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sabato 5 marzo 2022

Un capolavoro di Gaspare Lopez

 

fig.1 - Natura morta di fiori e frutta - 48x64 -
Lecce, collezione Terragno


Gli specialisti di natura morta napoletana del Seicento e del Settecento amano dipingere prevalentemente fiori e frutta e sono così abili nel manovrare il pennello, che sono in grado di far percepire all'osservatore che si avvicina ai loro quadri il profumo che emana dai petali vigorosi e di far venire l'acquolina in bocca alla vista di frutta matura e pronta per essere assaggiata. La stessa sensazione che emana vigorosa alla vista del dipinto di cui parleremo nel nostro articolo: Una natura morta di fiori e frutta (fig.1) eseguita da Gaspare Lopez e conservata nella collezione Terragno di Lecce.
La pittura di natura morta del Settecento napoletano non ha la stessa qualità e notorietà di quella del secolo precedente, ma molti dipinti sono piacevoli e creano un’atmosfera di serena tranquillità.
Tra gli esponenti più qualificati spicca la figura di Gaspare Lopez, del quale le uniche notizie biografiche ci vengono fornite dal De Dominici, ma vanno integrate con nuove acquisizioni documentarie relative al suo lungo soggiorno fiorentino.
Nato probabilmente a Napoli, fu allievo del Belvedere, ma conobbe anche le opere di Jean Baptiste Dubuisson, abile diffusore a Napoli dei modi aulici di Jean Baptiste Monnoyer,  che lo indussero ad una pittura di gusto ornamentale, a volte superficiale, ma segnata costantemente da un vivace cromatismo. Non fu molto apprezzato dal Causa, che lo definì un “divulgatore mediocre di un barocchetto illusionistico e cavillosamente decorativo, deviando verso un vistoso ornamentalismo il nobile timbro stilistico del Belvedere”.  
Egli amò ambientare le sue composizioni en plein air, entro parchi verdeggianti di alberi e siepi, percorsi da viali e sentieri ed arricchiti da elementi decorativi: vasi, urne, busti, obelischi, posizionati con apparente casualità insieme a resti archeologici ed uccelli multicolori come il pappagallo ed il pavone.
L’uscita della mia monografia sull’argomento ha affollato la mia mail di foto di quadri che gelosi collezionisti, dopo aver tenuto celato per anni i propri tesori, desiderano un parere e la pubblicazione dei loro dipinti, affinché un vasto pubblico possa godere ammirandoli.
In particolare in questo articolo illustreremo un quadro che merita di essere conosciuto da studiosi ed appassionati. Esso  è realizzato  con una tavolozza preziosa, che esalta il variopinto cromatismo dei fiori, dai colori  vivaci, una caratteristica che possiamo riscontrare in altre famose tele del Lopez, come nel Fiori, anguria e maioliche del museo Filangieri di Napoli, caratterizzato da una vivissima accensione cromatica, che riscatta il taglio compositivo piuttosto convenzionale e presenta un vaso molto simile a quello in esame, la tipica modalità del pittore nel disporre fiori e frutta all’aria aperta tra vasi e ceramiche in sintonia col gusto rococò dominante a Napoli nei primi decenni del secolo. Da sottolineare la presenza del cocomero spezzato in due, un doveroso omaggio alle invenzioni del Brueghel napoletano, anche se i suoi riferimenti primari vanno individuati in Andrea Belvedere, suo maestro ed in Jean Baptiste Dubuisson, dal quale apprese quel moderato decorativismo  che seppe volgere in graziosi partiti ornamentali.
La composizione è da collocare nella piena maturità dell’artista quando l’artista adopera i fiori come metafora di un mondo rustico, di arcadia contadina in armonia con le coeve ricerche poetiche.
Negli ultimi anni in asta e sul mercato sono comparse numerose nature morte firmate ed a volte datate di qualità molto alta, che hanno aumentato la quotazione dell’artista ed hanno permesso di ricostruire il suo percorso artistico.
Approfittiamo dell’occasione per proporre ai lettori una biografia aggiornata sull’artista.


Gaspare Lopez detto Gasparo dei Fiori (Napoli - Firenze 1740)
Nato a Napoli nell’ultimo quarto del Seicento, Gaspare Lopez è stato un pittore naturamortista del periodo tardo-barocco. Secondo il biografo napoletano Bernardo De Dominici iniziò i suoi studi con il pittore Andrea Belvedere, per poi proseguirli con Jean-Baptiste Dubuisson.  
In seguito alle esperienze maturate con quest’ultimo, Lopez si orientò verso una pittura illusionistica che ha come soggetto squisiti trionfi floreali all’aperto. In seguito ai successi conseguiti nella città partenopea, Lopez si trasferì a Roma e poi a Venezia.
Dopo aver viaggiato anche in Polonia, Prussia e Portogallo, rientrò in Italia stabilendosi a Firenze dove rimase fino alla sua morte, nel 1740.
Si presume che sia arrivato a Firenze nel 1728, anno in cui si immatricolò all’Accademia del Disegno. Le sue eleganti composizioni floreali ebbero subito grande successo presso i Medici che lo nominarono pittore di corte; in particolare fu apprezzato dal granduca Gian Gastone e dalla sorella, l’elettrice palatina, Anna Maria Luisa.
Alla sua ascesa come pittore di fiori contribuì la mancanza di rivali importanti nella città granducale dopo la morte di Andrea Scacciati nel 1710 e quella di Bartolomeo Bimbi nel 1729; fu molto richiesto così dai nobili fiorentini per i quali realizzò raffinate composizioni in cui aveva fuso le esperienze maturate a Napoli e nei viaggi con quelle acquisite in Toscana. Ferito in seguito a una rissa durante un viaggio a Venezia, Lopez rientrò a Firenze dove morì il 15 ottobre del 1740. Fu seppellito nella chiesa di San Michele Visdomini.

Bibliografia
della Ragione A. - Il secolo d'oro della pittura napoletana, vol. VI, pag. 396 - Napoli 1999
della Ragione A. – La natura morta napoletana del Settecento, pag. da 22 a 27, tav. da 59 a 81, tav. da 31 a 36 – Napoli 2010
della Ragione A. - Scritti di pittura del Seicento e del Settecento napoletano - VI tomo, pag. da 51 a 56 - Napoli 2021

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