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domenica 25 marzo 2012

L’ultima frontiera del copyright

20/4/2009

Il copyright compie trecento anni entrando in una crisi comatosa per la quale non si intravede un rimedio efficace, mentre le griffe sono da tempo in grave difficoltà per l’invasione di una quantità crescente di vestiti, borse, scarpe e profumi di marca clonati, in gran parte in Oriente e distribuiti poi in Occidente a prezzi stracciati.
Un affare di decine, se non centinaia di miliardi di euro ogni anno, che finisce in larga misura nelle  tasche della delinquenza organizzata.
Volendo circoscrivere l’analisi a libri, dischi e film possiamo far risalire l’origine del fenomeno alla nascita e diffusione delle fotocopiatrici e dei registratori audio e video, ma l’esplosione della pirateria  si è avuta con internet, quella terra di tutti e di nessuno, che non tollera regole e restrizioni. 
L’ultimo album degli U2 “No line on horizon” è finito misteriosamente sul web due settimane prima della sua pubblicazione ed eguale sorte è spettata al film “X - Men le origini: Wolverine” scaricabile in rete 20 giorni prima del debutto.
L’industria discografica è in prima linea in questa disperata battaglia in difesa del diritto d’autore ed essendo quasi impossibile arrivare ai singoli ladri di suoni, ha deciso di attaccare legalmente i siti peer to peer, che consentono lo scambio dei file ed i grandi gestori telefonici proprietari delle strutture dove si consuma il delitto…, in Italia sul banco d’accusa sono Telecom, Infostrada e Fastweb.
Oltre ai brani musicali alcuni di questi siti mettono a disposizione gratuitamente anche software e videogiochi, mentre Google ha digitalizzato 7 milioni di libri coperti ancora dal diritto d’autore che dura settanta anni.
Il danno per il cinema è tale da far pensare che in tempi brevi, se non si trovano correttivi, nessun produttore investirà capitali per realizzare nuovi film, con una disoccupazione indotta di centinaia di migliaia di unità. 
Bloccare il downloadign è come afferrare il vento, ma si può pensare di approfittare della nuova moda, legalizzandola e chiedendo una piccola somma per scaricare un file, ad esempio 50 centesimi, in tal modo un nuovo film potrebbe raggiungere una più vasta platea di spettatori, uscendo in contemporanea non solo nelle sale, ma anche su internet ed attraverso Dvd. 
Altrimenti bisogna seguire la via della severità adottata dalla Francia, che dopo una mail di avviso a chi scarica film o brani musicali, interrompe la connessione internet a chi persiste nella pirateria. Come pure può essere utile inserire dei filtri in tutti i computer pubblici e negli internet point per impedire il downloadign ad un cospicuo numero di potenziali utenti.

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