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domenica 1 aprile 2012

Pensionamento urgente ed obbligatorio per Pannella

16/7/2010

Da padre della patria a padre padrone


Mentre si discute di alzare l’età della pensione, scatenando le proteste dei cittadini, vi è un personaggio che in pensione non vorrebbe andare mai, nonostante l’età veneranda ed il cervello che in pensione vi è andato da anni: Marco Pannella, uno degli ultimi gloriosi padri della patria, da tempo semplicemente un padre padrone, con un sogno malcelato nel cassetto, divenire un padre eterno.
Dopo le recenti confessioni di aver amato perdutamente più uomini e tante altre castronerie a ruota libera, che hanno mortificato il partito radicale, l’unico uscito indenne dalle tempeste del sistema repubblicano e sempre rigorosamente estraneo a ruberie tangentocratiche, l’ultima prodezza degna del dio greco Crono, che soleva divorare i propri figli, è stata quella di costringere alle dimissioni Massimo Bordin, una delle ultime voci libere circolanti in Italia, che da anni cura una lettura commentata dei quotidiani italiani, intitolata sarcasticamente Stampa e regime, condotta con inconfondibile voce rauca, ma con intelligenza ed arguzia, senza nascondere le proprie idee e lasciando spazio a quelle degli altri.
La diatriba non interessa soltanto gli ascoltatori della trasmissione, che pure sono numerosi, ma tutti noi, perché questo dispotismo ottuso è il segno di una  preoccupante deriva che trasforma i partiti in feudi personali e non in luogo di dibattito democratico e di civile confronto.

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