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domenica 26 gennaio 2014

I salotti letterari napoletani





Il salotto di Donna Elvira, che si è tenuto per più di dieci anni nella sua villa di Posillipo, ha antenati illustri, perché sin dal Settecento ed ancor più nell'Ottocento, la nobiltà e l'aristocrazia del pensiero napoletana amava incontrarsi periodicamente nei loro lussuosi salotti non solo per sfoggiare le nuove tolette, ma anche e soprattutto per discutere, discutere, discutere.
Tra quelli di maggiore spessore culturale va annoverato il celebre "Salotto giallo" del magistrato irpino Giovanni Masucci, il quale, sull'onda del magistero desanctisiano del circolo filologico, si riuniva ogni martedì e tra i partecipanti letterati del calibro di Emile Zola, Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli. Un faro della cultura come Benedetto Croce lo si poteva incontrare giovanissimo nel cenacolo letterario di Riccardo ed Enrichetta Carafa D'Andria.
Particolarmente ambite e sempre affollati, con rimbalzo sulle cronache mondane dei giornali, quelli del Principe Tricase, della Marchesa Sessa e della famiglia Barracco, antenati del marito della battagliera Mirella giustamente denominata ai nostri giorni per le sue lodevoli iniziative "L'ultima regina di Napoli" (e per la cui biografia rinvio alle pagine del 1° tomo del mio "Quei Napoletani da ricordare").



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