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martedì 28 giugno 2022

Rendiamo merito ad un coraggioso ginecologo: Achille della Ragione


Amica - 18 maggio 1978

Da pochi giorni la Corte Suprema degli Stati Uniti ha stabilito che in merito all'interruzione volontaria di gravidanza ogni Stato può legiferare a suo piacimento e questa decisione ha scatenato il panico anche in Europa, in particolare in Italia, dove gruppi di femministe, facenti capo ad Emma Bonino e personaggi politici, come Giorgia Meloni, si sono attivate in difesa della legge 194.
Vogliamo entrare nel dibattito e ricordare alle nuove generazioni il nome di un ginecologo, che introdusse in Italia il metodo Karman, ma soprattutto, mentre la discussione sulla famigerata legge animava il Parlamento, ebbe il coraggio di auto denunciarsi pubblicamente: "In un anno ho eseguito 14.000 aborti ed ho guadagnato un miliardo". Tutti i giornali gli dedicarono la prima pagina e per settimane, quotidiani e settimanali parlarono di lui, inducendo il Parlamento ad approvare la legge.
Dopo aver ideato negli anni Novanta un metodica farmacologica per indurre l'aborto, utilizzata in tutta Europa salvo che in Italia, il nostro eroe, stanco di essere perseguitato dalla magistratura, ha lasciato la professione, diventando scrittore, ha partorito 147 libri, tutti consultabili gratuitamente in rete, digitandone il titolo, organizzando visite guidate a monumenti, mostre e chiese napoletane e partecipando a tornei di scacchi, in cui è maestro, che spesso lo vedono vincitore.
Le nuove generazioni devono imparare a conoscerlo ed ammirare la sua competenza, ma soprattutto il suo coraggio.

Gente - n. 20 del 20 maggio 1978

La Stampa - 28 aprile 1978

Il Mattino 3 maggio 1978


4 commenti:



  1. Nessun dubbio, caro Achille, si può avere sul fatto che tu sia un uomo coraggioso. E pronto a pagare per questo coraggio. Baci Patrizia
    PS domani contatto la Cesare così come mi hai istruito e ti farò sapere.
    Un bacio anche ad Elvira

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  2. Il tallone di Achille
    Leggendo con apprensione la notizia secondo cui la Corte suprema americana ha cancellato il diritto costituzionale all’aborto dopo 50 anni, mi tornano alla mente le cruciali battaglie italiane degli anni '70, poiché l’aborto presenta una profonda questione etica e morale. Mi riesce difficile comprendere come uno sparuto numero di persone, se pur qualificati membri della Corte Suprema Usa, possa decidere sulla vita di milioni di persone. Ricordo il fermento femminista e le tante lotte durante le quali validissime rappresentanti del movimento tra spiccava Adele Faccio, il cui impegno politico per i diritti civili, contribuì a licenziare la legge 194 sull' aborto.
    Ricordo anche il coraggio di un valente professionista napoletano che ebbe l'ardire di autodenunciarsi per quella che era diventata una pratica comune negli studi privati dei ginecologi. Anche perché la normativa era inficiata fin dalla nascita da un grave peccato originale, un compromesso tra forze di sinistra e cattolici, frutto del clima politico dell'epoca, che produsse l'aborto giuridico. Tale compromesso portò a considerare lecita una prestazione eseguita in ambiente ospedaliero e nelle pochissime cliniche private convenzionate e reato grave la stessa prestazione, se effettuata in uno studio privato, anche se attrezzato meglio di una struttura pubblica e realizzato dallo stesso medico. Tra chi pagò il fio di quelle incongruenze fu il Professor Achille della Ragione che fu anche ospite del Grand Hotel Rebibbia.
    Oggi lo stimato professionista non esercita più ma, perso un eccellente medico, abbiamo guadagnato un attento studioso, scrittore, filosofo, esperto a livello internazionale di pittura e critico d'arte nonché maestro di scacchi e guida turistica per passione e competenza. Per questo motivo desidero segnalare al grande pubblico dei lettori, ma soprattutto ai giovani la figura del Prof. Achille della Ragione.
    Luigi Castaldi

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  3. Caro Achille,
    non giudico, moralmente dico, perché nessun essere umano può ergersi a giudice di un suo simile. Non valuto, sempre moralmente dico, perché sono nessuno e, quindi, come potrei esprimere una valutazione su un mio simile?....Ti rispetto perché hai avuto ed hai il coraggio delle tue azioni ed un' energia vitale che l'araba fenice se la sogna....E tuttavia, mi chiedo: qual è la linea di demarcazione tra il "grumo di sangue" e il feto? Qual è il momento in cui la vita è vita? E non mi sto riferendo ad anima, coscienza e via discorrendo..... Perdona, ma non riesco proprio a non considerare il processo vitale iniziato nel momento stesso della fecondazione. Ripeto, non criminalizzo l'aborto né chi ad esso ricorre, ci mancherebbe, ed uno stato laico può e deve legiferare a tutela di tutti, ma l' aborto procurato resta, per me, la soppressione di una vita. Qualunque sia il suo stadio di sviluppo. Così, giusto per essere chiara ed avere la consapevolezza di esserlo stata. Con affetto. Luisa Salerni.

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  4. Basta con l’ipocrisia e la menzogna! L’allora giovane medico Achille ha sopportato tutte le conseguenze legali connesse: l’intellettuale di turno, che aveva osato sfidare il potere, doveva tacere. Ritorna in discussione uno dei diritti più importanti dal punto di vista sanitario, a causa della sentenza della Corte Suprema Usa che ha di fatto vietato l'interruzione di gravidanza.
    Ormai siamo alla ribalta di una deriva ideologica che avanza sulle concessioni a fette di popolazione che lucrano sull’ignoranza e sulla superstizione per guidare le masse e sfruttare i lavoratori denegando diritti alle donne e alle persone più fragili.
    Quelle stesse persone che lucrano sulla pedofilia, sulla vendita degli organi umani, sui matrimoni di “bambine”, sulla pornografia, sugli stupri, sull’idea della donna peccatrice e che andrebbero asfaltati nella loro stessa cupidigia dalla forza di una, cento, infinito numero di Mamme per salvare l’umanità dalla dittatura degli interessi economici.
    Nel 1978, il giovane medico Achille, sempre guidato da onestà intellettuale, dichiarò di aver praticato aborti , ma con un nuovo metodo scientifico, non invasivo e allora sconosciuto, il metodo Karman. All’epoca esisteva una folla dei medici che praticava aborti clandestini, medici che si sono arricchiti illecitamente sulla pelle di una popolazione disperata e rimasta sola, veri omicidi di donne sottoposte a pratiche tribali abortive.
    La legge 194 non ha mai causato l’aumento del numero degli aborti, piuttosto ha riportato alla luce le frodi sanitarie e ha stabilito un diritto inviolabile della donna nell’esigenza di un’osservazione sanitaria attenta per la salute e per il benessere sociale. Oggi più di allora: GRAZIE ACHILLE!
    Prof.ssa Silvana Geirola

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