapido di rottura col passato medievale, per entrare nel mondo attuale e diventare velocemente una delle potenze mondiali soprattutto per la tecnologia avanzata.
Si è passati dal tempo dei Samurai e delle Geishe alla dinastia dei Meiji nel 1868, quando l'imperatore ha sottoscritto la prima costituzione adottata da un Paese non occidentale.
Ciò nonostante Il monte Fuji è ancora la montagna sacra, dove pellegrini e scalatori si avventurano e raggiungono in alto il tempio, che ne celebra il culto. (fig.8–9).
Le nonne di molti giapponesi vestono ancora il kimono e in molte case non ci sono sedie e i tavoli sono bassi.
Il riso e il pesce costituiscono ancora oggi la base della loro alimentazione.
Ma veniamo alla presentazione delle 50 foto che concernono tale viaggio.
Durante i primi tre giorni a Tokyio dopo la visita al palazzo della prefettura (fig.10), il municipio, si sono visti due templi, il primo shintoista (fig.11) e il secondo buddista. Sempre in ogni città ci mostravano prima l'uno dove avvenivano funzioni sacre allegre, come matrimoni e nascite e poi l'altro per ricordare i defunti.
Col treno proiettile, poi, verso la tomba del primo Shogun, il grande Tokugawa, che riunificò l'intero Giappone.
Egli impose nuove regole: ai non guerrieri era vietato l'uso delle armi. Perciò la società dal 1601 si divideva in samurai e contadini. in quel periodo nascono i mercanti e tutta una forma di vita dedita anche ai piaceri, al teatro, alla musica. E' il cosìddetto periodo Edo, in cui fioriscono molte arti minori, curate con estrema precisione da quella della carta a quella dei metalli per sciabole e armature, fino all'arte sublime della grafica. C'era un sistema di vassallaggio controllato e fortemente rispettato. E' l'inizio della chiusura allo straniero, che durerà 250 anni.
Chissà che proprio tale situazione non abbia costituito e rafforzato il legame con la tradizione.
Kyoto, meravigliosa antica capitale sede del tempio del Padiglione d'oro, un vero gioiello (fig.12).
Bellissime le passeggiate nella valle circondata dalle vette innevate di alte montagne tra magici Ciliegi ancora in fiore nel silenzio profondo di luoghi ovattati e interrotti qua e là da timidi ruscelli e fiumiciattoli canterini (fig.13-14).
Straordinario il tempio dai mille Torii, il santuario di Inari (fig.15).
Infine Osaka. Già solo l'arrivo nel tardo pomeriggio in autobus ci mostrò un incrocio di strade a più livelli dove le macchine scorrono veloci in mezzo a grattacieli altissimi: una megalopoli con strade a sette corsie.
Infine la tristissima e pur necessaria visita a Hiroschima (fig.16-17)
In chiusura la visione dal mare di una piccola isola, Myajiima, tutta montuosa, dove siamo sbarcati per godere di un'atmosfera rilassante e solare. A piedi tra mille attrazioni anche goderecce, dalle ostriche fritte alla marmellata di fagioli siamo giunti al tempio più spirituale di tutto il Giappone col gigantesco Tori piantato in mezzo al mare (fig.18)
Elvira Brunetti
06 - Giardino di pietra |
07- Elvira in meditazione |
08 - Pellegrini e scalatori del monte Fuji |
09 - Guardiano del tempio Fuji |
010 - Palazzo della Prefettura |
011 - Tempio scintoista |
012 - Il Padiglione d'oro |
013 - Tra le montagne innevate |
014 - Ciliegi ancora in fiore |
015 -Tempio dei mille Torii |
016 - Hiroshima |
017 - Il fungo atomico |
018 - Il Tori nell'acqua |
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