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domenica 1 aprile 2012

Gonne svolazzanti e mutandine maliziose

24/8/2010

Mi sia permesso, tra tanti argomenti seri ed angoscianti (crisi economica, caro vita, disoccupazione, ecc.) trattare brevemente di una tematica apparentemente fatua, tessendo un elogio di un indumento oramai abbandonato e che una volta marcava la differenza tra i due sessi: la gonna, sostituita a livello planetario, in Occidente come in Cina, da jeans strettissimi che più stretti non si può. Le conseguenze per lo smaliziato occhio maschile sono state negative, omologando nell’anonimato belle e brutte. E non meno inquietanti sono risultati gli esiti sotto il profilo medico estetico, avendo dato luogo a celluliti, accumuli di adipe e vulvo vaginiti ribelli a qualsiasi terapia. Il tutto aggravato dal consequenziale abbandono delle calze tradizionali, soppiantate dal collant, una delle invenzioni più nefaste della storia…Se solo le gentili signore e signorine intuissero il dirompente effetto afrodisiaco di una minigonna o di un reggicalze, ben più potente di qualsiasi compressa di Viagra, si pentirebbero certamente.  
Per chi proviene da una città del sud afflitta dal traffico e da pendenti salite l’uso della bicicletta è sconosciuto, per cui, trovandosi in una città pianeggiante, la visione di una fiumana di leggiadre signore e signorine, le quali scorazzano allegramente su variopinti velocipedi, dà l’impressione di un mirabile miraggio, soprattutto perché le suddette hanno fortunatamente da tempo abolito gli aborriti pantaloni ed adoperano esclusivamente gonne generose, che, complice il vento ed una innata abilità da consumate maliarde, svolazzano birichine mettendo in bella mostra audaci scorci di panorama anatomico e molto spesso maliziose mutandine.
Ma non sono soltanto visioni radiose, fautrici di pensieri peccaminosi, perché molte di queste cicliste sono giovani mamme, le quali, avventatamente, conducono con sé i loro pargoletti: uno, due, anche tre alla volta, incuranti del pericolo mortale di una condotta sciagurata.

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