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venerdì 23 marzo 2012

Il museo diocesano di Napoli raddoppia…

20/9/2008

A tempo di record il museo Diocesano di Napoli, una  delle gemme che fanno della città una delle capitali dell’arte, apre il secondo piano alla fruizione del pubblico con una sede espositiva di oltre 2000 metri quadrati, nei quali sono esposte numerose opere d’arte, che giacevano da tempo dimenticate nel contenitore dell’Incoronata del Buon Consiglio, provenienti dalle tante chiese disastrate dal terremoto del 1980.
Tra  i dipinti che si possono ammirare per la prima volta segnaliamo la Visione di San Guglielmo di Aquitania (fig. 1) eseguita da Domenico Antonio Vaccaro e proveniente dalla chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi, dove nella cappella Schipani si trovava anche il San Girolamo e l’Angelo del Giudizio di Agostino Beltrano, firmata e datata 1649.

Molto belle una Sant’Agnese martire di Giacomo del Po ed un’Adorazione dei Magi di Marco Pino, un artista senese che rivoluzionò  il mercato delle pale d’altare in area meridionale negli ultimi decenni del Cinquecento, in opposizione alla corrente devozionale fino ad allora dominata dal Lama e da Silvestro Buono.
Probabilmente copia di bottega è la Strage degli innocenti di Pacecco de Rosa (fig. 2), della quale, per la gioia degli occhi dei lettori, mostriamo anche l’originale(fig. 3), capolavoro dell’artista conservata nel museo di Filadelfia.


Vi è pure un San Paolo del Ribera, facente parte di una sezione espositiva dedicata al celebre apostolo in occasione dell’anno paolino, che sarà aperta fino a novembre e nella quale si possono ammirare anche opere del cavalier d’Arpino e del Lanfranco.
Da segnalare inoltre un Angelo custode di Niccolò Fumo e, punta di diamante, della nuova sede espositiva la Stauroteca di San Leonzio (fig. 4) oggetto di fede e capolavoro di arte preziosa.
In attesa del catalogo completo del museo edito da Elio de Rosa e curato da Pierluigi Leone de Castris, un plauso va alle dottoresse Rosa Romano responsabile culturale ed a Carmen de Rosa general manager.
Molti napoletani ancora non conoscono questo straordinario contenitore museale sito nella chiesa di Donnaregina Nuova e quale migliore occasione per visitarlo, ora che il secondo piano completa una straordinaria carrellata  attraverso la storia, la fede e l’arte di una città a lungo capitale, ansiosa di farsi conoscere da napoletani e forestieri.

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