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sabato 11 luglio 2015

La legge sull’aborto all’esame della Corte di Giustizia



In Europa vige una normativa, sconosciuta a gran parte degli avvocati, dei parlamentari e dei giornalisti, per cui, se una legge di un Paese è in contrasto con la legislazione praticata negli altri Stati membri della Comunità, un comune cittadino, senza necessità di assistenza legale, può ricorrere alla Corte di Giustizia europea e chiederle di sostituirsi al legislatore nazionale, riscrivendo la legge o parte di essa, senza che il Parlamento si scomodi ad intervenire.
Il sottoscritto ha oggi presentato un’ampia documentazione, che dimostra, in maniera inconfutabile, come la famigerata legge 194 del 22 maggio 1978, che regola la delicata materia dell’interruzione volontaria della gravidanza, sia l’unica in Europa a non prevedere la libera scelta della donna di servirsi del suo medico di fiducia nel suo studio privato. Una decisione possibile in Francia ed in Spagna, in Germania o in Inghilterra; per rimanere tra le nazioni più importanti.
Quanto prima la Corte di Giustizia europea, appena esaminerà l’esposto, non potrà che cambiare la legislazione e finalmente gli aborti clandestini si potranno chiamare con il loro vero nome: privati.

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