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mercoledì 6 maggio 2015

Un nuovo libro di Egidio Valcaccia


 I tesori sacri di Castellammare di Stabia




Egidio Valcaccia è una di quelle sempre più rare figure di studiosi “locali” appassionati delle loro ricerche ed innamorati dei luoghi nativi.  
Fino ad ora ha sfornato una ventina di libri e siamo certi non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Il raggio d’azione dei suoi studi ”matti e disperatissimi”, partendo da Castellammare di Stabia copre entrambe le costiere: sorrentina ed amalfitana.
L’ultima sua fatica letteraria è dedicata ai Tesori sacri di Castellammare di Stabia ed esamina minuziosamente la pittura del Settecento e del primo Ottocento presente nelle chiese.
La ridente cittadina costiera è stata a lungo un centro dove la cultura era di casa, sia per l’interessamento dei sovrani borbonici, ma soprattutto perché costituiva una delle mete più ambite del Grand Tour, frequentata per decenni da numerosi e scelti visitatori stranieri.
Valcaccia offre al lettore una disamina dettagliata dei dipinti sacri presenti in città, frutto di una committenza ecclesiastica illuminata, come nel caso della basilica di S. Maria di Pozzano dove lavorano, prima il celebre architetto Luigi Vanvitelli, a cui si deve la monumentale sacrestia e poi Sebastiano Conca e Giacinto Diano per la parte figurativa.
Castellammare di Stabia, grazie alla presenza delle acque termali ed al clima salubre, diventa nel tempo meta privilegiata di tutti coloro che cercano la salute del corpo e dello spirito; in seguito, con la nascita dei cantieri navali, portò sviluppo e benessere per gli abitanti. Fu a lungo attiva anche una fabbrica di cristalli, molti dei quali ancora adornano gli ambienti della Reggia di Caserta.
L’autore con la sua opera ci regala una puntuale analisi dei dipinti presenti nelle chiese, dando luogo ad un testo che ci permette di conoscere un notevole patrimonio d’arte troppo a lungo dimenticato

Achille della Ragione               

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