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venerdì 13 dicembre 2013

Il braccio destro di Andreotti

Paolo Cirino Pomicino

Paolo Cirino Pomicino, nato a Napoli nel 1939 è conosciuto con il soprannome “'O ministro”, per la carica che ha ricoperto per molti anni,prima Della Funzione Pubblica e poi dal 1989 al 1992 del Bilancio e Della Programmazione Economica, un dicastero chiave molto ambito.
Ha per vari anni collaborato con diversi quotidiani, tra cui Il Giornale e Libero sotto lo pseudonimo di Geronimo.
Fratello minore di Bruno, artista e del mio amico Tonino (leggi la sua biografia in rete “un console esilarante”), laureato in medicina e chirurgia e prima di dedicarsi alla politica è stato assistente neurochirurgo prima e poi aiuto neurologo presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli.
Dedicatosi alla politica diverrà in breve un esponente di spicco della Democrazia Cristiana. Legato alla corrente di Andreotti gli porta voti con metodi clientelari e sa abilmente giostrare con l’opposizione. Con Conte, De Lorenzo e Prandini formava, secondo la piccante definizione di Bodrato la “Banda dei quattro”, mentre, in area partenopea, con il socialista Di Donato e di nuovo con il liberale De Lorenzo, era noto come uno dei “Vicerè di Napoli”. Sono stati spesso evidenziati i particolari rapporti intrattenuti da Pomicino con industriali e costruttori. Alla chiacchierata amicizia con i proprietari dell'Impresa Costruzioni Lavori e Appalti, di cui si parlò anche in relazione alla gestione degli aiuti per la ricostruzione dopo il terremoto del 1980, si aggiungono quelle con molti altri imprenditori finiti poi al centro delle indagini sulla "tangentopoli partenopea".
Alcuni storici hanno evidenziato che Pomicino fu il rappresentante di una classe politica nuova, diversa dalla precedente perché costruì la propria carriera politica intorno alla propria persona più che sul partito di appartenenza e non affidò alle strutture di partito il controllo della piramide di potere così ottenuta. La personale rete di relazioni, costruita sulla base di legami familiari, amicizie, interessi comuni, capacità di muovere risorse e fare favori, serviva per mediare i vari interessi e le varie pressioni provenienti da un elettorato molto ampio ed esigente.
Pomicino viene coinvolto nella cosiddetta tangentopoli fin dal 1993, con una prima richiesta di autorizzazione a procedere inviata dalla Procura di Foggia alla Camera dei deputati il giorno di San Valentino. L’aula respinse a larga maggioranza le richieste della Procura ma qualche mese dopo venne riformata la disciplina dell’immunità parlamentare e così nel 1994 Pomicino venne rinviato a giudizio per due distinte accuse (da cui venne poi prosciolto 12 anni dopo). Da allora fu coinvolto in diverse inchieste e in totale ebbe 42 processi.
Nell'ottobre 1995 venne anche incarcerato per due settimane per decisione del tribunale dei ministri con l'accusa di estorsione in relazione alle dichiarazioni di Gianni Punzo.
In occasione delle elezioni europee del 2004 ha aderito al partito politico di Clemente Mastella candidandosi con l'Udeur e risultando eletto nella circoscrizione sud, dopo rinuncia dello stesso Mastella, che preferisce dedicarsi al partito. È l'unico seggio conquistato dall'Udeur. Pomicino riceve 41 000 voti.
Un anno più tardi, però, viene espulso dal partito (per aver invitato gli elettori a non votare Bassolino per le regionali campane del 2005) e quindi aderisce al progetto politico della Democrazia Cristiana per le Autonomie, nata nel giugno 2005 su iniziativa di Gianfranco Rotondi. Con il passaggio in questo partito diviene direttore politico de La Discussione.
Rimane deputato del Parlamento europeo, iscritto al gruppo del Partito Popolare Europeo, dove svolge attività di commissione: membro della Commissione per i problemi economici e monetari; della Commissione temporanea sulle sfide e i mezzi finanziari dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013; della Delegazione alle commissioni di cooperazione parlamentare UE-Kazakistan, UE-Kirghizistan e UE-Uzbekistan e per le relazioni con il Tagikistan, il Turkmenistan e la Mongolia; della Delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo (compresa la Libia). Tuttavia, al 27 aprile 2006, è risultato fra i parlamentari europei con il numero più basso di presenze, ovvero 44 sessioni plenarie in tutto (il 41%).
Alle elezioni politiche italiane del 2006 viene eletto alla Camera dei deputati nella lista formata dalla DC insieme al Nuovo PSI. Abbandona il ruolo di parlamentare europeo per tornare alla politica nazionale e assume la presidenza del gruppo parlamentare DC-PSI alla Camera.
Il 9 aprile 2007, Cirino Pomicino è stato sottoposto a un delicato trapianto di cuore in seguito a problemi cardiaci (da segnalare anche un infarto nell'estate 2006). Nella primavera del 2008 non viene ricandidato al Parlamento nazionale. Successivamente viene nominato dal ministro Gianfranco Rotondi al comitato per il Controllo strategico della pubblica amministrazione.
Il 9 ottobre 2010 al Convegno di Saint Vincent organizzato da Gianfranco Rotondi e da Carlo Giovanardi annuncia la sua adesione all'Unione di Centro. Attualmente è politicamente dormiente e vive a Roma.
Memorabile la sua trasposizione cinematografica nel film Il Divo di Paolo Sorrentino dedicato ad Andreotti, dove il suo personaggio è reso magistralmente da Carlo Buccirosso. Qualcuno, tra cui il sottoscritto, ha pensato che anche il “Gaudente” sempre interpretato da Buccirosso nel recente film “La grande bellezza” di Sorrentino sia proprio lui, scatenato e onnipresente.
Quasi tutti i procedimenti a suo carico si conclusero con il suo proscioglimento e in due casi si arrivò alla prescrizione. Alla fine le sue condanne penali in via definitiva furono due: un anno e 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito ai partiti nel Processo ENIMONT. Due mesi di reclusione per corruzione patteggiate nel 2002 nell'ambito dell’inchiesta sui fondi neri Eni.
Il 15 marzo 2011 ottenne dal Tribunale di sorveglianza di Roma un’ordinanza di riabilitazione.

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