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lunedì 8 maggio 2023

San Gennaro tra storia e leggenda

 

San Gennaro 

Biografia

Gennaro nacque a Benevento nel mese d’aprile del 272. Si narra che il bimbo nascesse con le mani giunte e con le ginocchia piegate in atteggiamento di preghiera. Fin nei primi anni della sua vita Gennaro aveva un forte senso di carità che lo portava ad offrire ai poveri tutto quello che aveva. Furono molti i miracoli e quelli che si convertirono alla sua dottrina. La fama di Gennaro giunse fino a Benevento, la città chiese che diventasse suo vescovo, ma il santo rifiutò per ben tre volte. Poi gli fu detto che non poteva continuare a respingere le richieste di un popolo che lo invocava. Accettò dopo aver chiesto consiglio a papa Marcellino.
In quel periodo Diocleziano andava perseguitando i cristiani. Il diacono di Pozzuoli, Procolo, ed altri cristiani erano torturati. Gennaro  corse a Pozzuoli per supplicare il loro rilascio. Fu allora che il  proconsole Timoteo cominciò a perseguitare Gennaro. Ordinò che fosse bruciato vivo, ma le fiamme tra le quali venne gettato non lo lambirono neanche. Timoteo si accanì nei confronti di Gennaro con ogni sorta di supplizio, ma tutto fu inutile.
Timoteo allora, infuriato, ordinò che il santo fosse decapitato. L’esecuzione avvenne mercoledì 19 settembre 305. Il sangue rimasto sulla pietra fu raccolto dalla nutrice di Gennaro, Eusebia, che lo fece gocciolare in due ampolle di vetro: nell’una il più limpido, nell’altra quello misto a polvere. Il corpo fu deposto nella Nuova Cattedrale fatta erigere da Carlo d’Angiò nel XIII secolo.
Si racconta che durante una scorribanda di Saraceni a Pozzuoli, uno di loro, per sfregio, con un colpo mozzò il naso al busto di marmo del santo, lo raccolse e lo portò con sé. Appena le navi degli infedeli salparono, una burrasca li costrinse a rientrare in porto. Durante la tempesta il naso cadde in mare. I Puteolani poi cercarono di ridare a San Gennaro l’originale aspetto. Un giorno alcuni pescatori trovarono frammenti di marmo che, messi insieme, assunsero la forma di un naso: quello era il naso di San Gennaro.  Lo portarono in chiesa e fu rimesso al suo posto.
Il santo ha sul lato destro del viso una cicatrice, anch’essa ha una storia. Si dice che, durante un’epidemia di pestilenza, il busto venne portato in processione perché salvasse la popolazione. San Gennaro pose fine al flagello, ma sulla sua guancia destra si presentò una ferita: San Gennaro aveva salvato i fedeli dalla malattia e l’aveva presa su di sé.
Il popolo napoletano, nel 1527, volle costruire per il suo santo patrono una apposita cappella come atto di riconoscenza per aver allontanato la peste dalla città.

Le reliquie del sangue di San Gennaro 


Le reliquie 

Nella storia di San Gennaro il 1767 è un’ altra data importante, che vide protagonista padre Rocco. Questi era un uomo dotato di grande capacità dialettica. Per diffondere nel popolo la parola di Dio e seminare il sentimento della verità si intrufolava nei luoghi più impensabili, ovunque ci fosse gente poco raccomandabile, e cominciava a predicare in dialetto. Il 19 ottobre di quell’anno ci fu una delle più terribili eruzioni del Vesuvio. Il popolo, in preda al panico, si diresse alla cappella di San Gennaro con l’intenzione di prenderne le reliquie. Intervenne allora padre Rocco a calmare gli animi, invitando il popolo alla preghiera. Il giorno successivo organizzò una spettacolare  processione durante la quale invocò la protezione del santo patrono. Dopo alcune ore il corso della lava rallentò fino a fermarsi. L’ episodio commosse tutta Napoli e San Gennaro fu dichiarato il più grande santo del Paradiso. Il sangue di una delle due ampolline è tuttora in Spagna e ogni anno, quando avviene il miracolo a Napoli, esso avviene anche nella chiesa di Madrid.  Oggi le due ampolle sono conservate nella cassaforte dietro l’altare della cappella del Tesoro di San Gennaro. Una delle due è riempita per tre quarti, mentre l’altra, più alta, è semivuota poiché parte del suo contenuto fu sottratto da re Carlo di Borbone che, divenuto re di Spagna, lo portò con sé. Tre volte l’anno (il sabato precedente la prima domenica di maggio e negli otto giorni successivi; il 19 settembre e per tutta l’ottava delle celebrazioni in onore del patrono, e il 16 dicembre), durante una solenne cerimonia religiosa guidata dall’arcivescovo, i fedeli accorrono per assistere al miracolo della liquefazione del sangue di San Gennaro.

1 commento:

  1. Santamaria Francesco Italo25 maggio 2023 alle ore 05:10

    Achille Della Ragione, come uomo di scienza forse potrà chiarirmi la storia della liquefazione del sangue ... devo leggere il suo libro che sarà interessante come quelli già letti.

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