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sabato 9 novembre 2013

UN’ATTRICE BELLA E FILOSOFA

Lina Sastri


Lina Sastri, nome d’arte di Pasqualina Sastri nata nel 1953 nel quartiere napoletano Vicaria, ha esordito nel cinema con La bella Otero; il primo ruolo importante è nel film Il prefetto di ferro (1977) di Pasquale Squitieri. Ha lavorato in vari film tra cui Ecce bombo di Nanni Moretti, Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci, Mi manda Picone di Nanni Loy, L’inchiesta di Damiano Damiani e Vite strozzate di Ricky Tognazzi.
Come cantante ha pubblicato numerosi album principalmente in napoletano. Ha partecipato al Festival di Sanremo nel 1992 con Femmene 'e mare.
Ha recitato nel film Li chiamarono... briganti! (1999) e sua è la voce nel brano musicale iniziale.
Nel 2002 ha tenuto un concerto a Yokohama in Giappone. Da questa esibizione è stato prodotto l’album Live in Japan che contiene un brano interpretato in giapponese.
Nell’album Concerto Napoletano sono raccolte le più prestigiose e storiche canzoni napoletane del ‘900 interpretate dal vivo in uno spettacolo del 2005.
Nel 2000 ha inciso il brano Sole, Cielo e Mare in trio con Gigi D’Alessio e Peppe Barra. Il suo ultimo CD Reginella, è stato registrato dal vivo nell’estate 2008.
Nel giugno 2011 è stata insignita del titolo di commendatore al merito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Da ragazza le piaceva tanto la filosofia, non avrebbe mai immaginato che un giorno avrebbe interpretato magistralmente la Medea frugando nel cassetto mentale dei ricordi cortesemente si apre al pubblico.
La maturità è un magnifico ricordo anche perché legato alla gioventù. Ma pure perché mi piaceva studiare e adoravo alcune materie in particolare, come la filosofia. Anche l’italiano era tra le mie materie preferite ma il giorno del tema scritto la tensione era molto forte. Quelle sensazioni a distanza di tanti anni non le dimentichi più. Feci il tema letterario e andò molto bene. La filosofia invece la scelsi tra le mie materie da portare, perché un pò di anni fa l’esame funzionava così: una materia la sceglievamo noi, un’altra ci veniva imposta. Erano i primissimi anni ‘70. Io frequentavo un liceo classico dalle parti di casa mia, il Garibaldi, zona Porta Capuana, una scuola dove c’erano professori molto bravi ed estremamente severi. Ma grazie anche a loro ho studiato seriamente ricevendone grandi benefici. Di quel tempo ricordo la paura e il caldo. Io e le mie amiche eravamo terrorizzate, studiavamo ore e ore per paura di non essere sufficientemente preparate. In realtà non ne avevamo bisogno. Un altro ricordo è legato al greco, che fu l’altra materia che portai all’orale. La ripetevo con una mia amica del cuore e ad alta voce declamavo il discorso di Medea.
All’epoca non pensavo ancora di fare l’attrice e non immaginavo neppure lontanamente che dopo diversi anni proprio Medea l’avrei interpretata davanti al pubblico. Vorrei aggiungere che in estate riprendo alcune date della tournèe “Appunti di viaggio”, mentre nella prossima stagione torno a girare con “Linapolina” che ho già presentato a Napoli. Un concerto in musica e parole dove racconto la mia terra con la sua musica immortale, accompagnata da otto musicisti, passando dalla parola alla musica, alla danza, in un flusso dell’anima che va e viene, come il mare.
È cittadina onoraria di Serrara Fontana,  ma non di Forio. E questo sembra impigliarle tra le parole una punta stupore parlando del porto eletto fin dagli anni Settanta a buen retiro dei suoi momenti felici. Ma Lina Sastri si dice comunque orgogliosa di omaggiare l’isola, in piazzale del Soccorso, con «Appunti di viaggio», il recital con cui mette la sua firma sulla terza edizione de «Il contastorie» accanto a quelle di Giorgio Albertazzi e Toni Servillo.
«Non più tardi di una settimana fa ero proprio a godermi quest’ultimo scampolo d’estate nella mia casa di Forio» spiega Lina, appena rientrata a Roma dalle ferie. «Sentendomi attrice prima che cantate, costruiscono solitamente i miei spettacoli teatrali con una drammaturgia che in questo caso, però, cede il passo alla memoria, alla parola, lasciandomi prendere la mano dagli incontri della mia vita artistica che ripercorro col conforto pure di qualche canzone. Un viaggio libero stimolato agli umori del momento, dello spettacolo e dalle presenze tra il pubblico degli amici che mi sono venuti a trovare».
Per la Sastri Ischia rimane una coordinata del cuore. «Uno dei legami più forti che ho con l’isola è indubbiamente il mondo viscontiano. E non solo per la Colombaia con la tomba del regista nella roccia. Anche se non l’ho mai conosciuto, Visconti mi appartiene come forza evocativa, come temperamento, ma anche come insegnamento perché fra i suoi assistenti c’era Peppino Patrini Griffi, mio grande maestro. A Forio ho girato pure un film da me prodotto e sceneggiato per la Rai, “Via degli Zingari”, ambientato in parte nella sacrestia e nel piazzale del Soccorso. C’è pure un dialogo col mare su uno scoglio concluso da un tuffo in mare vestita. Ma, come dicevo, i luoghi della memoria sono tanti. L’albergo Umberto a Mare, ad esempio, mi ha visto letteralmente crescere sia come donna che come artista.  Ad Ischia sono sbarcata per la prima volta da ragazza; stavo lavorando con Armando Pugliese a “Masaniello”, il mio debutto teatrale, quando caddi dalla moto del mio fidanzato del tempo; per risollevarmi il morale, lui mi portò sull’isola e fu passione a prima vista.   
Nutrito come sempre il calendario degli impegni. «Sono reduce dai set di due film e dalla lettura del Cantico dei Cantici in alcune chiese umbre» conclude Lina, «ma sabato prossimo sarò a Napoli con Pippo Baudo per omaggiare i settantanni della morte di Salvo D’Acquisto e cantare “'O surdato 'nnammurato” con la banda dei carabinieri. Ha metà novembre, poi, riallestiamo la cantata poetica in musica “Linapolina: Le stanze del cuore” per una serie di repliche in Campania, in Puglia, Lombardia, con epilogo in maggio al teatro Brancaccio di Roma. Lo show diventerà pure un doppio cd, con accluso il volumetto “Le stanze del cuore” in cui sono raccolte i testi delle poesie recitate nello show».
Un contatto virtuale col personaggio lo ebbi alcuni anni fa, quando, su incarico di Pannella, cercavo un candidato sindaco per le liste radicali. Dopo un rifiuto da parte di Max Rosolino pensai a Lina Sastri, un’attrice amata dal pubblico ed una donna di spessore, ma anche lei declinò l’invito.


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