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domenica 1 luglio 2018

Napoli magica un libro da non perdere


Napoli magica


Vittorio Del Tufo, capo redattore del Mattino, ma soprattutto scrittore di razza e napoletanista doc,  trascina il lettore nel suo ultimo libro “Napoli magica” in un’affascinante e vertiginosa passeggiata nella Napoli esoterica  e misteriosa, guidandolo nello spazio e nel tempo come il mitico Virgilio, tramite le meravigliose pagine di questa nuova ed attesissima fatica letteraria, ideale sequel dell’acclamatissimo best seller “Trentaremi”.    
L’altro pomeriggio alla Feltrinelli di piazza dei Martiri, il tempio del sapere, è avvenuto il battesimo del fuoco, davanti ad una folla plaudente e straripante, nonostante la concorrenza (una rarità per Napoli) di molti altri eventi culturali concomitanti: dalla presentazione del libro di Raffaele La Capria nella suggestiva quanto panoramica cornice di Palazzo Donn’Anna, all’esibizione ai limiti del virtuosismo di Michele Campanella a Villa Pignatelli.    
Napoli magica è un libro dalla fattura estremamente elegante e costituisce uno straordinario tour  tra miti e leggende senza tempo: da  Virgilio nelle vesti di mago alla storia del fiume fantasma, dalle atmosfere fascinosamente dark dei racconti sul Principe di Sansevero (Raimondo di Sangro), sul suo lavoro di alchimista e sulle segrete della sua magione alla struggente leggenda della Sirena Parthenope,  demone marino o uccello antropomorfo, che viene poi umanizzata fino a morire per amore, dai misteri dell’antica città sotterranea ai perduti cori delle fate, dalla famosissima maledizione della Gaiola passando per il millenario culto della Dea Iside fino al Diavolo della Pietrasanta, alle Compagnie della Morte ed ai mitici Castelli della Città, giungendo poi ai misteri archeologici, quelli svelati e quelli ancora da svelare,  della più antica capitale del Mediterraneo.    
Sono pagine che raccontano storie di sangue, di delitti e morte, di sesso e amanti insaziabili. Storie romantiche, cupe, feroci. Storie napoletane.       
Parliamo di storie e non di leggende perchè Del Tufo crede ciecamente a quello che racconta.

Achille della Ragione

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