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giovedì 15 marzo 2012

Legittimità della legittima difesa

14/2/2006


Il cittadino che si difende con le armi nella sua abitazione non difende soltanto la sua “roba”, come volgarmente si è blaterato in questi giorni sui principali giornali, bensì rappresenta l’ultimo baluardo dello Stato contro la criminalità. Non vi possono essere poliziotti e carabinieri a presidiare ogni angolo del territorio, là dove essi non sono presenti, a difendere lo Stato deve pensarci il cittadino. 
Il compito che gli è affidato è nobile quanto rischioso, sacrosanto più che legittimo. Non è Far West, ma l’affermazione del diritto contro la sopraffazione. Chi non abituato all’uso delle armi sa quanto sia pericoloso adoperarle, ma deve essere legittimato ad usarle, perchè in quel momento deve difendere, non solo le sue cose, ma la sua famiglia da eventuali intemperanze o violenze da arancia meccanica. 
La legge approvata non è una legge di “destra”, come è stato detto a sproposito, né ci porta indietro nel tempo. E’ una legislazione al passo con i tempi feroci che siamo costretti a vivere. 
Per convincercene possiamo guardare a due passi da noi, nella pacifica e civile Svizzera, dove pure abbondano gli extra comunitari pericolosi, slavi o albanesi, che spesso costituiscono queste bande specializzate negli assalti alle villette isolate, ma il fenomeno è quasi sconosciuto. Perchè leggi severe tutelano il cittadino e, soprattutto, perchè in ogni casa vi è un fucile d’assalto ed un riservista in grado e pronto ad usarlo.

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