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mercoledì 5 settembre 2018

Perché si sceglie di essere cremati


Il Mattino - 5 settembre 2018, pag. 38


Nella nostra cultura la sepoltura dei defunti rappresentava una scelta obbligata.
Da alcuni anni mi capita di discorrere di morte con amici e conoscenti e tutti affermano categoricamente che desiderano essere cremati. Quando chiedo il perché di questa scelta vengono addotti due motivi, il primo economico, il secondo per evitare il fastidio ai figli di dover  recarsi sulla tomba a deporre un fiore.
La Chiesa si è pronunciata sulla cremazione, affermando che la pratica è tollerata purché non costituisca nelle intenzioni offesa alla materialità della salma, ma ha stabilito che le ceneri debbano essere deposte in un luogo sacro, non conservate a casa.
Forse perché posseggo una nicchia di famiglia, desidero lasciare ai posteri un segno del mio passaggio terreno, con la segreta speranza che in futuro, migliorate le tecniche di clonazione, qualche discendente deciderà di farmi rivivere.

Achille della Ragione


La cremazione è uno dei più antichi e diffusi riti funebri. Appare nel Neolitico, Greci ed etruschi la ritenevano un atto di purificazione, In epoca romana ricchi e potenti celebravano funerali sontuosi con pire di legni pregiati. Con il Cristianesimo la cremazione fu abolita e anche l'Islamismo impose l'inumazione.
Einstein, Gandhi, Garibaldi e Jack London vollero essere bruciati. Il vostro cronista non ha ancora deciso, spera di aver tempo sufficiente per riflettere bene.

Pietro Gargano



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