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venerdì 21 luglio 2023

Poltergeist realtà o fantasia


Un turbinio di sedie volanti, attribuito a un fenomeno di poltergeist

Il termine poltergeist  deriva dal tedesco e significa spirito rumoroso. Esso si manifesterebbe sostanzialmente con il presunto movimento improvviso di oggetti: quadri che cadono, mobili che si spostano, elettrodomestici che si accendono e si spengono, pietre e sassi che volano con traiettorie insolite. Gli episodi di poltergeist, secondo i sostenitori di tale teoria, tendono inoltre ad essere accompagnati da altre manifestazioni soprannaturali come l'autocombustione, levitazione di persone, comparsa di pozze d'acqua e di scritte sui muri fino alla produzione di voci. L'esistenza di questo fenomeno, mai accertata, veniva ipotizzata già ai tempi dell'antica Roma e se ne fa menzione in documenti del Medioevo in Germania, Galles e Cina. Sono, altresì, frequenti presunti casi di poltergeist in epoca moderna.

Non esistono prove scientifiche dei casi di presunti poltergeist, le cui manifestazioni sono ricondotte al fenomeno auto suggestivo dell'effetto placebo.

In genere, i racconti e le testimonianze sui poltergeist sono accomunati da quattro caratteristiche costanti:

  • gli oggetti in movimento raramente colpiscono le persone presenti o danneggiano gravemente la casa;
  • le manifestazioni durerebbero alcune settimane o alcuni mesi al massimo;
  • si verificherebbe quasi sempre in presenza di una particolare persona, detta persona focale, che, nella maggior parte dei casi, sarebbe in età adolescenziale;
  • oggetti che prendono fuoco inspiegabilmente.

Ipotesi razionalista

Gli scettici sono rappresentati principalmente dai movimenti razionalisti e zetetici, fautori dello scetticismo scientifico, che ritengono che questo tipo di manifestazione, che sfida le basi della fisica e della ragione, abbia necessariamente una spiegazione razionale e che non è stata rilevata e/o si basa solo su testimonianze prive di attendibilità o obiettività. Basano le loro dimostrazioni sui molti casi in cui presunti i poltergeist hanno trovato, prima o poi, una spiegazione ordinaria soddisfacente, siano esse cause naturali, fantasie o inganni comprovati. Questo punto di vista, applicato a tutti i fenomeni paranormali, è condiviso da gran parte della comunità scientifica. È, tra l'altro, sintetizzato nelle opere co-scritte dal premio Nobel Georges Charpak e dal fisico Henri Broch


Sigmund Freud


Carl Gustav Jung


Ipotesi psicoanalitica

Per gli psicoanalisti, i poltergeist sono di natura allucinatoria. Sono la proiezione esterna di conflitti psicologici interni agli individui interessati, a cui deve essere trovato un significato. Secondo Sigmund Freud:

«La fase di agitazione allucinatoria ci appare anche qui come denotante una lotta tra la rimozione e un tentativo di guarigione che cerca di riportare la libido ai suoi oggetti. Jung, con straordinaria acutezza analitica, riconobbe, nelle "delusioni" e nelle stereotipie motorie di questi pazienti, i residui degli investimenti oggettivi del passato a cui si aggrappano convulsamente.»

Freud non credeva ai fenomeni di psicocinesi, l'esatto contrario di Jung, il quale racconta così quanto accadde durante uno dei loro incontri in cui affrontarono questo argomento, il 25 marzo 1909 a Vienna:

«Mentre Freud continuava con la sua idea, ebbi una strana sensazione. Ho avuto l'impressione che il mio diaframma fosse diventato bianco, come una volta incandescente. E proprio in quel momento ci fu nella biblioteca, proprio alla nostra destra, un botto così forte che ci alzammo in piedi, spaventati, temendo che ci crollasse addosso. Ho detto a Freud: “Questo è un esempio di quello che viene chiamato un fenomeno catalitico. - Andiamo, ha gridato, è uno scherzo. - Non lo è, ho risposto. Ti sbagli, professore. E per dimostrarlo, prevedo che tra un po' ci sarà un altro colpo così violento." Naturalmente, avevo appena pronunciato queste parole quando si è sentito di nuovo lo stesso botto. Ancora non so cosa mi abbia dato quella certezza. Ma sapevo senza dubbio che il rumore si sarebbe ripetuto. Freud si accontentò di guardarmi senza parole. Non so cosa stesse succedendo nella sua mente o cosa significasse il suo sguardo.»


