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venerdì 20 luglio 2018

Il ministro Fico nell’inferno di Poggioreale

    

Il Mattino 31 luglio pag.38

Anche quest'anno in piena estate si ripete il mesto rito del pellegrinaggio dei parlamentari ai penitenziari per rendersi conto delle miserevoli condizioni di vita dei carcerati. Grande pubblicità è stata data dalla stampa alla visita del potente ministro Fico all’inferno di Poggioreale, dove il politico alla moda ha voluto rendersi conto di persona “Che caldo fa al fresco!”
E poi un interminabile elenco di carenze, tutte già ben note ed alcune che gridano vendetta e meriterebbero di essere portate davanti alle corti di giustizia europee: sovraffollamento record, condizioni igieniche disastrose, suicidi a catena per disperazione, personale di custodia insufficiente, mentre non si applicano pene alternative, mancano progetti per ammettere ad un utile lavoro esterno e la giustizia, sempre più lenta, tollera che la metà dei reclusi sia in attesa di giudizio e di conseguenza, se la Costituzione non è carta straccia, innocente.
Bisogna urgentemente passare dalla teoria alla pratica. In Parlamento vengano presentate serie proposte bipartisan per la depenalizzazione di molti reati, riservare la custodia cautelare ai casi più gravi, incrementando l'istituto degli arresti domiciliari sotto la tutela del braccialetto elettronico, fornire incentivi economici e fiscali alle imprese che assumano detenuti in semi libertà o che hanno da poco scontato la pena, potenziare il personale di custodia, senza dimenticare psicologi ed educatori. Ma soprattutto bisogna fare presto per evitare che il problema si risolva da solo attraverso un'allucinate catena di suicidi: dall'inizio dell'anno sono più di cinquanta.

Achille della Ragione

Nelson Mandela disse: «Si dice che non si conosce veramente una nazione finché non si è stati nelle sue galere.  Una nazione dovrebbe essere giudicata da come tratta non i cittadini più prestigiosi ma i cittadini più umili».
E il Mahatma Gandhi: «Tutti i criminali dovranno essere trattati come pazienti e le prigioni diventare ospedali riservati al trattamento e alla cura di questo particolare tipo di ammalati».
Noi siamo al tempo di «Buttate la chiave».

Pietro Gargano

carcere di Poggioreale - Napoli

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