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venerdì 28 dicembre 2018

Finalmente nude alla meta

fig. 1 - Sull'attenti ad occhi chiusi


Dopo il lungo rito della svestizione, descritto precedentemente, la paziente, uscendo dal paravento, si presenta nuda al cospetto del medico, spesso con gli occhi chiusi (fig.1) per superare il primo momento di imbarazzo. In seguito quasi tutte le donne si sciolgono e si confidano come ad un confessore laico e raccontano aspetti della loro vita intima e sentimentale, dei quali non avevano precedentemente parlato con alcuno. La nudità del corpo favorisce la nudità dell’anima e spesso un fiume diparole travolge il sanitario, in difficoltà nel proseguire la visita. Domandano consigli di tipo estetico, ma spesso anche sentimentale e chiedono di poter ritornare anche solo per discutere.
Alcune volte tutta la visita si svolge ad occhi chiusi (fig.2), un modo efficace per estraniarsi e far passare il tempo del consulto.
Ed a volte capita addirittura che, se il medico ritarda la visita perché impegnato a telefono, la paziente si addormenta placidamente sul lettino (fig.3). Altre volte come nel caso di questa splendida fanciulla, si adoperano i lunghi e fluenti capelli per coprirsi il volto ed il seno (fig. 4) e si prova a guardare in un’altra direzione distrattamente, fino a quando non viene a crearsi quel clima di complicità maliziosa ed allora la paziente, se giovane e bella, come in questo caso, raccoglie i capelli e si espone docile alla vista.
Ed eccoci di nuovo con la signora che si era placidamente addormentata, anche se per pochi minuti. Lentamente si riprende e chiede per quanto è rimasta assopita, meravigliandosi per la brevità della sua assenza dalla scena e confessando di aver raggiunto un profondo rilassamento ed uno stato di leggera euforia (fig.5).
  
fig. 2 - In attesa ad occhi chiusi
fig. 3 - Placidamente addormentata
fig. 4 - Nascosta dietro ai capelli

 

Molte signore di mezza età, ancora piacenti, ma con poche occasioni per mostrarsi nude ad un estraneo, approfittano dell’occasione per esporre con garbo e naturalezza ciò che rimane, spesso molto, a volte abbastanza, di un’antica bellezza non ancora sfiorita. Cercano di apparire gioiose e prima di sistemarsi per la visita incrociano a lungo lo sguardo, cercando di esporre senza parole i loro problemi e le ansie represse. (fig.6).
Altre sorridono con gusto e come questa simpatica nonnina si bloccano sull’attenti sulla pedana, esitando a lungo prima di accomodarsi, quasi con un gesto di orgogliosa sfida lanciata senza imbarazzo per la nudità presentata come una bandiera di spensierata libertà (fig.7).
Ed ecco pronta per la visita questa vispa capoverdiana, donne che, come abbiamo ribadito, sono molto più emancipate delle italiane e conoscono il sesso talmente giovani che poche di loro rammentano quando e con chi hanno perso la verginità, un tabù sconosciuto nella loro cultura (fig.8). 
 
 
fig. 6 - Senza paura
fig. 7 - Sorridendo
fig. 8 - Pronta per la visita

Siamo finalmente ad una visione ravvicinata dall’origine del mondo, tale da percepire in tutta la sua fragranza l’afrore dei ferormoni, che si sprigiona vigoroso dal frondoso cespuglio, in grado di confermarci il colore dei capelli della proprietaria, rosso fuoco, a differenza di tanti biondo cenere o biondo tiziano che cadono miseramente smascherati alla prova della verità (fig.9).
Una vera sorpresa scoprire all’ispezione preliminare un imene intatto (fig.10), soprattutto tenendo conto dell’età della donna non giovanissima, accoppiata ad un corpo veramente sodo e piacente. Scopriremo poi dal racconto della paziente che, nonostante ripetuti tentativi da parte di numerosi partner, la deflorazione non è avvenuta per via di un tenace vaginismo, che scatta costantemente nel momento culminante dell’amplesso e non permette in alcun modo la penetrazione.
Concludiamo con una paziente frigida, la quale dopo una valutazione del tono del muscolo pubo coccigeo con il vaginometro (fig.11), comincia di buona lena una serie di esercizi con il femtone (fig.12) e dopo alcune settimane di contrazioni ritmiche dei muscoli vaginali, raggiungere con grande soddisfazione l’orgasmo, segnalato con uno squillo vittorioso dal severo apparecchio (fig.13).

Achille della Ragione
fig. 9 - Visione ravvicinata
fig. 10 Sorpresa è vergine
fig. 11 - Alle prese col vaginometro
fig. 12 - Esercizi con il femtone
fig. 13 - Il vaginometro segnala l'orgasmo

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