Un esorcismo visto da Goya

Ipotesi religiosa

La possibilità di contagio di luoghi o persone da parte di demoni e la loro espulsione mediante specifiche operazioni religiose o magiche, è presente nella maggior parte delle religioni e culture.

Con molte varianti, le Chiese cristiane hanno, in generale, a lungo considerato i fenomeni di inquietudine e poltergeist come casi di possessione diabolica causa della presenza di entità demoniache che potrebbero essere ritualizzate secondo appropriati esorcismi. Questa pratica si è sviluppata contemporaneamente l'onnipresenza del demone nella religione, dalla fine del Medioevo fino al XIX secolo. Attualmente, l'esorcismo viene generalmente utilizzato solo come ultima risorsa, con successo variabile, dopo il fallimento di soluzioni psicologiche o psichiatriche:

«In una forma semplice, l'esorcismo viene eseguito durante la celebrazione del Battesimo. Il solenne esorcismo, chiamato "grande esorcismo", può essere eseguito solo da un sacerdote e con il permesso del vescovo. Dovrebbe essere fatto con cautela, osservando rigorosamente le regole stabilite dalla Chiesa. L'esorcismo mira ad espellere i demoni o a liberarsi dall'influenza demoniaca e questo attraverso l'autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso delle malattie, soprattutto psichiche, il cui trattamento rientra nella scienza medica. È importante, quindi, assicurarsi, prima di celebrare l'esorcismo, che si tratti di una presenza del Maligno, e non di una malattia.»

 

Napoli: Piazza San Domenico maggiore

 

Napoli: Maschio Angioino

Dell'argomento mi sono interessato stilando un capitolo: "Palazzi e fantasmi" nel 3° tomo di "Napoletanità, arte, miti e riti", che ora ripropongo ai miei lettori.

Il Napoletano nel suo complesso rapporto tra la vita e la morte crede all'esistenza dei fantasmi e sono numerosi i palazzi dove secondo la leggenda dimorano indisturbati. Un luogo magico per eccellenza attraversato da mille leggende è il sottosuolo di piazza San Domenico, il vero epicentro della città dei misteri. Qui, nell'antichità sorgeva il tempio dedicato a Iside e probabilmente scorreva un fiume, il Taglina, caro ai sacerdoti Egiziani che scelsero quest'area, a pochi passi dalla statua del dio Nilo, per svolgere le loro cerimonie. È in questo luogo, carico di energia che il Principe alchimista Raimondo di Sangro decise di aprire il suo laboratorio. Era il sangue versato da Hiram Abif, l'architetto del Tempio di Salomone che ossessionava il celebre Principe. Egli, tra le tante mirabilie che gli vengono attribuite, quando sentì non lontana la morte si lasciò tagliare a pezzi e si fece porre in una cassa, da cui sarebbe balzato fuori vivo e sano in un momento prefissato del futuro. Purtroppo i suoi familiari che nulla sapevano aprirono la cassa prima del tempo, per cui il Principe, dopo essere risorto, si sollevò ma ricadde per sempre, gettando un urlo disperato.

In piazza San Domenico nel 1590 i corpi di due giovani amanti Fabrizio e Maria, colti sul fatto dal marito geloso e straziati da decine di pugnalate e colpi di archibugio, vengono esposti al balcone del civico 9. Da allora un'ombra viene vista spesso aggirarsi per la piazza; è il fantasma di Carlo Gesualdo, l'assassino, madrigalista e Principe, amico di Torquato Tasso. Davanti al palazzo della morte Carlo ritorna con il pensiero al terribile fatto di sangue che spezzò due giovani vita e sconvolse per sempre la sua. 

