Pagine

giovedì 7 novembre 2013

Un’attrice dl vernacolo pungente

Marina Confalone


Marina Confalone è una delle più spassose e veraci attici partenopee.
Esordisce in teatro giovanissima con la compagnia di Eduardo De Filippo (da ricordare è l'interpretazione nei panni della cameriera della famiglia Cimmaruta in Le voci di dentro), diventando poi caratterista cinematografica di vaglia.
Uno dei film dove più si evince la sua capacità di caratterizzazione di un personaggio è Così parlò Bellavista dove interpreta il ruolo di una cameriera. Molto ricordata anche la sua partecipazione nel film Parenti serpenti.
È stata diretta, fra gli altri, dai registi Federico Fellini, Lina Wertmüller, Nello Rossati, Carlo Lizzani, Mario Monicelli, Steno, Luciano De Crescenzo, Mimmo Calopresti, Daniele Luchetti, Giuseppe Bertolucci, Nanni Loy ed ha recitato accanto ad attori come Alberto Sordi, Paolo Villaggio, Paolo Panelli, Michele Placido, Gigi Proietti, Enrico Montesano, Roberto Benigni, Lino Banfi.
Nel corso della sua carriera ha vinto 4 David di Donatello.
Ha all'attivo anche un'attività per la televisione, per la quale è stata interprete nel 1978, accanto a Tino Buazzelli e Teo Teocoli dello sceneggiato televisivo Il balordo tratto dal romanzo omonimo di Piero Chiara.
Ha partecipato a numerosi film: L'infermiera di Nello Rossati (1975). Febbre da cavallo di Steno (1976). La città delle donne di Federico Fellini (1980). Fontamara di Carlo Lizzani (1980). Il marchese del Grillo di Mario Monicelli (1981). Grog di Francesco Laudadio (1982). Pappa e ciccia di Neri Parenti (1982). Flirt di Roberto Russo (1983). Effetti personali di Giuseppe Bertolucci e Loris Mazzetti (1983). Così parlò Bellavista di Luciano De Crescenzo (1984). Don Chisciotte di Maurizio Scaparro (1984). Il mistero di Bellavista di Luciano De Crescenzo (1985). Sogni e bisogni, serie televisiva, regia di Sergio Citti (1985). Separati in casa di Riccardo Pazzaglia (1986).Sembra morto... ma è solo svenuto di Felice Farina (1987). Gentili signore di Adriana Monti (1987). L'uomo, la bestia e la virtù di Carlo Cecchi (1991) commedia di Pirandello. Parenti serpenti di Mario Monicelli (1992). Io speriamo che me la cavo di Lina Wertmuller (1992). Pacco, doppio pacco e contropaccotto di Nanni Loy (1993). Arriva la bufera di Daniele Luchetti (1993). Veleno di Bruno Bigoni (1994). Croce e delizia di Luciano De Crescenzo (1995). La seconda volta di Mimmo Calopresti (1995). Dio vede e provvede di Enrico Oldoini (1996). La parola amore esiste di Mimmo Calopresti (1998). Panni sporchi di Mario Monicelli (1999). Lontano in fondo agli occhi di Giuseppe Rocca (2000). Una lunga, lunga, lunga notte d'amore di Luciano Emmer (2000). Incantesimo napoletano di Luca Miniero (2002). Tre donne morali di Marcello Garofalo (2006). Amiche da morire di Giorgia Farina (2013).
Numerosi i riconoscimenti: i premi David di Donatello vinti come Migliore attrice non protagonista nel 1985 per Così parlò Bellavista, nel 1993 per Arriva la bufera, nel 1996 per La seconda volta, e nel 2002 per Incantesimo napoletano. Ed anche la nomination al David di Donatello come Migliore attrice non protagonista, nel 1998 per La parola amore esiste.
Il Nastro d'argento vinto nel 1985 nella categoria migliore attrice non protagonista per il film Così parlò Bellavista. E le nomination per Il Nastro d'argento sempre come migliore attrice non protagonista nel 1994 per Arriva la bufera, nel 1999 per La parola amore esiste, nel 2008 Tre donne morali. Ed infine il Ciak d'oro nel 1998per il film La parola amore esiste.
Ho assistito a tanti film e spettacoli teatrali di Marina Confalone, ma quello che mi ha fatto letteralmente scompisciare dalle risate è stato quando, una decina di ani fa, al teatro Diana, nell’edizione italiana de I monologhi della vagina di Eva Hengler, Marina snocciolò una ventina di sinonimi in vernacolo della vagina dalla “fregna” a “’o parco de’ divertimenti” agli onomatopeici “fessa” e “pucchiacca”.

Nessun commento:

Posta un commento