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venerdì 23 marzo 2012

Le zitelle del Banco di Napoli

17/9/2008

La scoperta  di alcune dimenticate lettere nell’archivio della direzione del Banco di Napoli, ha fatto luce su un poco noto episodio di proto femminismo avvenuto a Napoli nel 1921 e che pomposamente fu denominato “La rivolta delle zitelle”.
Agli inizi del secolo scorso il Banco di Napoli assunse del personale femminile, ma l’innovazione fu oggetto di numerose polemiche, come si evince dal contenuto indignato di alcune missive scritte da mogli di impiegati dell’istituto di credito al direttore generale, nelle quali si accusavano le giovani impiegate di atteggiamenti sconci e provocatori nei confronti dei colleghi.
In verità alle donne assunte in banca erano posti numerosi limiti tra i quali, oltre ad un castigato grembiule nero, il più pesante era costituito dal divieto di poter contrarre matrimonio durante il periodo di servizio.
Fu così che nei primi mesi del 1921 scoppiò la “Rivolta delle zitelle, che rivendicavano il diritto di contrarre matrimonio durante il servizio.
L’avvenimento destò grande scalpore presso la pubblica opinione ed i giornali dell’epoca, ma, per quanto pregno di importanti segnali sociali, non sortì gli effetti sperati.
Infatti il Banco di Napoli decurtò il numero delle impiegate, ma il dado era tratto ed il mondo del lavoro fu scosso dalla lunga lotta intrapresa, conclusasi a fine secolo con il forte arretramento dell’ideologia maschilista

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