Un castello stregato pare sia Castel Sant'elmo, abitato da una folta colonia di fantasmi. Molto spesso infatti durante le notti di tempesta, dalla sagoma della fortezza si ascoltano sonore lamentazioni ed agghiaccianti rumori di catene. Le testimonianze del fenomeno sono state nel tempo tanto numerose, che la stampa cittadina se ne è occupata più volte con approfondite inchieste. 

Un altro luogo frequentato da anime inquiete è costituito da alcuni ambienti dello sterminato Albergo dei Poveri, che per molti anni hanno racchiuso a guisa di malefico serraglio, centinaia di poveri pazzi. Ampi finestroni, posti troppo in alto perché una persona da sola riuscisse ad aprirli, erano attraversati da sbarre di ferro raddoppiate ed intersecate tra loro. Il sole filtrava a stento attraverso vetri sporchi da sempre. Un sole sbiadito, opaco, malato, quasi avesse voluto condividere la sorte di coloro che sostavano lungo il camerone gelido. Anime con capelli radi o addirittura calve, con denti radi e marci, a piedi nudi, con addosso, d'estate e d'inverno gli stessi camicioni sporchi di urina, di sangue e di feci. Corpi afflitti dalla povertà e dalla malattia che una volta disfatti hanno liberato anime dolenti, che vogliono testimoniare, attraverso la loro presenza, un'eterna protesta per il dolore ed il totale abbandono in cui sono state costrette a pascolare, più simili alle bestie che agli uomini. 

Il nostro corpo è fatto di materia che dopo la morte non scompare, bensì si trasforma, restituendo alla terra gli elementi della sua materialità; a differenza dei nostri pensieri, emozioni, fantasie, desideri, non vogliamo dire la nostra anima, che sembrano annichilirsi. Da queste semplici constatazioni la cultura popolare nella sua immaginosa sapienza, si è creata l'idea dei fantasmi e la loro presenza nei palazzi una volta da loro abitati, con i loro vissuti più intensi e separati dal corpo, brancolano disperati senza dimora, rifiutando di annullarsi del tutto. 

Per questo palazzo Donn' Anna dove tanti giovani, dopo aver saziato l'incontenibile fame sessuale della regina Giovanna, scomparvero, ingoiati da botole e pozzi, non si arrendono e quando il vento soffia forte sembra di ascoltare i loro lamenti. Così come, Nella grande villa all'inizio di via Tasso, dove durante l'ultima guerra furono sterminate intere famiglie,  è quasi normale che tante coppiette in cerca di intimità tra le stanze disabitate, siano scappate, spesso in abiti succinti alla comparsa di anime in pena. 

A Napoli vi sono addirittura anche i fantasmi di animali, come il grasso maiale che periodicamente fa la sua comparsa sull'enorme cupola della chiesa della Pietrasanta terrorizzando i pazienti del vecchio policlinico e di passanti di via del Sole e di piazza Miraglia. 


Napoli: Albergo dei Poveri
  

Napoli: Palazzo Donn'Anna a Posillipo


Vorrei concludere accennando ad un edificio posto in via Manzoni, una strada dove io abito da circa cinquanta anni, mentre la famiglia di mia madre da oltre un secolo. Esso è posto, partendo dal Vomero dopo circa un chilometro sulla destra. Si tratta di un palazzo rosso da decenni pericolante ed in stato di abbandono, mentre prima della guerra era una meta ambita da famiglie benestanti. Ma (come mi raccontava mia madre) tutti coloro che ci andavano ad abitare, dopo la prima notte scappavano via, perché erano stati perseguitati per ore da suoni assordanti, mobili che si muovevano ed altre diavolerie.

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